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Ricorso personale in Cassazione: è inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso presentato personalmente da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sulla modifica dell’art. 613 c.p.p., che ha eliminato la possibilità di un ricorso personale in Cassazione, rendendo obbligatoria la sottoscrizione di un difensore. La Corte ha inoltre rigettato la questione di legittimità costituzionale sollevata, confermando che tale requisito non lede il diritto di difesa.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Personale in Cassazione: Obbligatoria la Firma del Difensore

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso personale in Cassazione, ovvero quello presentato direttamente dall’imputato, è inammissibile. Questa pronuncia consolida gli effetti della riforma legislativa del 2017, sottolineando la necessità imprescindibile della rappresentanza tecnica di un avvocato per adire la Suprema Corte. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale trae origine da una condanna per violazione della legge sugli stupefacenti (art. 73, comma 5, d.P.R. 309/1990). La Corte d’Appello, in parziale riforma della sentenza di primo grado, aveva ridotto la pena inflitta all’imputato, confermando nel resto la sua responsabilità. Contro questa decisione, l’imputato decideva di rivolgersi alla Corte di Cassazione, redigendo e sottoscrivendo personalmente l’atto di ricorso.

I Motivi del Ricorso e la Questione di Costituzionalità

L’imputato basava il suo ricorso su due motivi principali:

1. La contestazione del mancato riconoscimento di un’attenuante.
2. Una questione di legittimità costituzionale riguardante l’obbligo di avvalersi di un difensore per proporre ricorso. Secondo il ricorrente, tale obbligo violerebbe il diritto di difesa garantito dalla Costituzione.

È proprio questo secondo punto a rappresentare il cuore della questione giuridica affrontata e decisa dalla Corte.

Le Motivazioni della Corte: la Necessità della Difesa Tecnica

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile con una motivazione netta e fondata sulla normativa vigente. I giudici hanno evidenziato che la legge n. 103 del 23 giugno 2017 ha modificato l’articolo 613 del codice di procedura penale, eliminando la possibilità per l’imputato di presentare personalmente il ricorso. Dopo tale riforma, l’atto deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un difensore abilitato, pena l’inammissibilità.

Per quanto riguarda la presunta incostituzionalità della norma, la Corte ha richiamato una precedente e autorevole sentenza delle Sezioni Unite (n. 8914/2017). In quella sede, era già stato stabilito che la questione è manifestamente infondata. La scelta del legislatore di richiedere una rappresentanza tecnica per il giudizio di legittimità è considerata una scelta discrezionale e ragionevole. L’elevato livello di specializzazione tecnica richiesto per un ricorso in Cassazione giustifica l’esclusione della difesa personale. La Corte ha inoltre precisato che il diritto di difesa non viene leso, anche perché l’ordinamento prevede l’istituto del patrocinio a spese dello Stato per garantire l’accesso alla giustizia anche a chi non ha i mezzi economici.

Le Conclusioni: Conseguenze dell’Inammissibilità

In conclusione, la declaratoria di inammissibilità ha comportato non solo il rigetto del ricorso, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di quattromila euro. Questa ordinanza serve come un chiaro monito: l’accesso alla Corte di Cassazione è un percorso che richiede necessariamente la guida di un professionista qualificato. La difesa ‘fai-da-te’, in questa sede, non è più un’opzione percorribile, a tutela della corretta amministrazione della giustizia e della complessità del giudizio di legittimità.

Un imputato può presentare personalmente ricorso in Cassazione?
No. A seguito della modifica dell’art. 613 del codice di procedura penale introdotta dalla legge n. 103 del 2017, il ricorso deve essere sottoscritto da un difensore abilitato, altrimenti è inammissibile.

L’obbligo di avere un avvocato per il ricorso in Cassazione è costituzionale?
Sì. La Corte di Cassazione, richiamando una precedente pronuncia delle Sezioni Unite, ha ritenuto la questione manifestamente infondata. Rientra nella discrezionalità del legislatore richiedere la rappresentanza tecnica, dato l’elevato livello di specializzazione necessario, senza che ciò limiti il diritto di difesa, anche grazie all’istituto del patrocinio a spese dello Stato.

Quali sono le conseguenze se un ricorso viene dichiarato inammissibile per questo motivo?
L’inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione pecuniaria alla cassa delle ammende, la cui entità è stabilita dal giudice.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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