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Ricorso per Cassazione personale: inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso per Cassazione personale presentato da un imputato condannato per ricettazione. L’ordinanza ribadisce il principio, consolidato dopo la riforma del 2017, secondo cui l’atto di impugnazione dinanzi alla Suprema Corte deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un difensore iscritto all’apposito albo speciale, a pena di inammissibilità. La sottoscrizione personale della parte rende l’atto nullo, senza possibilità di sanatoria.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione personale: La Cassazione Conferma l’Inammissibilità

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per Cassazione personale non è più consentito. A seguito della riforma legislativa del 2017, la sottoscrizione dell’atto da parte di un difensore abilitato è divenuta un requisito imprescindibile, la cui assenza determina l’immediata inammissibilità del ricorso, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. Analizziamo questa decisione per comprenderne le implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna per il reato di ricettazione, emessa dal Tribunale di Monza e successivamente confermata dalla Corte d’Appello di Milano. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione, decideva di presentare ricorso per Cassazione. Tuttavia, invece di affidarsi a un legale abilitato per la redazione e la sottoscrizione dell’atto, provvedeva a presentare il ricorso personalmente.

Un Errore Procedurale Fatale

L’imputato proponeva un unico motivo di ricorso, lamentando la violazione di legge. L’aspetto cruciale, però, non risiedeva nel merito delle sue doglianze, ma nella modalità di presentazione dell’impugnazione. La scelta di agire in prima persona si è rivelata un errore procedurale insuperabile, che ha precluso alla Corte Suprema ogni possibilità di esaminare le ragioni dell’appellante.

La Decisione della Corte di Cassazione sul ricorso personale

La Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione, con una sintetica ma inequivocabile ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La Corte non è entrata nel merito della questione sollevata dall’imputato, fermandosi al rilievo pregiudiziale della carenza di un requisito formale essenziale: la sottoscrizione da parte di un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Corte si fonda su un principio di diritto ormai consolidato, scaturito dalla modifica apportata agli articoli 571 e 613 del codice di procedura penale dalla legge 23 giugno 2017, n. 103 (nota come “riforma Orlando”).

Prima di tale riforma, era consentito alla parte di presentare personalmente il ricorso. Oggi, la normativa prevede espressamente che, a pena di inammissibilità, il ricorso per cassazione debba essere sottoscritto da difensori iscritti nell’apposito albo speciale. La ratio di questa norma è quella di garantire un filtro di tecnicità e professionalità nel giudizio di legittimità, che è un giudizio sulla corretta applicazione del diritto e non una terza valutazione dei fatti.

La Corte ha specificato che anche l’eventuale autenticazione della firma dell’imputato da parte di un legale non sana questo vizio. L’autenticazione, infatti, attesta solo la provenienza della firma dalla parte privata, ma non sostituisce il requisito della sottoscrizione dell’atto da parte del difensore, che si assume la responsabilità tecnica del contenuto del ricorso.

Le Conclusioni

Questa ordinanza è un monito importante: il diritto all’impugnazione, pur essendo un cardine del nostro sistema processuale, deve essere esercitato nel rispetto delle forme prescritte dalla legge. La scelta di presentare un ricorso per Cassazione personale non solo è destinata al fallimento, ma comporta anche conseguenze economiche negative per il ricorrente, che viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. Per affrontare il giudizio di legittimità, è quindi assolutamente indispensabile affidarsi a un difensore specializzato, l’unico soggetto abilitato a rappresentare validamente le ragioni del cliente dinanzi alla Suprema Corte.

Un imputato può presentare personalmente ricorso alla Corte di Cassazione?
No. A seguito della riforma introdotta con la legge n. 103 del 2017, il ricorso deve essere obbligatoriamente sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

Cosa succede se il ricorso per Cassazione viene presentato personalmente dalla parte?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Questo significa che la Corte non esamina il merito delle questioni sollevate. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

L’autenticazione della firma dell’imputato da parte di un avvocato rende valido un ricorso personale?
No. La Corte ha chiarito che l’autenticazione della firma attesta unicamente la sua genuinità, ma non sostituisce il requisito essenziale della sottoscrizione dell’atto da parte del difensore, che ne assume la paternità tecnica e giuridica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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