LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso straordinario Cassazione: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso straordinario per cassazione presentato per un presunto errore di fatto riguardo alla mancata declaratoria di prescrizione di alcuni reati. La Corte ha stabilito che l’appello era privo della necessaria specificità, poiché il ricorrente non ha fornito una compiuta rappresentazione della sequenza procedimentale per dimostrare l’effettiva maturazione dei termini di prescrizione, ritenendo insufficiente una mera comparazione delle date dei reati.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 13 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Straordinario Cassazione: Quando la Mancanza di Specificità lo Rende Inammissibile

La sentenza n. 15149/2024 della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sui requisiti di ammissibilità del ricorso straordinario per cassazione, in particolare quando si contesta un errore di fatto relativo alla prescrizione dei reati. Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale: non basta denunciare un errore, ma è onere del ricorrente dimostrarlo in modo specifico e dettagliato, fornendo tutti gli elementi necessari alla Corte per una valutazione. Analizziamo insieme questo caso emblematico.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale è complessa e si articola in più passaggi davanti alla Suprema Corte. Un imputato, già condannato dalla Corte d’Appello, aveva ottenuto un primo annullamento parziale da parte della Cassazione, che aveva dichiarato prescritti alcuni dei reati contestati, rideterminando la pena. Successivamente, a seguito di un primo ricorso straordinario, la Corte aveva corretto un errore materiale nel calcolo della sanzione, dichiarando però inammissibili le ulteriori censure, tra cui quella relativa alla mancata declaratoria di prescrizione per altri reati.

Non soddisfatto, l’imputato ha proposto un ulteriore ricorso straordinario per cassazione, sostenendo che la Corte fosse incorsa in un nuovo errore di fatto. A suo dire, un semplice confronto tra le date di commissione dei reati già dichiarati prescritti e quelle dei reati per cui la prescrizione non era stata riconosciuta avrebbe reso evidente l’errore. In sostanza, si contestava una svista percettiva nella lettura dei capi d’imputazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La conseguenza di tale declaratoria è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, a causa della colpa ravvisata nella proposizione di un ricorso privo dei requisiti di legge.

Le Motivazioni: la centralità del principio di specificità nel ricorso straordinario cassazione

La Corte ha basato la sua decisione su un consolidato orientamento giurisprudenziale. Il ricorso straordinario per cassazione previsto dall’art. 625 bis c.p.p. è un rimedio eccezionale, volto a correggere errori di fatto evidenti e immediatamente percepibili, non errori di valutazione o di giudizio.

Le motivazioni della sentenza chiariscono i seguenti punti cruciali:

1. Onere di Rappresentazione Completa: Il ricorrente che lamenta l’omesso rilievo d’ufficio della prescrizione ha l’onere di fornire una “compiuta rappresentazione della sequela procedimentale”. Non può limitarsi a indicare un presunto errore, ma deve dimostrare, attraverso l’analisi dettagliata degli atti processuali, che il termine di prescrizione era effettivamente maturato.

2. La Prescrizione non è un Semplice Calcolo: L’accertamento della prescrizione non si riduce a un mero computo aritmetico sul calendario. Implica la risoluzione di complesse questioni di fatto e di diritto, come la verifica di eventuali cause di sospensione o interruzione del termine, che possono aver posticipato la sua scadenza. L’errore denunciabile con il ricorso straordinario deve essere di “percezione” (ad esempio, leggere una data per un’altra) e non di “valutazione” (come il mancato riconoscimento di una causa di estinzione del reato).

3. Insufficienza della Mera Comparazione: La Corte ha ritenuto “insufficiente la mera comparazione dei capi di imputazione” proposta dal ricorrente. Quest’ultimo avrebbe dovuto prospettare le “specifiche condizioni giuridiche e fattuali” che avrebbero imposto la declaratoria di prescrizione, incluse le valutazioni su eventuali cause sospensive.

In sintesi, l’appello è stato giudicato carente del requisito della specificità, trasformando la doglianza da un presunto errore di fatto a una richiesta di rivalutazione giuridica, estranea all’ambito del ricorso straordinario.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia riafferma con forza che il ricorso straordinario per cassazione non è una terza istanza di giudizio o un’occasione per ridiscutere il merito delle valutazioni giuridiche della Suprema Corte. Per avere successo, specialmente su un tema complesso come la prescrizione, è indispensabile che il ricorrente articoli la propria impugnazione con estremo rigore, fornendo una ricostruzione fattuale e procedurale ineccepibile che renda l’errore denunciato palese e incontrovertibile. Qualsiasi impugnazione generica o basata su deduzioni incomplete è destinata, come in questo caso, a una declaratoria di inammissibilità con conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

Che cos’è un ricorso straordinario per cassazione?
È un rimedio legale eccezionale previsto per correggere errori materiali o di fatto, come una svista nella lettura di un atto, contenuti in una precedente sentenza della Corte di Cassazione, e non per riesaminare le valutazioni giuridiche.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile in questo caso?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché mancava di specificità. Il ricorrente si è limitato a sostenere che un semplice confronto di date avrebbe rivelato l’errore sulla prescrizione, senza però fornire una ricostruzione completa della storia processuale necessaria a dimostrare l’effettiva maturazione dei termini, tenendo conto di eventuali interruzioni o sospensioni.

Cosa richiede la Corte per ammettere un ricorso straordinario sulla prescrizione?
La Corte richiede che il ricorrente non si limiti a denunciare l’errore, ma fornisca una dimostrazione completa e dettagliata, attraverso la ricostruzione della sequenza procedimentale, che provi in modo evidente l’avvenuta maturazione del termine di prescrizione. L’errore deve essere di percezione fattuale, non di valutazione giuridica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati