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Ricorso per cassazione personale: inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso per cassazione personale presentato da un privato cittadino senza l’assistenza di un legale. La decisione si fonda sulla modifica legislativa del 2017 che ha reso obbligatoria la sottoscrizione dell’atto da parte di un avvocato specializzato. La Corte ha ribadito la legittimità costituzionale di tale requisito, condannando il ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione Personale: Perché è Inammissibile Senza Avvocato

Presentare un ricorso per cassazione personale, ovvero senza l’assistenza di un legale, è una strada non più percorribile nel processo penale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce con fermezza un principio ormai consolidato: per accedere al giudizio di legittimità è indispensabile l’assistenza di un difensore iscritto nell’albo speciale. Analizziamo insieme questa decisione per comprendere le ragioni giuridiche e le conseguenze pratiche per i cittadini.

I Fatti del Caso

Un cittadino proponeva personalmente un ricorso dinanzi alla Corte di Cassazione avverso un’ordinanza emessa dalla Corte d’Appello di Torino. L’atto di impugnazione, tuttavia, non era sottoscritto da un avvocato, ma direttamente dalla parte interessata. Questo dettaglio procedurale è diventato il fulcro della questione portata all’attenzione della Suprema Corte.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione è stata presa senza particolari formalità procedurali, applicando l’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale. Oltre alla dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, a causa della colpa connessa alla presentazione di un’impugnazione palesemente irregolare.

Le Motivazioni: la Riforma del Ricorso per Cassazione Personale

Il cuore della motivazione risiede nella modifica normativa introdotta dalla legge n. 103 del 23 giugno 2017. Tale legge ha modificato l’articolo 613 del codice di procedura penale, sopprimendo l’inciso “salvo che la parte non vi provveda personalmente”. Con questa modifica, il legislatore ha eliminato la possibilità per la parte privata di presentare autonomamente il ricorso in Cassazione in ambito penale.
La Corte ha sottolineato come, a seguito di questa riforma, la sottoscrizione del ricorso da parte di un difensore iscritto nell’apposito albo speciale sia diventata un requisito di ammissibilità imprescindibile. L’assenza di tale sottoscrizione rende l’atto nullo e, di conseguenza, l’impugnazione irricevibile.

La Questione di Costituzionalità

La Corte ha anche affrontato e respinto ogni dubbio sulla legittimità costituzionale di questa norma. Richiamando una precedente e autorevole pronuncia delle Sezioni Unite (sentenza n. 8914 del 2017), ha affermato che l’obbligo di rappresentanza tecnica non viola né il diritto di difesa (art. 111 Cost.) né le garanzie del giusto processo previste dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (art. 6 CEDU). Il legislatore, nella sua discrezionalità, può ragionevolmente richiedere un elevato livello di qualificazione professionale per l’accesso al giudizio di legittimità, data la sua natura puramente tecnica e giuridica. L’esclusione della difesa personale in questa sede è quindi considerata una scelta ragionevole e proporzionata.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale chiaro e netto. Chiunque intenda impugnare un provvedimento penale dinanzi alla Corte di Cassazione deve necessariamente rivolgersi a un avvocato abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori. Tentare la via del ricorso per cassazione personale non solo è inutile, ma espone anche al rischio concreto di una condanna al pagamento di spese e sanzioni pecuniarie. La decisione rafforza il ruolo del difensore tecnico come garanzia di professionalità e correttezza procedurale nel grado più alto del giudizio penale.

È possibile presentare un ricorso per cassazione penale personalmente, senza l’assistenza di un avvocato?
No, a seguito della modifica dell’art. 613 del codice di procedura penale introdotta dalla legge n. 103 del 2017, il ricorso deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale della Corte di Cassazione.

Quali sono le conseguenze di un ricorso per cassazione dichiarato inammissibile per questo motivo?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per l’irregolarità dell’impugnazione.

La norma che obbliga ad avere un avvocato per il ricorso in Cassazione è costituzionale?
Sì. La Corte di Cassazione, richiamando una precedente pronuncia delle Sezioni Unite, ha ribadito che la questione è manifestamente infondata. Richiedere una rappresentanza tecnica qualificata rientra nella discrezionalità del legislatore e non limita il diritto di difesa, data l’alta specializzazione richiesta in sede di legittimità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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