Ricorso Personale in Cassazione: La Difesa Tecnica è Obbligatoria
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso personale in Cassazione da parte dell’imputato non è consentito. La legge impone, senza eccezioni, l’assistenza di un difensore legalmente qualificato. Analizziamo questa decisione per comprendere le ragioni dietro questa regola e le conseguenze per chi tenta di agire autonomamente nel giudizio di legittimità.
I Fatti del Caso
Il caso trae origine dalla decisione di un imputato di impugnare personalmente una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo. Senza avvalersi di un avvocato, l’interessato ha presentato direttamente ricorso alla Corte di Cassazione, cercando di far valere le proprie ragioni contro la condanna subita nel grado precedente.
La Decisione sul Ricorso Personale in Cassazione
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate dall’imputato, ma si è fermata a una valutazione preliminare di carattere procedurale. La conseguenza diretta dell’inammissibilità è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale.
Le Motivazioni della Corte
La motivazione della Corte è netta e si fonda su una precisa norma di legge. L’articolo 613 del codice di procedura penale, modificato dalla legge n. 103 del 2017, stabilisce chiaramente che l’imputato non può più proporre personalmente ricorso per cassazione. Questo compito spetta esclusivamente a un difensore iscritto nell’apposito albo speciale.
La Corte ha specificato i seguenti punti chiave:
1. Obbligatorietà della Rappresentanza Tecnica: Il principio della rappresentanza tecnica nel giudizio di legittimità è assoluto e si applica a tutte le ipotesi di ricorso, sia quelle previste dal codice sia quelle disciplinate da leggi speciali. L’assistenza di un legale non è una facoltà, ma un requisito indispensabile per la validità dell’atto.
2. Qualificazione Professionale: Il giudizio in Cassazione è un giudizio di pura legittimità, incentrato sulla corretta applicazione delle norme di diritto. Richiede un livello di qualificazione professionale molto elevato che solo un avvocato specializzato può garantire. L’esclusione della difesa personale, pertanto, non è considerata irragionevole.
3. Accesso alla Giustizia Garantito: La Corte ha sottolineato che questa regola non lede il diritto di difesa, poiché il sistema giuridico italiano prevede l’istituto del patrocinio a spese dello Stato. Chi non ha i mezzi economici per nominare un difensore di fiducia può comunque ottenere l’assistenza legale necessaria, garantendo a tutti l’accesso al più alto grado di giudizio.
Le Conclusioni
Questa ordinanza funge da importante monito: tentare un ricorso personale in Cassazione è un’azione non solo destinata al fallimento, ma anche economicamente svantaggiosa. La dichiarazione di inammissibilità comporta l’automatica condanna al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria. La decisione ribadisce che la complessità del giudizio di legittimità impone la presenza di un professionista del diritto, a tutela sia del corretto funzionamento della giustizia sia degli interessi dello stesso imputato. Chiunque intenda impugnare una sentenza davanti alla Suprema Corte deve, pertanto, rivolgersi obbligatoriamente a un avvocato abilitato.
Un imputato può presentare personalmente ricorso in Cassazione?
No, l’art. 613 del codice di procedura penale, come modificato dalla legge n. 103 del 2017, non consente più che l’imputato possa proporre personalmente ricorso in cassazione, essendo obbligatoria la rappresentanza tecnica di un avvocato.
Quali sono le conseguenze se un ricorso viene dichiarato inammissibile per questo motivo?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, la dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro, in questo specifico caso fissata in 3.000 euro, a favore della Cassa delle ammende.
Perché la legge esclude la difesa personale nel giudizio di Cassazione?
La legge la esclude perché il giudizio di Cassazione richiede un elevato livello di qualificazione professionale. Tale esclusione non è considerata irragionevole, anche perché il sistema giuridico italiano garantisce il diritto di difesa attraverso l’istituto del patrocinio a spese dello Stato per chi non può permettersi un avvocato.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 35752 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 35752 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 09/09/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a TERMINI IMERESE il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 08/02/2024 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avydo alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
MOTIVI DELLA DECISIONE
Il ricorso presentato personalmente da NOME contro la sentenza della Corte di appello di Palermo de11 1 8 febbraio 2024 è inammissibile.
L’art. 613 cod. proc. pen. – come modificato dall’art. 1, comma 55, legge n. 103 del 2017- non consente più che l’imputato possa proporre personalmente ricorso in cassazione. Il principio della rappresentanza tecnica nel giudizio di legittimità vale per tutte le ipotesi, sia codicistiche che extra-codicistiche, di ricors per cassazione proponibile dall’imputato o da altri soggetti processuali (Sez. 6, n. 42062 del 13/09/2017, Rv. 271333) e il livello d; qualificazione professionale richiesto dall’esercizio del diritto di difesa in cassazione rende non irragionevole l’esclusione della difesa personale, tanto più in un sistema che ammette il patrocinio a spese dello Stato (Sez. U, n. 8914 del 21/12/2017, dep. 2018, Rv. 272011).
Dalla inammissibilità del ricorso deriva, ex art. 616 cod. proc. pen., la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, nonché al pagamento a favore della cassa delle ammende della somma che risulta congruo determinare in euro 3000.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende
Così deciso il giorno il 9 settembre 2024
Il Consigliere estensore
Il Presidentie