LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso per saltum inammissibile per vizi di merito

Un soggetto, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare per narcotraffico internazionale, ha proposto ricorso per saltum direttamente in Cassazione. La Corte ha dichiarato l’appello inammissibile, specificando che le censure, pur formalmente presentate come violazione di legge per vizio di motivazione, in realtà contestavano l’analisi dei fatti e delle prove, materia di competenza del Tribunale del Riesame e non della Cassazione in sede di ricorso diretto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 1 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Saltum Contro Misure Cautelari: Quando la Cassazione Dice No

L’impugnazione di un’ordinanza di custodia cautelare è un momento cruciale nel procedimento penale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione fa luce sui limiti del ricorso per saltum, uno strumento processuale che permette di appellare direttamente alla Suprema Corte, chiarendo la differenza fondamentale tra una vera violazione di legge e una critica alla valutazione delle prove fatta dal giudice.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Firenze. L’indagato era accusato di essere l’organizzatore di un’associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale, in particolare all’importazione di ingenti quantitativi di cocaina dall’Ecuador all’Italia. L’ordinanza è stata eseguita in Albania, dove era in corso la procedura di estradizione. Avverso tale provvedimento, la difesa ha deciso di non percorrere la via ordinaria del Tribunale del Riesame, ma di presentare un ricorso per saltum direttamente alla Corte di Cassazione.

La Scelta Strategica del Ricorso per Saltum

La difesa ha articolato i suoi motivi di ricorso sostenendo una violazione di legge per motivazione inesistente, apodittica o apparente. Nello specifico, si contestava la sussistenza della gravità indiziaria per i reati di importazione di stupefacenti e per il ruolo di organizzatore nel delitto associativo. Secondo il ricorrente, l’attività a lui attribuita (sorveglianza del porto di destinazione) era successiva alla fase di importazione e la sua ‘squadra di recupero’ era composta solo da due persone, elemento insufficiente, a suo dire, per configurare un’associazione criminale.

La Decisione della Cassazione: un Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un principio consolidato: il ricorso per saltum avverso un’ordinanza applicativa di una misura coercitiva è consentito solo per ‘violazione di legge’, ai sensi dell’art. 311, comma 2, del codice di procedura penale. Questo tipo di vizio, quando riguarda la motivazione, si configura solo se la motivazione è totalmente assente o talmente illogica da essere giuridicamente inesistente. Nel caso di specie, invece, le censure del ricorrente non attaccavano un difetto strutturale della motivazione, ma miravano a una rilettura del materiale investigativo e a una diversa valutazione dei fatti, attività preclusa alla Corte di Cassazione e riservata invece al Tribunale del Riesame.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato che, nonostante il ricorrente abbia formalmente invocato una violazione di legge, i suoi argomenti si risolvevano in una critica nel merito. Le doglianze riguardavano l’insufficienza e l’illogicità della motivazione, con incursioni dirette nell’analisi delle prove: la composizione della cosiddetta ‘squadra di recupero’, il numero dei suoi componenti, il ruolo effettivo dell’indagato e l’assenza di contatti con altri sodali. Questi, secondo i giudici di legittimità, sono tutti elementi fattuali la cui valutazione spetta al giudice del merito e, in sede di impugnazione cautelare, al Tribunale del Riesame. Scegliere il ricorso per saltum significa accettare un perimetro di critica molto ristretto, limitato ai soli errori di diritto. La Corte ha inoltre ribadito che un ricorso inammissibile non può essere ‘convertito’ in un’istanza di riesame, poiché l’opzione per un mezzo di impugnazione rende impercorribile l’altro.

Conclusioni

Questa sentenza offre un importante monito per la strategia difensiva. La scelta tra il riesame e il ricorso per saltum non è fungibile. Se le critiche al provvedimento cautelare riguardano la consistenza del quadro indiziario o la logicità della ricostruzione del giudice, la strada maestra è quella del Tribunale del Riesame. Il ricorso per saltum è un’arma potente ma da utilizzare solo in presenza di palesi ed evidenti errori di diritto, pena una dichiarazione di inammissibilità che preclude ogni ulteriore discussione sulla libertà personale dell’indagato in quella fase.

Quando è possibile presentare un ricorso per saltum contro un’ordinanza di custodia cautelare?
È possibile proporlo direttamente alla Corte di Cassazione solo per motivi che configurano una ‘violazione di legge’, come definito dall’art. 311, comma 2, del codice di procedura penale. Non è ammesso per contestare la valutazione dei fatti o la logicità della motivazione, a meno che questa non sia totalmente assente o meramente apparente.

Una motivazione illogica o insufficiente può essere considerata ‘violazione di legge’?
No, secondo la sentenza. Una critica all’insufficienza, incompletezza o illogicità della motivazione, che implica una rilettura degli elementi di prova, non rientra nella nozione di ‘violazione di legge’ richiesta per il ricorso per saltum. Tali censure sono proprie del giudizio di merito, la cui sede naturale è il Tribunale del Riesame.

Se un ricorso per saltum viene dichiarato inammissibile, può essere convertito in un appello al Tribunale del Riesame?
No. La Corte ha confermato l’orientamento maggioritario secondo cui la scelta di un mezzo di impugnazione (il ricorso per saltum) preclude la possibilità di percorrere la via alternativa (il riesame). L’inammissibilità del ricorso non consente la sua conversione o riqualificazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati