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Ricorso per Cassazione: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato inammissibile un ricorso per Cassazione presentato personalmente da due imputati. La decisione si fonda sulla violazione delle norme procedurali che richiedono obbligatoriamente la sottoscrizione di un avvocato cassazionista per questo tipo di impugnazione, confermando la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 27 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione: Il Divieto di Presentazione Personale

Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per Cassazione non può essere presentato personalmente dall’imputato, ma deve essere sottoscritto da un avvocato abilitato. La mancata osservanza di questa regola conduce inevitabilmente a una dichiarazione di inammissibilità, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. Analizziamo insieme questa ordinanza per comprendere le ragioni e le implicazioni di tale decisione.

I Fatti del Caso

Due imputati, già condannati in primo grado dal Tribunale di Termini Imerese nel lontano 2011, proponevano appello. La Corte d’appello di Palermo, tuttavia, dichiarava l’impugnazione inammissibile a causa della sua tardività, ovvero perché era stata presentata oltre i termini previsti dalla legge.

Non arrendendosi, i due imputati decidevano di presentare un ricorso per Cassazione avverso la decisione della Corte d’appello. Il punto cruciale, che ha determinato l’esito del procedimento, è che i ricorsi venivano presentati personalmente dagli interessati, senza l’assistenza e la sottoscrizione di un difensore.

La Decisione sul Ricorso per Cassazione

La Suprema Corte, investita della questione, ha risolto il caso in modo rapido e netto. Ha dichiarato entrambi i ricorsi inammissibili, adottando una procedura semplificata detta «de plano», prevista quando l’esito è palese e non richiede un’udienza dibattimentale.

La decisione si fonda su un’unica, ma insormontabile, violazione procedurale. Oltre all’inammissibilità, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro ciascuno alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione su una norma specifica del codice di procedura penale: l’articolo 613, comma 1. Questa disposizione stabilisce che, salvo eccezioni non pertinenti al caso di specie, il ricorso in sede di legittimità deve essere sottoscritto da un difensore iscritto nell’apposito albo dei patrocinanti in Cassazione.

Poiché i ricorsi erano stati presentati personalmente dagli imputati, questi ultimi sono stati considerati ‘soggetti non legittimati’ a proporre l’impugnazione. La legge, infatti, riserva questo compito a un professionista qualificato per garantire la tecnicità e la precisione necessarie ad un giudizio di pura legittimità, quale è quello della Cassazione. La violazione di questa regola formale, considerata fondamentale, non ha lasciato al Collegio altra scelta se non quella di dichiarare l’inammissibilità del ricorso, senza nemmeno entrare nel merito delle questioni sollevate (responsabilità, attenuanti, trattamento sanzionatorio).

Le Conclusioni

Questa ordinanza serve da monito sull’importanza cruciale del rispetto delle regole procedurali nel sistema giudiziario italiano, specialmente in un ambito tecnico come il ricorso per Cassazione. La difesa tecnica non è un mero formalismo, ma una garanzia essenziale per l’imputato e per il corretto funzionamento della giustizia. Affidarsi al ‘fai-da-te’ in contesti così delicati non solo è inefficace, ma può comportare ulteriori conseguenze negative, come la condanna a spese e sanzioni pecuniarie. La decisione sottolinea che l’accesso alla giustizia è un diritto che deve essere esercitato attraverso i canali e le forme previste dalla legge.

Chi può presentare un ricorso per Cassazione in materia penale?
In base alla decisione, il ricorso per Cassazione deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un avvocato abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori. L’imputato non può presentarlo personalmente.

Cosa succede se un imputato presenta personalmente il ricorso per Cassazione?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile perché proposto da un ‘soggetto non legittimato’, in violazione dell’articolo 613 del codice di procedura penale. La Corte non esamina nel merito le questioni sollevate.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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