LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso per Cassazione personale: le regole

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso per Cassazione personale presentato da un imputato. La decisione si basa sulla L. 103/2017, che richiede l’assistenza obbligatoria di un avvocato specializzato, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 3 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione Personale: La Cassazione Conferma l’Inammissibilità

L’ordinanza in esame affronta una questione procedurale di fondamentale importanza: la possibilità per un imputato di presentare un ricorso per Cassazione personale. Con una decisione netta, la Suprema Corte ribadisce le modifiche introdotte dalla legge n. 103/2017, chiarendo che tale facoltà è stata esclusa, rendendo obbligatoria l’assistenza di un difensore specializzato. Analizziamo nel dettaglio la vicenda e le motivazioni della Corte.

I fatti di causa

Un soggetto, condannato dalla Corte di Appello di Torino alla pena di sei mesi di reclusione e centoquaranta euro di multa per il reato di tentato furto aggravato, decideva di impugnare la sentenza. Invece di affidarsi a un legale, presentava personalmente il ricorso dinanzi alla Corte di Cassazione.

La decisione della Corte sul ricorso per Cassazione personale

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non entra nel merito delle doglianze sollevate dal ricorrente, ma si ferma a una valutazione preliminare di carattere puramente procedurale. Secondo i giudici, il ricorso è stato proposto da un soggetto non legittimato a farlo, in violazione delle norme vigenti.

Le motivazioni: perché il ricorso per Cassazione personale non è più consentito

La chiave di volta della decisione risiede nell’applicazione della legge n. 103 del 2017, entrata in vigore il 4 agosto 2017. Poiché sia la sentenza impugnata sia il ricorso erano successivi a tale data, la nuova disciplina risultava pienamente applicabile.

Questa legge ha modificato in modo significativo gli articoli 571 e 613 del codice di procedura penale, stabilendo una regola inderogabile: il ricorso per Cassazione deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, esclusivamente da difensori iscritti nell’apposito albo speciale della Corte di Cassazione. È stata quindi eliminata la facoltà, precedentemente concessa, per l’imputato (o il condannato) di agire personalmente in questa sede.

La Corte richiama anche un autorevole precedente delle Sezioni Unite (sentenza n. 8914 del 2017), che aveva già consolidato questo principio, confermando l’assoluta necessità del patrocinio di un avvocato cassazionista. La declaratoria di inammissibilità, in questi casi, viene pronunciata “senza formalità”, come previsto dall’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale, una disposizione anch’essa introdotta dalla medesima riforma.

Le conclusioni: implicazioni pratiche per l’imputato

L’ordinanza ha conseguenze pratiche molto rilevanti. La prima è che chiunque intenda contestare una sentenza penale davanti alla Suprema Corte non può più agire in autonomia, ma deve necessariamente rivolgersi a un avvocato abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori.

La seconda conseguenza è di natura economica. La declaratoria di inammissibilità comporta non solo l’impossibilità di far esaminare le proprie ragioni, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali. Inoltre, la Corte ha condannato il ricorrente al versamento di una somma, in questo caso fissata in quattromila euro, in favore della Cassa delle ammende, aggravando ulteriormente i costi di un’iniziativa processuale errata.

Un imputato può presentare personalmente un ricorso in Cassazione?
No, dopo l’entrata in vigore della legge n. 103 del 2017, l’imputato non ha più la facoltà di proporre personalmente ricorso per Cassazione in materia penale.

Chi può firmare un ricorso per Cassazione in materia penale?
Il ricorso deve essere obbligatoriamente sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile perché presentato personalmente?
La Corte dichiara l’inammissibilità del ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in quattromila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati