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Ricorso per cassazione: quando è inammissibile?

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso per cassazione proposto dalla persona offesa contro un decreto di archiviazione. La decisione ribadisce che l’unico rimedio contro tale provvedimento è il reclamo per le violazioni tassativamente indicate dall’art. 410-bis c.p.p., escludendo la possibilità di contestare vizi di motivazione.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Archiviazione e Ricorso per Cassazione: I Limiti dell’Impugnazione

Quando un procedimento penale si conclude con un decreto di archiviazione, la persona offesa può sentirsi privata di giustizia. Tuttavia, la legge stabilisce percorsi ben precisi per contestare tale decisione. Un’ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i limiti del ricorso per cassazione in questi casi, sottolineando come non tutti i motivi di lamentela siano ammessi. Questo articolo analizza la decisione e le sue implicazioni pratiche.

Il Contesto: Dalla Denuncia all’Archiviazione

Il caso trae origine da una denuncia per calunnia presentata da un soggetto nei confronti di un altro. La Procura della Repubblica iscriveva la notizia di reato e avviava le indagini. Al termine di queste, il Giudice per le Indagini Preliminari, nonostante l’opposizione della persona offesa, disponeva l’archiviazione del procedimento. Ritenendo ingiusta e immotivata tale decisione, la persona offesa, tramite il proprio difensore, decideva di fare ricorso per cassazione.

Il Motivo del Ricorso: il Presunto Vizio di Motivazione

Il ricorrente lamentava un vizio di motivazione nel provvedimento di archiviazione. A suo dire, il giudice non aveva adeguatamente considerato un elemento fondamentale: la denuncia che aveva dato origine all’accusa di calunnia era stata presentata con finalità puramente ritorsive. Secondo la tesi difensiva, questa circostanza avrebbe dovuto impedire l’archiviazione.

Le Motivazioni della Cassazione: Perché il Ricorso è Inammissibile?

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza neppure entrare nel merito delle argomentazioni difensive. La decisione si fonda su un principio cardine della procedura penale: la tassatività dei mezzi di impugnazione. Questo significa che un provvedimento può essere contestato solo con gli strumenti e per i motivi espressamente previsti dalla legge.

L’Art. 410-bis c.p.p.: L’Unico Strumento a Disposizione

La Corte ha chiarito che, nei confronti di un’ordinanza di archiviazione, la legge non consente un generico ricorso per cassazione per vizi di motivazione. L’unico rimedio esperibile è il reclamo davanti al tribunale, ma solo per le specifiche violazioni indicate dall’articolo 410-bis, comma 3, del codice di procedura penale. Questi motivi riguardano principalmente vizi procedurali (come la mancata fissazione dell’udienza a seguito dell’opposizione o la mancata pronuncia sull’ammissibilità dell’opposizione stessa) e non la valutazione del merito o la logicità della motivazione del giudice.

Poiché il ricorrente aveva basato la sua impugnazione su un presunto vizio di motivazione, una doglianza non prevista tra quelle ammesse per il reclamo, il suo ricorso per cassazione è stato giudicato uno strumento giuridico errato e, di conseguenza, inammissibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Persona Offesa

Questa ordinanza ribadisce un concetto fondamentale per chiunque si trovi ad essere persona offesa in un procedimento penale. La scelta dello strumento di impugnazione non è libera, ma vincolata a precise norme procedurali. Contestare un’archiviazione per motivi legati alla valutazione dei fatti o alla coerenza della motivazione del giudice attraverso un ricorso per cassazione è una strada non percorribile e destinata all’insuccesso. È essenziale, quindi, affidarsi a un legale esperto che possa individuare l’esatto rimedio previsto dalla legge, concentrandosi sui vizi procedurali specifici che possono essere fatti valere tramite il reclamo, unica via per ottenere un riesame della decisione di archiviazione.

È sempre possibile fare ricorso per cassazione contro un decreto di archiviazione?
No, secondo la decisione in esame, il ricorso per cassazione contro un provvedimento di archiviazione non è lo strumento corretto se si intende contestare la motivazione. L’unico rimedio è il reclamo, ma solo per specifici vizi procedurali.

Quali sono i motivi per cui si può contestare un’ordinanza di archiviazione?
L’ordinanza di archiviazione può essere contestata attraverso lo strumento del reclamo solo per le violazioni specifiche indicate dall’art. 410-bis, comma 3, del codice di procedura penale, che riguardano principalmente vizi del procedimento e non il merito della decisione.

Un vizio di motivazione è un motivo valido per impugnare un’archiviazione con ricorso per cassazione?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che il vizio di motivazione non rientra tra le doglianze consentite per impugnare un provvedimento di archiviazione. Proporre un ricorso per cassazione basato su tale motivo lo rende inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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