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Ricorso per Cassazione: Requisiti di Specificità

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso avverso una condanna per furto. La decisione si fonda sulla non specificità dei motivi di appello, che non si confrontavano adeguatamente con le ragioni della sentenza impugnata. Questo caso ribadisce l’importanza di formulare un ricorso per Cassazione che critichi puntualmente la decisione del giudice precedente, pena l’inammissibilità.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione: L’Importanza della Specificità dei Motivi

Presentare un ricorso per Cassazione è un passo delicato e tecnico nel percorso processuale penale. Non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci ricorda un requisito fondamentale, spesso sottovalutato: la specificità dei motivi. Vediamo come la genericità di un’impugnazione possa condurre inevitabilmente a una dichiarazione di inammissibilità.

I Fatti del Caso

Un imputato, già condannato per il reato di furto aggravato dalla Corte d’Appello, decideva di presentare ricorso alla Corte di Cassazione. L’obiettivo era contestare la correttezza della motivazione che aveva portato alla sua condanna. Tuttavia, l’atto di impugnazione si limitava a una critica generica, senza entrare nel merito delle argomentazioni sviluppate dai giudici di secondo grado.

La Decisione della Corte: Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si basa sulla violazione dell’articolo 581 del codice di procedura penale, che impone requisiti precisi per la stesura dei motivi di impugnazione. Secondo i giudici, il ricorrente non si è adeguato a tale disposizione, seguendo un “proprio approccio critico” ma omettendo di “esplicitare il ragionamento sulla cui base muoveva censure alla decisione avversata”.

Le Motivazioni: la Necessaria Correlazione tra Ricorso e Sentenza

Il cuore della motivazione risiede nel principio della “necessaria correlazione” tra l’atto di impugnazione e la sentenza impugnata. La Corte ha richiamato un’importante sentenza delle Sezioni Unite (la cosiddetta sentenza “Galtelli” del 2017), che ha consolidato un orientamento già presente nella giurisprudenza di legittimità.

Secondo questo principio, un ricorso per Cassazione è inammissibile non solo quando i motivi sono intrinsecamente vaghi e indeterminati, ma anche quando mancano di un confronto diretto e puntuale con le ragioni esposte nel provvedimento che si intende censurare. In altre parole, non è sufficiente esporre le proprie ragioni in modo astratto; è indispensabile dimostrare perché le motivazioni del giudice di merito sarebbero errate, dialogando direttamente con esse. L’atto di impugnazione non può “ignorare le ragioni del provvedimento censurato”.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza offre una lezione fondamentale per chiunque intenda presentare un ricorso in ambito penale. La stesura dell’atto non può essere una semplice riproposizione delle proprie tesi difensive o una critica generica all’operato dei giudici. È necessario un lavoro analitico e mirato, che smonti punto per punto la motivazione della sentenza d’appello, evidenziandone i vizi logici o giuridici. In assenza di questo confronto specifico, il ricorso è destinato a essere respinto prima ancora di essere esaminato nel merito, con la conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto aspecifico, in quanto il ricorrente non ha esplicitato un ragionamento critico che si confrontasse direttamente con le motivazioni della sentenza impugnata, violando così i requisiti dell’art. 581 del codice di procedura penale.

Cosa significa che un ricorso deve avere una ‘necessaria correlazione’ con la sentenza impugnata?
Significa che l’atto di impugnazione non può limitarsi a una critica generica, ma deve affrontare e contestare specificamente le ragioni e gli argomenti contenuti nella motivazione della decisione che si sta appellando. In pratica, non si possono ignorare le ragioni esposte dal giudice precedente.

Quali sono le conseguenze economiche di una dichiarazione di inammissibilità?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, in questo caso fissata in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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