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Ricorso personale Cassazione: quando è inammissibile?

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso personale Cassazione è inammissibile. Il caso analizzato riguarda un imputato che ha presentato personalmente appello contro una sentenza della Corte d’Appello, violando la norma che riserva tale facoltà ai soli difensori abilitati al patrocinio presso le giurisdizioni superiori. Di conseguenza, il ricorso è stato respinto con condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 9 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Personale Cassazione: Perché è Inammissibile e Quali Sono le Conseguenze?

Presentare un ricorso personale Cassazione è un errore procedurale grave che porta a conseguenze inevitabili e severe. Molti cittadini, convinti delle proprie ragioni, potrebbero pensare di poter agire in autonomia davanti alla più alta giurisdizione, ma la legge è estremamente chiara al riguardo. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ce lo ricorda, dichiarando inammissibile il ricorso di un imputato proprio per questo motivo e condannandolo al pagamento delle spese e di una cospicua sanzione.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dalla decisione di un individuo di impugnare personalmente una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli. Invece di affidarsi a un legale abilitato, il soggetto ha redatto e depositato autonomamente il ricorso presso la Corte di Cassazione, cercando di far valere le proprie ragioni direttamente davanti ai giudici di legittimità.

La Decisione della Corte e l’Importanza del Difensore Abilitato

La Corte di Cassazione, senza nemmeno entrare nel merito delle questioni sollevate, ha immediatamente rilevato un vizio insanabile. La decisione è stata netta: il ricorso è inammissibile. I giudici hanno condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa decisione, sebbene possa sembrare severa, non è altro che la diretta applicazione di una norma cardine della procedura penale, pensata per garantire il corretto funzionamento della giustizia ai suoi massimi livelli.

Le Motivazioni della Decisione

Il fondamento giuridico della decisione risiede nell’articolo 613 del Codice di Procedura Penale. Questa norma stabilisce in modo inequivocabile che il ricorso per cassazione deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da difensori abilitati al patrocinio presso le giurisdizioni superiori. Non è prevista alcuna eccezione che consenta alla parte privata di agire personalmente.

La ratio di questa disposizione è duplice. In primo luogo, il giudizio di Cassazione è un giudizio di ‘legittimità’, non di merito. Ciò significa che la Corte non riesamina i fatti, ma si limita a verificare la corretta applicazione delle norme di diritto e di procedura. Un ricorso di questo tipo richiede una competenza tecnica e specialistica che solo un avvocato cassazionista può garantire. In secondo luogo, questa regola serve a filtrare i ricorsi, assicurando che arrivino all’esame della Corte solo quelli che presentano questioni giuridiche serie e fondate, evitando di congestionare la macchina della giustizia con impugnazioni improvvisate o prive dei requisiti tecnici necessari.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

L’ordinanza in esame è un monito fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. Le conclusioni che possiamo trarre sono chiare:

1. Obbligo del Difensore Specializzato: Per presentare un ricorso in Cassazione in materia penale è assolutamente indispensabile l’assistenza di un avvocato iscritto all’apposito albo speciale.
2. Conseguenze dell’Inammissibilità: Il ricorso personale Cassazione non viene esaminato nel merito. L’unico risultato è una declaratoria di inammissibilità e la condanna a sanzioni economiche, che possono essere anche significative.
3. Nessuna Deroga: La norma non ammette deroghe. La convinzione personale di aver subito un’ingiustizia non è sufficiente a superare una regola procedurale posta a presidio della funzione stessa della Corte Suprema.

Un privato cittadino può presentare personalmente un ricorso per cassazione in un processo penale?
No, il ricorso è irricevibile. L’articolo 613 del Codice di Procedura Penale stabilisce che l’atto di impugnazione davanti alla Corte di Cassazione deve essere sottoscritto esclusivamente da un difensore abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori.

Quali sono le conseguenze se si deposita un ricorso personale in Cassazione?
La Corte di Cassazione dichiara il ricorso inammissibile senza esaminarne il contenuto. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

Perché la legge impone la presenza di un avvocato specializzato per il ricorso in Cassazione?
Questa regola serve a garantire l’elevato livello tecnico necessario per un giudizio di legittimità. La Corte di Cassazione non valuta i fatti, ma solo la corretta applicazione della legge. La presenza di un difensore abilitato assicura che i motivi di ricorso siano pertinenti e formulati in modo giuridicamente appropriato, tutelando così il corretto funzionamento della giustizia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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