Ricorso per cassazione senza avvocato: una strada preclusa
Presentare un ricorso per cassazione senza avvocato è possibile? La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 47136 del 2024, ha fornito una risposta netta e inequivocabile: no, non è possibile. Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale della procedura penale, consolidatosi dopo le riforme legislative, secondo cui l’accesso al giudizio di legittimità richiede necessariamente l’assistenza tecnica di un difensore abilitato. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione per capire le ragioni giuridiche e le conseguenze pratiche per l’imputato.
I Fatti di Causa
Il caso trae origine da una condanna per il reato di minaccia aggravata, confermata dalla Corte d’Appello di Lecce. L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, ha deciso di impugnare la sentenza proponendo personalmente, ovvero senza l’assistenza di un legale, ricorso dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione. Proprio questa modalità di proposizione del ricorso è diventata il fulcro della successiva decisione dei giudici di legittimità.
La Decisione della Corte: Ricorso Inammissibile
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile senza neppure entrare nel merito delle doglianze sollevate dall’imputato. La decisione si fonda su una ragione puramente procedurale: la violazione della norma che impone il cosiddetto “ministero di un difensore” per la proposizione del ricorso per cassazione. La Corte ha inoltre condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni della Sentenza
Le motivazioni della Corte sono chiare e si basano su un’interpretazione rigorosa della legge processuale penale, come modificata dalla Legge n. 103/2017 (la cosiddetta “Riforma Orlando”).
I giudici hanno operato una distinzione cruciale tra due concetti:
1. La legittimazione a proporre il ricorso: si tratta della titolarità sostanziale del diritto di impugnare una sentenza. Questo diritto spetta indubbiamente all’imputato.
2. Le modalità di proposizione del ricorso: riguardano il modo concreto in cui tale diritto deve essere esercitato. Per il ricorso in Cassazione, la legge richiede una forma specifica, ovvero la necessaria “rappresentanza tecnica” da parte di un avvocato iscritto all’albo speciale.
La riforma del 2017, modificando gli articoli 571 e 613 del codice di procedura penale, ha di fatto eliminato la possibilità per l’imputato di agire personalmente in questa fase del giudizio. La ragione di questa scelta legislativa, avallata da un consolidato orientamento delle Sezioni Unite della Cassazione (sentenza n. 8914/2018), risiede nella complessità tecnica del giudizio di legittimità. Il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio sui fatti, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge, che richiede competenze giuridiche specialistiche per la formulazione dei motivi.
Di conseguenza, la presentazione di un ricorso da parte dell’imputato privo del patrocinio di un difensore costituisce un vizio insanabile che ne comporta la declaratoria di inammissibilità “de plano”, cioè senza la necessità di un’udienza pubblica, attraverso una procedura semplificata prevista dall’art. 610, comma 5-bis, c.p.p.
Conclusioni: L’Obbligo del Difensore in Cassazione
La sentenza in esame conferma che la porta della Corte di Cassazione è aperta solo a chi è assistito da un legale. Il principio del ricorso per cassazione senza avvocato non trova spazio nel nostro ordinamento. Questa regola, sebbene possa apparire come un limite, è posta a garanzia della serietà e della tecnicità del giudizio di legittimità, assicurando che le questioni sottoposte alla Suprema Corte siano formulate in modo giuridicamente corretto. Per chiunque intenda contestare una sentenza di condanna, è quindi imprescindibile affidarsi a un difensore abilitato, l’unico soggetto autorizzato dalla legge a redigere e sottoscrivere l’atto di impugnazione.
È possibile per un imputato presentare personalmente un ricorso per cassazione?
No, la sentenza chiarisce che a seguito della riforma del 2017 (l. n. 103/2017) è esclusa la facoltà dell’imputato di proporre personalmente ricorso per cassazione, essendo necessaria la rappresentanza tecnica di un difensore.
Qual è la conseguenza di un ricorso presentato senza l’assistenza di un avvocato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. La Corte, come in questo caso, non esamina il merito della questione e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria in favore della Cassa delle ammende.
Perché è obbligatoria l’assistenza di un difensore in Cassazione?
La sentenza spiega che si deve distinguere la titolarità del diritto a impugnare (che spetta all’imputato) dalle modalità concrete per esercitarlo. Per il ricorso in Cassazione, la legge richiede una “rappresentanza tecnica” che solo un avvocato può fornire, garantendo la corretta formulazione dei motivi di ricorso in un giudizio di pura legittimità.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 47136 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7 Num. 47136 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 27/11/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato a THUN ( SVIZZERA) il 20/11/1975
avverso la sentenza del 17/01/2024 della CORTE APPELLO di LECCE
dato avv so alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
MOTIVI DELLA DECISIONE
Rilevato che con la sentenza impugnata la Corte d’Appello di Lecce ha confermato la condanna del ricorrente per il delitto di minaccia aggravata;
Considerato che il ricorso è stato proposto dall’imputato senza il ministero di un difensore;
Rilevato che, a seguito delle modifiche apportate dalla I. n. 103/2017 agli artt. 571 e 613 cod. proc. pen., è esclusa la facoltà dell’imputato di proporre personalmente ricorso per cassazione, dovendosi tenere distinta la legittimazione a proporre il ricorso dalle modalità di proposizione, attenendo la prima alla titolarità sostanziale del diritto all’impugnazione e la seconda al suo concreto esercizio, per il quale si richiede la necessaria rappresentanza tecnica del difensore (Sez. U, n. 8914 del 21/12/2017 – dep. 23/02/2018, COGNOME, Rv. 272010-01).
Rilevato che è stata pertanto adottata la procedura de plano contemplata dall’art. 610, comma 5-bis, cod. proc. pen. anche per la dichiarazione di inammissibilità dei ricorsi proposti senza il ministero di un difensore;
Ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro quattromila in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro quattromila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 27/11/2024