Ricorso per Cassazione: Perché è Indispensabile l’Avvocato Cassazionista
Il ricorso per cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui si può contestare la corretta applicazione della legge. Tuttavia, l’accesso a questo strumento non è libero da formalità. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito una regola fondamentale: l’obbligo, a pena di inammissibilità, di farsi assistere da un difensore abilitato. Analizziamo il caso per comprendere le ragioni e le conseguenze di questa norma.
I Fatti del Caso: Dal Furto Aggravato al Ricorso “Fai da Te”
La vicenda processuale ha origine da una condanna per furto aggravato, pronunciata dal Tribunale e successivamente confermata dalla Corte d’Appello. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione, ha deciso di impugnarla presentando personalmente un ricorso alla Corte di Cassazione, lamentando vizi nella sentenza di secondo grado.
Questa scelta, tuttavia, si è rivelata fatale per l’esito dell’impugnazione. L’atto, infatti, non era sottoscritto da un avvocato, ma direttamente dall’interessato, contravvenendo a una precisa disposizione del codice di procedura penale.
Il Ricorso per Cassazione Personale: un Atto Inammissibile
La Corte Suprema ha dichiarato il ricorso inammissibile senza neppure entrare nel merito delle questioni sollevate. La decisione si fonda su un principio procedurale inderogabile, rafforzato dalla riforma legislativa del 2017 (Legge n. 103). Questa normativa ha modificato gli articoli 571 e 613 del codice di procedura penale, stabilendo in modo inequivocabile che il ricorso per cassazione deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.
L’intervento del legislatore ha eliminato ogni dubbio, precludendo alla parte privata la possibilità di presentare personalmente l’atto di impugnazione. La ratio di questa norma è garantire la tecnicità e la specificità dei motivi di ricorso, che devono riguardare errori di diritto e non un riesame dei fatti.
Le Motivazioni della Corte
La Corte di Cassazione, nel motivare la propria decisione, ha richiamato la sua giurisprudenza più consolidata, in particolare una pronuncia delle Sezioni Unite (n. 8914/2018). Questa sentenza aveva già chiarito che, a seguito della riforma del 2017, la sottoscrizione da parte di un avvocato cassazionista è un requisito di ammissibilità imprescindibile per qualsiasi tipo di provvedimento impugnato.
La decisione di inammissibilità è stata presa de plano, ovvero in modo sommario, data l’evidenza del vizio procedurale. La mancanza della firma del difensore qualificato costituisce un errore non sanabile che impedisce al giudice di esaminare le censure mosse alla sentenza impugnata. Di conseguenza, l’imputato non solo ha visto respinta la sua impugnazione, ma è stato anche condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di quattromila euro a favore della Cassa delle ammende. La Corte ha giustificato l’ammontare della sanzione sottolineando che l’evidente inammissibilità del ricorso denota un profilo di colpa da parte del ricorrente.
Le Conclusioni
Questa ordinanza offre un importante monito: la procedura penale, specialmente nel giudizio di legittimità, è un campo governato da regole tecniche rigorose. Il tentativo di agire personalmente, senza l’assistenza di un professionista qualificato, porta quasi inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità, con conseguenze economiche negative. La norma sull’obbligatorietà del difensore cassazionista non è un mero formalismo, ma una garanzia di qualità e serietà del filtro di accesso alla Corte Suprema, assicurando che le questioni portate alla sua attenzione siano giuridicamente fondate e correttamente formulate.
Un imputato può presentare personalmente un ricorso per cassazione in materia penale?
No. A seguito della riforma introdotta con la Legge n. 103 del 2017, il ricorso per cassazione deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione, a pena di inammissibilità.
Cosa succede se un ricorso per cassazione viene presentato senza la firma di un avvocato abilitato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non esamina il merito delle questioni sollevate e la sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali.
Perché il ricorrente è stato condannato anche a pagare una somma alla Cassa delle ammende?
L’articolo 616 del codice di procedura penale prevede che, in caso di inammissibilità del ricorso, il ricorrente sia condannato anche al pagamento di una sanzione pecuniaria. La Corte ha ritenuto che l’inammissibilità fosse ‘evidente’, attribuendo quindi al ricorrente una colpa nel proporre un’impugnazione priva dei requisiti di legge.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 5 Num. 5974 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 5 Num. 5974 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 14/11/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 27/10/2022 della CORTE APPELLO di FIRENZE
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Con sentenza del 27 ottobre 2022 la Corte di appello di Firenze, all’esito del gravame interposto da NOME COGNOME, ha confermato la pronuncia in data 27 maggio 2019 con la quale il Tribunale di Pistoia, all’esito di giudizio abbreviato, aveva affermato la responsabilità stesso imputato per il reato di furto aggravato (perché commesso su cose esposte alla pubblica fede) e l’aveva condannato alla pena ritenuta di giustizia.
L’imputato ha proposto personalmente ricorso per cassazione, adducendo nel corpo di un unico motivo (di seguito esposto nei limiti di cui all’art. 173, comma 1, d. att. cod. pen.) la violazione dell’art. 606, comma 1, lett. a), b) e c), cod. proc. pen.
Il ricorso è inammissibile per la dirimente considerazione che è stato proposto personalmente dall’imputato. Difatti, «il ricorso per cassazione avverso qualsiasi tipo provvedimento non può essere proposto dalla parte personalmente, ma, a seguito della modifica apportata agli artt. 571 e 613 cod. proc. pen. dalla legge 23 giugno 2017, n. 103, deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da difensori iscritl:i nell’albo speciale Corte di cassazione» (Sez. U, n. 8914 del 21/12/2017 – dep. 2018, COGNOME, Rv. 272010 – 01).
All’inammissibilità – da dichiararsi de plano ai sensi dell’art. 610, comma 5-bis, cod. proc. pen. – consegue, ex art. 616 cod. proc. pen., la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali nonché al versamento, in favore della Cassa delle ammende, di una somma che appare equo determinare in euro quattromila, atteso che l’evidente inammissibilità dell’impugnazione impone di attribuirgli profili di colpa (cfr. Corte cost., sent. n. 18 13/06/2000; Sez. 1, n. 30247 del 26/01/2016, COGNOME, Rv. 267585 – 01).
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro quattromila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 14/11/2023.