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Ricorso per cassazione: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso per cassazione a causa della sua genericità. L’ordinanza sottolinea che il ricorso non può limitarsi a chiedere una nuova valutazione dei fatti o a proporre una ricostruzione alternativa, ma deve indicare precisi vizi di legittimità della sentenza impugnata. La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Il Ricorso per Cassazione: Requisiti di Specificità e Limiti al Giudizio di Merito

Il ricorso per cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma le sue porte non sono aperte a qualsiasi tipo di doglianza. Con la recente Ordinanza n. 5707/2024, la Suprema Corte ha ribadito con fermezza i paletti che delimitano l’ammissibilità di tale impugnazione, sanzionando la genericità e i tentativi di rivalutazione dei fatti. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso: un’Impugnazione contro la Condanna

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un’imputata avverso una sentenza di condanna emessa dal Tribunale. La difesa contestava la decisione sostenendo la mancanza di prova degli elementi costitutivi del reato. L’obiettivo era, in sostanza, ottenere un annullamento della condanna basandosi su una diversa interpretazione delle prove raccolte durante il processo.

La Decisione della Corte: il ricorso per cassazione dichiarato Inammissibile

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha respinto il ricorso dichiarandolo inammissibile. La decisione si fonda su principi consolidati della procedura penale che distinguono nettamente il giudizio di merito (primo e secondo grado) da quello di legittimità (Cassazione).

La Genericità dei Motivi

Il primo ostacolo insormontabile per il ricorso è stata la sua mancanza di “concreta specificità”. La Corte ha evidenziato come i motivi di appello non fossero sufficientemente dettagliati e, soprattutto, non si confrontassero in modo puntuale con le argomentazioni complesse e articolate contenute nella sentenza impugnata. Un ricorso generico, che non entra nel vivo della motivazione del giudice precedente, non può essere preso in considerazione.

Il Divieto di Rivalutazione del Merito

Il punto cruciale della decisione risiede nel divieto per la Corte di Cassazione di riesaminare i fatti. Il ricorso, secondo i giudici, mirava a “prefigurare una rivalutazione delle fonti probatorie e/o un’alternativa ricostruzione dei fatti”. Questo compito spetta esclusivamente ai giudici di primo e secondo grado. La Cassazione ha il solo compito di verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione, senza poter entrare nel merito di quale ricostruzione dei fatti sia più attendibile.

Le Motivazioni della Suprema Corte

Le motivazioni dell’ordinanza sono un vero e proprio vademecum su come non redigere un ricorso per cassazione. La Corte ha spiegato che, per contestare la violazione del principio “al di là di ogni ragionevole dubbio”, non è sufficiente proporre una tesi alternativa, anche se plausibile. Il ricorrente deve, invece, prospettare una ricostruzione dei fatti “inconfutabile” e dimostrare che la sentenza impugnata è viziata da un errore logico o giuridico manifesto. Nel caso di specie, i giudici di merito avevano ampiamente e logicamente spiegato le ragioni del loro convincimento, utilizzando anche la tecnica della motivazione per relationem, ovvero richiamando validamente le argomentazioni di altri atti processuali. Di fronte a una motivazione solida e priva di vizi evidenti, il tentativo della difesa di proporre una diversa lettura delle prove si è scontrato con i limiti strutturali del giudizio di legittimità.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza riafferma un principio fondamentale: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si può ridiscutere tutto da capo. È uno strumento di controllo sulla legalità delle decisioni, non sui fatti. Per avere successo, il ricorso deve essere chirurgico, specifico e focalizzato su precise violazioni di legge o vizi logici della motivazione. Qualsiasi tentativo di coinvolgere la Corte in una nuova valutazione del merito è destinato all’inammissibilità, con la conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come accaduto nel caso in esame.

Perché il ricorso per cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché privo di concreta specificità, generico e perché tendeva a ottenere una nuova valutazione delle prove e una ricostruzione alternativa dei fatti, attività preclusa al giudice di legittimità.

Cosa significa che il ricorso non può mirare a una ‘rivalutazione delle fonti probatorie’?
Significa che la Corte di Cassazione non può riesaminare le prove (come testimonianze o documenti) per decidere se i fatti si sono svolti in un modo piuttosto che in un altro. Questo compito spetta ai giudici di primo e secondo grado. La Cassazione controlla solo la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione.

Quali sono state le conseguenze per la ricorrente della dichiarazione di inammissibilità?
La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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