Ricorso per cassazione: Inammissibile senza la firma dell’Avvocato
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per cassazione deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un avvocato abilitato, altrimenti è destinato a essere dichiarato inammissibile. Questa decisione, pur riguardando un caso specifico di diniego di liberazione anticipata, offre spunti cruciali sull’importanza delle forme nel processo e sulle conseguenze del loro mancato rispetto.
I Fatti del Caso
Un detenuto si era visto respingere dal Magistrato di Sorveglianza la richiesta di liberazione anticipata per un semestre. Contro questa decisione, aveva proposto reclamo al Tribunale di Sorveglianza di Bologna, il quale, tuttavia, confermava il provvedimento negativo. Non dandosi per vinto, il detenuto decideva di impugnare l’ordinanza del Tribunale presentando personalmente un ricorso per cassazione presso la direzione dell’istituto penitenziario, nominando contestualmente un difensore di fiducia.
La Decisione della Cassazione: Il ricorso per cassazione e la sua inammissibilità
La Corte di Cassazione, senza entrare nel merito della questione sulla liberazione anticipata, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La ragione è puramente procedurale ma insormontabile: il ricorrente non aveva la legittimazione a proporre personalmente l’atto. La legge, infatti, impone un filtro tecnico per l’accesso al giudizio di legittimità.
Le Motivazioni: Perché il ricorso per cassazione deve essere firmato da un avvocato?
La Corte ha basato la sua decisione sull’articolo 613 del codice di procedura penale, come modificato dalla legge n. 103 del 2017 (la cosiddetta “Riforma Orlando”). Questa norma stabilisce chiaramente che gli atti di ricorso devono essere sottoscritti, a pena di inammissibilità, da difensori iscritti nell’apposito albo speciale della Corte di Cassazione.
La motivazione dietro questa regola è garantire che il ricorso sia tecnicamente ben formulato, concentrandosi esclusivamente su questioni di diritto e non su una rivalutazione dei fatti, come richiesto dalla funzione stessa della Corte di Cassazione. Il legislatore ha voluto assicurare che il massimo organo della giurisdizione sia investito solo di questioni giuridicamente rilevanti e presentate in modo appropriato.
La Corte ha richiamato un’importante sentenza delle Sezioni Unite (n. 8914/2017), che ha consolidato questa interpretazione, specificando che tale obbligo si applica a qualsiasi tipo di provvedimento, inclusi quelli in materia cautelare o di sorveglianza. La nomina di un difensore di fiducia, avvenuta contestualmente alla presentazione del ricorso, è stata considerata irrilevante. Ciò che conta è che l’atto stesso sia redatto e firmato da un professionista qualificato, poiché è la redazione tecnica dell’atto a essere tutelata dalla norma. La mancanza di questa assistenza legale al momento della stesura e sottoscrizione rende il ricorso irrimediabilmente viziato.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza
Questa ordinanza conferma la rigidità delle regole di accesso alla Corte di Cassazione. Per i cittadini, anche se privati della libertà personale, è fondamentale comprendere che non è possibile agire personalmente in questa sede. È indispensabile affidarsi a un avvocato cassazionista fin dalla fase iniziale di redazione del ricorso. Qualsiasi tentativo di ‘fai-da-te’ processuale, anche se animato dalle migliori intenzioni, si scontra con la barriera dell’inammissibilità, precludendo ogni possibilità di far valere le proprie ragioni nel merito. La sentenza, inoltre, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro, evidenziando come un errore procedurale possa avere anche conseguenze economiche significative.
È possibile presentare personalmente un ricorso per cassazione in materia penale?
No, la legge attuale, a seguito della riforma del 2017, richiede espressamente che l’atto sia redatto e sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.
Cosa succede se un ricorso per cassazione viene presentato direttamente dalla parte interessata?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Questo significa che la Corte non esaminerà la questione nel merito, ma si limiterà a constatare il vizio di forma, respingendo l’impugnazione.
La nomina successiva di un avvocato può sanare il difetto di un ricorso presentato personalmente?
No, la nomina di un difensore di fiducia contestuale o successiva alla presentazione del ricorso è considerata irrilevante. Il vizio riguarda la redazione e la sottoscrizione dell’atto, che devono essere compiute da un legale abilitato fin dall’origine.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 27019 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 27019 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 06/06/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME NOMEC.U.I. CODICE_FISCALE) nato il DATA_NASCITA
avverso l’ordinanza del 23/01/2024 del TRIB. SORVEGLIANZA di BOLOGNA
iato avviso al .-
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO e CONSIDERATO IN DIRITTO
Con ordinanza emessa in data 23 gennaio 2024 il Tribunale di sorveglianza di Bologna ha respinto il reclamo proposto da NOME COGNOME, alias NOME COGNOME, avverso il provvedimento con cui il magistrato di sorveglianza ha respinto la richiesta di liberazione anticipata per il semestre 03/06/202203/12/2022.
Avverso l’ordinanza ha proposto ricorso per cassazione NOME COGNOME, alias NOME COGNOME, con dichiarazione resa personalmente alla direzione degli Istituti penitenziari di Parma e con contestuale nomina di un difensore di fiducia.
Il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per difetto di legittimazione del ricorrente, il quale ha proposto il ricorso personalmente e senza l’assistenza di un difensore, dopo l’entrata in vigore della legge n. 103/2017 e nei confronti di un provvedimento emesso sotto il vigore di essa, in violazione dell’art. 613 cod. proc. pen. GLYPH Il testo della norma conseguente alla novella legislativa è chiaro, e la relativa interpretazione è stata stabilita dal Sezioni Unite, con la sentenza n. 8914 del 21/12/2017, Aiello, Rv. 272010, secondo cui «Il ricorso per cassazione avverso qualsiasi tipo di provvedimento, compresi quelli in materia cautelare, non può essere proposto dalla parte personalmente, ma, a seguito della modifica apportata agli artt. 571 e 613 cod. proc. pen. dalla legge 23 giugno 2017, n. 103, deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da difensori iscritti nell’albo speciale della Corte cassazione». La nomina di un difensore di fiducia è irrilevante, risultando manifesta la mancanza dell’assistenza legale per la redazione dell’atto, non sottoscritto da alcun difensore.
Alla dichiarazione di inammissibilità consegue, ai sensi dell’art. 616 cod.proc.pen., la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento a favore della Cassa delle ammende di una sanzione pecuniaria che si ritiene congruo determinare in euro tremila.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 06 giugno 2024
P 0 $
Il Consigliere estensore