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Ricorso per cassazione personale: inammissibilità

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso per cassazione personale presentato da un imputato. La decisione si fonda sull’articolo 613 del codice di procedura penale, che impone, a pena di inammissibilità, la sottoscrizione dell’atto da parte di un avvocato iscritto all’albo speciale dei cassazionisti.

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Pubblicato il 27 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per cassazione personale: la Cassazione ribadisce l’inammissibilità

Nel complesso panorama della procedura penale, le regole formali non sono meri cavilli, ma garanzie fondamentali per il corretto svolgimento del processo. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione lo dimostra chiaramente, affrontando il tema del ricorso per cassazione personale e confermandone la categorica inammissibilità. Questa decisione sottolinea l’importanza cruciale del patrocinio di un difensore specializzato per accedere al giudizio di legittimità.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una sentenza della Corte di Appello di Bari, che aveva confermato una condanna emessa dal Tribunale di Trani per il delitto di lieve entità previsto dalla normativa sugli stupefacenti (art. 73, comma 5, d.P.R. 309/1990). Contro questa decisione, l’imputato decideva di agire in autonomia, presentando personalmente un ricorso alla Suprema Corte di Cassazione. È proprio questa modalità di presentazione a diventare il fulcro della successiva decisione dei giudici di legittimità.

La Decisione della Corte: l’inammissibilità del ricorso

La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione, con una procedura semplificata definita de plano (ovvero senza udienza pubblica, data l’evidenza della questione), ha dichiarato il ricorso inammissibile. La Corte non è entrata nel merito delle doglianze sollevate dall’imputato, fermandosi a una valutazione preliminare di carattere puramente procedurale. La conseguenza di tale declaratoria è stata non solo la conferma definitiva della condanna, ma anche l’obbligo per il ricorrente di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte sono nette e si fondano su una precisa disposizione normativa: l’articolo 613 del codice di procedura penale. Questo articolo, come riformulato dalla Legge n. 103 del 2017 (la cosiddetta ‘Riforma Orlando’), stabilisce in modo inequivocabile che l’atto di ricorso per cassazione, così come le memorie e i motivi nuovi, deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.
La norma non lascia spazio a interpretazioni: il legislatore ha inteso riservare la difesa davanti alla Suprema Corte a professionisti dotati di una specifica qualificazione, data la tecnicità e la complessità del giudizio di legittimità. Il ricorso per cassazione personale, presentato direttamente dall’imputato, viola frontalmente questa prescrizione. Pertanto, la sua sorte è segnata sin dall’inizio e l’inammissibilità diventa un esito obbligato, come previsto anche dall’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre un importante monito pratico: l’accesso alla giustizia, specialmente ai suoi gradi più alti, è un percorso regolato da norme precise che non possono essere ignorate. La scelta di presentare un ricorso per cassazione personale si rivela non solo inefficace, ma anche controproducente, portando alla cristallizzazione della condanna e a un ulteriore esborso economico. La decisione riafferma il principio secondo cui la difesa tecnica da parte di un avvocato cassazionista non è una mera facoltà, ma un requisito indispensabile per poter sottoporre le proprie ragioni al vaglio della Corte di Cassazione, garantendo così la serietà e la tecnicità del giudizio di ultima istanza.

Un imputato può presentare personalmente un ricorso alla Corte di Cassazione?
No. In base all’art. 613 del codice di procedura penale, il ricorso deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un avvocato iscritto all’albo speciale della Corte di Cassazione, altrimenti è inammissibile.

Qual è la conseguenza principale se un ricorso viene presentato senza la firma di un avvocato cassazionista?
La conseguenza è la dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Questo significa che la Corte non esamina il merito della questione e la sentenza impugnata diventa definitiva.

Oltre a vedere il ricorso respinto, ci sono altre conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
Sì. Come stabilito nel provvedimento, la declaratoria di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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