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Ricorso per cassazione personale: inammissibile

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito l’inammissibilità del ricorso per cassazione personale in ambito penale. Il caso riguardava un appello presentato direttamente da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile poiché la legge, in particolare l’art. 613 c.p.p., richiede tassativamente che l’atto sia sottoscritto da un avvocato iscritto all’albo speciale dei cassazionisti. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione Personale: La Cassazione ne Ribadisce l’Inammissibilità

Il giudizio di legittimità davanti alla Corte di Cassazione rappresenta un momento cruciale del processo penale, caratterizzato da un elevato tecnicismo. Una recente ordinanza della Suprema Corte ha riaffermato un principio fondamentale: il ricorso per cassazione personale, ovvero quello presentato direttamente dall’imputato, è inammissibile. Questa decisione sottolinea l’importanza del ruolo del difensore specializzato in questa fase del procedimento.

Il caso: un ricorso presentato senza avvocato

La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino. L’aspetto peculiare del caso risiede nel fatto che l’atto di impugnazione non era stato sottoscritto da un avvocato, bensì era stato proposto personalmente dallo stesso imputato. Questo dettaglio procedurale si è rivelato decisivo per l’esito del ricorso.

Requisiti del ricorso per cassazione: cosa dice la legge

La Corte di Cassazione ha fondato la sua decisione su una norma precisa del codice di procedura penale: l’articolo 613. Questa disposizione, a seguito delle modifiche introdotte dalla legge n. 103 del 2017 (la cosiddetta “Riforma Orlando”), stabilisce in modo inequivocabile che il ricorso per cassazione, così come le memorie e i motivi nuovi, deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

La ratio di questa norma risiede nella natura stessa del giudizio di cassazione. Non si tratta di un terzo grado di merito, ma di un controllo sulla corretta applicazione della legge (giudizio di legittimità). Data l’elevata complessità tecnica e la specificità dei motivi che possono essere dedotti, il legislatore ha ritenuto indispensabile la presenza di un professionista con una preparazione specifica, in grado di articolare le censure in modo giuridicamente appropriato.

La Decisione della Corte di Cassazione

Coerentemente con il dettato normativo e con il proprio orientamento consolidato, la Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile.

Le motivazioni

Nelle motivazioni, i giudici hanno richiamato un’importante pronuncia delle Sezioni Unite (sentenza n. 8914 del 2018), che aveva già chiarito come il ricorso per cassazione contro qualsiasi tipo di provvedimento non possa essere proposto personalmente dalla parte. L’obbligo di avvalersi di un difensore cassazionista è una garanzia di professionalità e competenza tecnica, essenziale per il corretto funzionamento del giudizio di legittimità. La sottoscrizione personale dell’imputato, pertanto, costituisce un vizio insanabile che conduce direttamente alla declaratoria di inammissibilità dell’impugnazione, senza che sia necessario entrare nel merito delle questioni sollevate.

Le conclusioni

Le conclusioni pratiche di tale decisione sono nette. L’inammissibilità del ricorso ha comportato, ai sensi dell’articolo 616 del codice di procedura penale, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali. Oltre a ciò, è stato condannato al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende. Questa pronuncia serve da monito: la fase del ricorso per cassazione richiede il rispetto rigoroso di formalità procedurali che non ammettono deroghe, e l’assistenza di un legale specializzato non è una facoltà, ma un requisito imprescindibile per poter accedere al giudizio della Suprema Corte.

È possibile per un imputato presentare personalmente un ricorso per cassazione in materia penale?
No, l’ordinanza stabilisce chiaramente che il ricorso per cassazione avverso qualsiasi tipo di provvedimento non può essere proposto personalmente dalla parte, ma deve essere sottoscritto da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale, a pena di inammissibilità.

Quale norma regola i requisiti di sottoscrizione del ricorso per cassazione?
L’art. 613 del codice di procedura penale, come modificato dalla legge n. 103 del 2017, impone che l’atto di ricorso, le memorie e i motivi nuovi debbano essere sottoscritti da difensori iscritti nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

Quali sono le conseguenze se un ricorso viene dichiarato inammissibile per questo motivo?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, la declaratoria di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle Ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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