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Ricorso per cassazione personale: inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato personalmente da un individuo contro un’ordinanza del Tribunale. La decisione si fonda sulla modifica dell’art. 613 del codice di procedura penale, che, dopo la riforma del 2017, non consente più il ricorso per cassazione personale, rendendo obbligatoria l’assistenza di un avvocato iscritto all’albo speciale. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 27 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione Personale: Perché è Necessario l’Avvocato?

L’accesso alla giustizia è un principio cardine del nostro ordinamento, ma le modalità con cui esso si esercita sono regolate da precise norme procedurali. Una di queste riguarda la rappresentanza legale nei gradi più alti di giudizio. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un punto fondamentale: il ricorso per cassazione personale, ovvero presentato direttamente dal cittadino senza l’assistenza di un legale, è inammissibile. Analizziamo questa decisione per capire le ragioni e le implicazioni di tale principio.

Il Caso: Un Appello Diretto alla Suprema Corte

La vicenda nasce dall’istanza di un soggetto, condannato per diversi reati in separati procedimenti, che si era rivolto al giudice dell’esecuzione per ottenere il riconoscimento della “continuazione” tra i reati. La continuazione è un istituto che permette di unificare le pene per reati commessi in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, con un trattamento sanzionatorio più mite.

Il Tribunale competente rigettava la richiesta. Avverso questa decisione, l’interessato decideva di agire in autonomia, presentando un ricorso direttamente alla Corte di Cassazione, senza avvalersi di un difensore.

La Decisione della Cassazione sul Ricorso Personale

La Suprema Corte ha troncato sul nascere ogni discussione nel merito, dichiarando il ricorso immediatamente inammissibile. La decisione non si basa sul contenuto della richiesta, ma su un vizio formale insanabile: la mancanza della firma di un difensore abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori.

Le Motivazioni: L’Impatto della Riforma del 2017

La Corte fonda la sua decisione sulla modifica normativa introdotta dalla Legge n. 103 del 2017 (la cosiddetta “Riforma Orlando”). Questa legge ha modificato l’articolo 613 del codice di procedura penale, sopprimendo l’inciso che permetteva alla parte di provvedere personalmente al ricorso.

A seguito di tale riforma, la regola è diventata assoluta: ogni ricorso per cassazione in materia penale deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un avvocato iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione. La Corte ha inoltre richiamato la pronuncia delle Sezioni Unite (sent. n. 8914/2018), che ha già dichiarato manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale di tale norma. Secondo le Sezioni Unite, l’obbligo di una difesa tecnica specializzata è una scelta ragionevole del legislatore, giustificata dall’elevato livello di competenza richiesto per affrontare un giudizio di legittimità, dove si discutono complesse questioni di diritto e non più i fatti materiali della causa.

Le Conclusioni: L’Obbligo del Patrocinio Legale in Cassazione

L’ordinanza in esame conferma un principio ormai consolidato: il giudizio in Cassazione è una sede altamente specializzata che richiede una competenza tecnica specifica. L’eliminazione della possibilità di un ricorso per cassazione personale non costituisce una limitazione del diritto di difesa, ma una sua diversa modulazione, finalizzata a garantirne l’effettività e la qualità in un contesto processuale complesso. Per il cittadino, ciò significa che per accedere al terzo grado di giudizio è imprescindibile affidarsi a un difensore qualificato, il quale è l’unico soggetto autorizzato a redigere e sottoscrivere l’atto. L’inosservanza di questa regola comporta non solo l’inammissibilità del ricorso, ma anche la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto nel caso di specie.

È possibile presentare un ricorso per cassazione personalmente, senza un avvocato?
No, a seguito della modifica dell’art. 613, comma 1, cod. proc. pen. ad opera della legge n. 103 del 2017, il ricorso deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale.

Perché la legge richiede obbligatoriamente un avvocato per il ricorso in Cassazione?
La Corte ha stabilito che la richiesta di rappresentanza tecnica è una scelta discrezionale e ragionevole del legislatore, data l’elevata qualificazione professionale necessaria per esercitare il diritto di difesa in sede di legittimità, dove non si discutono i fatti ma la corretta applicazione della legge.

Cosa succede se un ricorso per cassazione viene dichiarato inammissibile per questo motivo?
Il ricorso non viene esaminato nel merito. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, a causa della colpa nell’aver presentato un’impugnazione non conforme alle regole procedurali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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