Ricorso per cassazione: l’importanza della specificità dei motivi
Presentare un ricorso per cassazione rappresenta l’ultima via di impugnazione nel nostro ordinamento penale, un momento cruciale in cui si possono far valere solo vizi di legittimità. Tuttavia, per accedere a questo giudizio, è indispensabile rispettare requisiti formali rigorosi. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda una regola fondamentale: la genericità dei motivi porta inesorabilmente a una declaratoria di inammissibilità, con conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria. Analizziamo insieme il caso per capire perché la precisione è tutto.
I Fatti del Processo
Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma. L’imputato era stato condannato per reati contro il patrimonio, specificamente quelli previsti dagli articoli 633 (invasione di terreni o edifici) e 639-bis (danneggiamento di sistemi informatici) del codice penale. La difesa, non condividendo la valutazione sulla responsabilità penale, ha deciso di proporre ricorso dinanzi alla Suprema Corte, lamentando un vizio di motivazione della sentenza di secondo grado.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito delle accuse, ma si è fermata a un livello preliminare, quello procedurale. La Corte ha ritenuto che l’atto di impugnazione fosse talmente generico da non rispettare i requisiti minimi imposti dalla legge, in particolare dall’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Di conseguenza, oltre a confermare la condanna, ha condannato la ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni del Ricorso per Cassazione Inammissibile
Il cuore della decisione risiede nella motivazione con cui i giudici hanno respinto il ricorso. La Corte ha sottolineato che il motivo presentato dalla difesa era affetto da ‘indeterminatezza’. In pratica, l’atto si limitava a criticare genericamente la sentenza impugnata senza però indicare quali fossero gli elementi specifici della motivazione che si ritenevano errati o illogici.
Il Codice di Procedura Penale è chiaro: chi presenta un ricorso ha l’onere non solo di dedurre le censure su punti determinati della decisione, ma anche di indicare gli elementi concreti che sono alla base delle proprie lamentele. Questo requisito, noto come ‘principio di specificità dei motivi’, non è un mero formalismo. Esso è essenziale per consentire al giudice dell’impugnazione di comprendere esattamente quali sono i rilievi mossi e di esercitare il proprio sindacato. Un ricorso che non si confronta analiticamente con le argomentazioni della sentenza impugnata, ma si limita a riproporre le stesse doglianze già respinte, o a esprimere un generico dissenso, è destinato a essere dichiarato inammissibile.
Nel caso specifico, la Corte ha rilevato che il ricorrente non ha assolto a questo onere, formulando una censura che non permetteva di individuare i punti deboli della sentenza d’appello e le ragioni specifiche per cui questa dovesse essere annullata.
Le Conclusioni: L’Importanza della Specificità negli Atti Giudiziari
Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del processo penale: l’approssimazione non è ammessa, specialmente in sede di legittimità. Preparare un ricorso per cassazione efficace richiede un’analisi meticolosa della sentenza impugnata e la capacità di articolare critiche precise, puntuali e giuridicamente fondate. La genericità non solo rende l’atto inutile, ma comporta anche conseguenze economiche negative per l’assistito. Per gli operatori del diritto, questa decisione è un monito a curare con la massima attenzione la redazione degli atti di impugnazione, poiché dal rispetto di questi requisiti dipende la possibilità stessa di ottenere giustizia per il proprio cliente.
Perché un ricorso per cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso per cassazione può essere dichiarato inammissibile se è privo dei requisiti prescritti dalla legge, come nel caso di genericità e indeterminatezza dei motivi, che non consentono al giudice di individuare i rilievi specifici mossi alla sentenza impugnata, in violazione dell’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.
Cosa significa che i motivi di un ricorso devono essere ‘specifici’?
Significa che il ricorrente ha l’onere non solo di indicare i punti determinati della decisione che contesta, ma anche di fornire gli elementi specifici (fattuali e giuridici) che stanno alla base delle sue lamentele, confrontandosi direttamente con la motivazione della sentenza impugnata.
Quali sono le conseguenze per il ricorrente se il ricorso viene dichiarato inammissibile?
In caso di inammissibilità del ricorso, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, tremila euro) da versare alla Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 43564 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 43564 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 29/10/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a BRASOV( ROMANIA) il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 22/03/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
letto il ricorso di COGNOME NOME, ritenuto che l’unico motivo di ricorso, con cui la difesa deduce vizio di motivazione in merito alla responsabilità in ordine ai reati di cui agli artt. 633, 639 bis cod. pen., è generico per indeterminatezza perché privo dei requisiti prescritti dall’art. 581, comma 1, lett. c) cod. proc. pen. in quanto, a fronte di una motivazione della sentenza impugnata logicamente corretta, non indica gli elementi che sono alla base della censura formulata, non consentendo al giudice dell’impugnazione di individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato; il ricorso, invero, non si confronta con la motivazione con cui la Corte ha affrontato la doglianza difensiva essendo appena il caso di ribadire che tra i requisiti del ricorso per cassazione vi è anche quello, sancito a pena di inammissibilità, della specificità dei motivi: il ricorrente ha non soltanto l’onere di dedurre le censure su uno o più punti determinati della decisione impugnata, ma anche quello di indicare gli elementi che sono alla base delle sue lagnanze;
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 29 ottobre 2024
Il Consigliere
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