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Ricorso per Cassazione: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso in materia penale poiché presentato personalmente dall’interessato e non da un avvocato iscritto all’albo speciale. La decisione ribadisce la necessità inderogabile del patrocinio di un difensore cassazionista per questo tipo di impugnazione, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 24 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione: L’Errore Fatale della Sottoscrizione Personale

Il Ricorso per Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui si può contestare una sentenza solo per vizi di legittimità. Proprio per la sua delicatezza e tecnicità, la legge impone requisiti formali molto stringenti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda una di queste regole fondamentali: la necessità che l’atto sia sottoscritto da un difensore abilitato. Vediamo nel dettaglio cosa è successo e perché questa regola è così importante.

I Fatti del Caso: Un Ricorso Presentato Senza Avvocato

Un soggetto, condannato dal Tribunale di Catania, decideva di impugnare l’ordinanza emessa nei suoi confronti direttamente davanti alla Corte di Cassazione. Tuttavia, commetteva un errore procedurale decisivo: redigeva e presentava il ricorso personalmente, senza avvalersi dell’assistenza e della firma di un avvocato iscritto all’apposito albo speciale per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori.

Questo atto, sebbene espressione della volontà dell’interessato di far valere le proprie ragioni, si scontrava immediatamente con le norme del codice di procedura penale che disciplinano le modalità di presentazione delle impugnazioni, in particolare del Ricorso per Cassazione.

La Decisione della Corte: Ricorso per Cassazione Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, investita del caso, non ha avuto dubbi. Con una decisione de plano, ovvero senza la necessità di un’udienza pubblica, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La Corte ha semplicemente constatato che l’atto di impugnazione era stato proposto personalmente dall’interessato, in palese violazione della normativa vigente.

Il Principio di Diritto Applicato

I giudici hanno fondato la loro decisione sugli articoli 571, comma 1, e 613, comma 1, del codice di procedura penale, così come modificati dalla legge n. 103 del 2017 (la cosiddetta “Riforma Orlando”). Queste norme stabiliscono in modo inequivocabile che il Ricorso per Cassazione deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione. La Corte ha inoltre richiamato un autorevole precedente delle Sezioni Unite (sentenza n. 8914 del 2017), che aveva già consolidato questo principio.

Le Motivazioni

Le motivazioni alla base di questa rigida regola sono chiare. Il giudizio di cassazione non è un terzo grado di merito dove si riesaminano i fatti, ma un giudizio di pura legittimità, volto a verificare la corretta applicazione della legge da parte dei giudici dei gradi precedenti. La complessità tecnica delle questioni trattate richiede una competenza specialistica che solo un avvocato cassazionista può garantire.

La sottoscrizione da parte di un difensore abilitato non è, quindi, un mero formalismo, ma una garanzia di professionalità, serietà e tecnicismo dell’atto di impugnazione. Impedisce che la Corte venga sommersa da ricorsi infondati o mal formulati, permettendole di concentrarsi sulle questioni di diritto più rilevanti. La legge, pertanto, ha voluto riservare l’accesso a questo grado di giudizio a professionisti qualificati, escludendo la possibilità del patrocinio personale.

Le Conclusioni

La decisione in commento è un monito importante per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. L’inammissibilità del ricorso non è una sanzione lieve: comporta la definitività del provvedimento impugnato e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, in questo caso fissata in tremila euro. Affidarsi a un avvocato cassazionista non è una scelta, ma un requisito indispensabile imposto dalla legge, la cui violazione preclude qualsiasi esame nel merito delle proprie ragioni.

Posso presentare personalmente un ricorso per Cassazione in materia penale?
No, la legge (art. 613, comma 1, cod. proc. pen.) richiede espressamente che il ricorso sia sottoscritto da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione. Un ricorso presentato personalmente è inammissibile.

Qual è la conseguenza se presento un ricorso per Cassazione senza un avvocato cassazionista?
La conseguenza è la dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Ciò significa che la Corte non esaminerà il merito delle tue doglianze e il provvedimento che hai impugnato diventerà definitivo.

Quali sono le sanzioni previste in caso di inammissibilità del ricorso?
In caso di inammissibilità, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende. Nel caso specifico, la somma è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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