LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso per Cassazione personale: inammissibile

Un detenuto presenta personalmente un ricorso per Cassazione contro una decisione del Tribunale di Sorveglianza. La Corte dichiara il ricorso per Cassazione personale inammissibile, poiché la legge del 2017 impone la firma di un avvocato abilitato, pena l’inammissibilità e la condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 27 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione Personale: La Cassazione Ribadisce l’Inammissibilità

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale della procedura penale: l’impossibilità di presentare un ricorso per Cassazione personale. Questa decisione sottolinea l’importanza del patrocinio di un difensore tecnico specializzato per accedere al più alto grado di giudizio, una regola resa categorica dalla riforma del 2017. Analizziamo i dettagli del caso e le implicazioni di questa pronuncia.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dal reclamo in materia di liberazione anticipata presentato nell’interesse di un detenuto. Il Tribunale di Sorveglianza di Messina, in sede di rinvio, aveva emesso un provvedimento sfavorevole. Contro tale decisione, il detenuto stesso ha proposto impugnazione, presentando personalmente il ricorso presso la casa di reclusione in cui si trovava. L’atto, quindi, non era sottoscritto da un avvocato, ma direttamente dalla parte interessata.

La Decisione della Corte: il ricorso per Cassazione personale non è consentito

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile senza entrare nel merito della questione. La decisione si basa su un presupposto puramente procedurale: il ricorso è stato proposto da un soggetto non legittimato. La Corte ha stabilito che, a seguito delle modifiche legislative introdotte nel 2017, la parte non può più presentare personalmente ricorso in Cassazione.

Le Motivazioni: L’impatto della Riforma del 2017

Il cuore della motivazione risiede nell’articolo 1, comma 63, della Legge 23 giugno 2017, n. 103. Questa norma ha soppresso, con efficacia dal 3 agosto 2017, l’inciso “Salvo che la parte non vi provveda personalmente,” che apriva il primo comma dell’articolo 613 del codice di procedura penale.

La conseguenza di tale modifica è netta: nel processo penale, il giudizio davanti alla Corte di Cassazione può essere instaurato solo attraverso il patrocinio di un difensore tecnico abilitato. La parte non abrogata dello stesso articolo 613, comma 1, c.p.p. è chiara: “l’atto di ricorso, le memorie e i motivi nuovi devono essere sottoscritti, a pena di inammissibilità, da difensori iscritti nell’albo speciale della Corte di Cassazione”.

Pertanto, qualsiasi ricorso presentato personalmente dalla parte, senza l’assistenza di un avvocato cassazionista, deve essere dichiarato inammissibile. Si tratta di un vizio che impedisce al giudice di valutare le ragioni dell’impugnazione.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche e Sanzioni

La dichiarazione di inammissibilità non è priva di conseguenze. Ai sensi dell’articolo 616 del codice di procedura penale, la Corte ha condannato il ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma significativa, pari a 4.000 euro, a favore della cassa delle ammende.

La Corte ha giustificato l’importo della sanzione sottolineando che l’evidente inammissibilità dei motivi, basata su una norma chiara e in vigore da anni, non consente di ritenere il ricorrente immune da colpa. Questa ordinanza serve quindi come monito: il tentativo di agire in giudizio davanti alla Cassazione senza un difensore qualificato non solo è destinato a fallire, ma comporta anche rilevanti sanzioni economiche. È una conferma della necessità di affidarsi sempre a professionisti esperti per la tutela dei propri diritti, specialmente nei gradi più alti della giustizia.

È possibile presentare un ricorso per Cassazione in materia penale personalmente, senza un avvocato?
No, dal 3 agosto 2017 non è più possibile. La legge impone che l’atto di ricorso sia sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

Cosa succede se un ricorso per Cassazione viene presentato personalmente dalla parte?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non esamina il merito della questione, ma si limita a constatare il vizio procedurale che impedisce la valutazione dell’impugnazione.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile per questo motivo?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro a favore della cassa delle ammende. Nel caso di specie, la somma è stata fissata in 4.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati