Ricorso per Cassazione: Perché è Obbligatorio l’Avvocato?
Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci offre l’occasione per ribadire un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per cassazione non può essere presentato personalmente dall’imputato, ma deve essere redatto e sottoscritto da un avvocato abilitato. L’ordinanza in esame ha dichiarato inammissibile il gravame proposto da un imputato, condannandolo alle relative conseguenze economiche. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione per capire la logica dietro questa regola inderogabile.
I Fatti del Caso in Esame
La vicenda trae origine da una sentenza del Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale di Pordenone. Con tale provvedimento, emesso a seguito di richiesta di parte (il cosiddetto ‘patteggiamento’), all’imputato veniva applicata una pena di un anno e otto mesi di reclusione e una multa di 292 euro.
Contro questa sentenza, l’imputato decideva di agire personalmente, proponendo ricorso direttamente alla Corte di Cassazione.
La Disciplina del Ricorso per Cassazione e la Decisione della Corte
La Corte di Cassazione, senza entrare nel merito delle doglianze dell’imputato, ha immediatamente dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su una regola procedurale chiara e non derogabile, contenuta nell’articolo 613 del codice di procedura penale, come modificato dalla legge n. 103 del 2017.
Questa norma stabilisce in modo inequivocabile che l’impugnazione in Cassazione debba essere proposta esclusivamente da difensori abilitati a patrocinare dinanzi alle giurisdizioni superiori. L’iniziativa personale dell’imputato costituisce, quindi, una violazione diretta di tale obbligo, rendendo l’atto tamquam non esset, cioè come se non fosse mai stato presentato.
Le Motivazioni dietro l’Obbligo del Difensore nel Ricorso per Cassazione
La Corte, nel motivare la sua decisione, ha richiamato un suo precedente autorevole, una sentenza delle Sezioni Unite (n. 8914/2017). Questo precedente ha chiarito la ratio, ovvero la ragione profonda, della norma. L’obbligo di avvalersi di un difensore specializzato risponde all’esigenza di assicurare un elevato livello di professionalità e tecnicismo nella redazione del ricorso. Il giudizio di Cassazione è un procedimento complesso, un ‘giudizio di legittimità’ in cui non si ridiscutono i fatti, ma si controlla la corretta applicazione delle norme di diritto e di procedura.
Questa complessità richiede competenze specifiche che solo un avvocato cassazionista possiede. La legge mira quindi a scoraggiare la prassi di ricorsi improvvisati o non tecnicamente fondati, che potrebbero essere redatti da avvocati non specializzati e poi formalmente sottoscritti dall’imputato per aggirare la norma. La difesa tecnica qualificata è una garanzia per il corretto funzionamento della giustizia e, in ultima analisi, per lo stesso imputato.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
La conclusione della Corte è netta: il ricorso è inammissibile. Le conseguenze di tale declaratoria non sono solo procedurali, ma anche economiche. In base all’articolo 616 del codice di procedura penale, quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, il proponente viene condannato al pagamento delle spese processuali. Inoltre, la Corte lo condanna al versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata equitativamente determinata in tremila euro.
Questa ordinanza serve da monito: le regole procedurali, specialmente in un ambito così tecnico come il giudizio di Cassazione, non sono mere formalità. L’obbligo di farsi assistere da un difensore specializzato è un pilastro del sistema, posto a tutela della qualità della giurisdizione e della serietà del processo. Affidarsi al ‘fai da te’ legale in questa sede non solo è inefficace, ma può comportare anche significative sanzioni economiche.
Un imputato può presentare personalmente un ricorso alla Corte di Cassazione?
No. La legge, in particolare l’art. 613 del codice di procedura penale, stabilisce che il ricorso per cassazione deve essere obbligatoriamente proposto da un difensore abilitato al patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori. Un ricorso presentato personalmente dall’imputato è inammissibile.
Per quale motivo è necessario un avvocato per il ricorso per cassazione?
La ragione risiede nell’elevato tecnicismo del giudizio di cassazione. Questo giudizio non riesamina i fatti, ma controlla solo la corretta applicazione della legge. La norma mira a garantire un alto livello di professionalità nella redazione degli atti, scoraggiando impugnazioni non adeguatamente formulate.
Cosa succede se un ricorso viene dichiarato inammissibile?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, la parte che ha proposto il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, il cui importo è stabilito dal giudice.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 18429 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 2 Num. 18429 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 22/03/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a NAPOLI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 31/01/2024 del GIUDICE della UDIENZA PRELIMINARE del TRIBUNALE di PORDENONE udita la relazione svolta dal AVV_NOTAIO NOME COGNOME; ricorso trattato con procedura de plano.
RITENUTO IN FATTO
Il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Pordenone con sentenza del 3/1/2024 applicava su richiesta di parte a NOME COGNOME la pena di anni uno mesi otto di reclusione ed euro duecento novantadue di multa per i reati ascrittigli.
Avverso detta sentenza ha proposto ricorso per cassazione l’imputato personalmente.
CONSIDERATO IN DIRITTO
Il GLYPH ricorso è inammissibile, GLYPH in quanto avanzato dall’imputato personalmente in violazione della inderogabile disciplina dettata in relazione all’obbligo di proposizione dell’impugnazione in cassazione solo da parte di difensori abilitati, ai sensi della disciplina dettata dall’art. 613 cod. proc. pe come modificato dalla legge n. 103 del 2017.
Il procedimento deve, pertanto, essere definito nelle forme de plano.
1.1 Questa Corte, nella sua più autorevole composizione (Sezioni Unite, n.
8914 del 21/12/2017, Aiello, Rv. 272010 – 01), ha individuato la ratio delle modifiche normative in tema di ricorso per cassazione dell’imputato nella necessità del ricorso alla rappresentanza tecnica per l’esercizio del diritto di impugnazione in cassazione: «L’attuale quadro normativo trova una sua oggettiva giustificazione nell’esigenza, generalmente avvertita, di assicurare un alto livello di professionalità nell’impostazione e nella redazione di un atto di impugnazione, il ricorso per cassazione, introduttivo di un procedimento connotato da una particolare importanza e da un elevato tecnicismo, tipico del giudizio di legittimità, scoraggiando al contempo la diffusa prassi dei ricorsi redatti da difensori non iscritti nell’apposito albo speciale, ma formalmente sottoscritti dai propri assistiti per eludere il contenuto precettivo dell’art. 6 comma 1».
1.2 In conclusione, l’impugnazione deve ritenersi inammissibile a norma dell’art. 606, comma 3, cod. proc. pen.; alla relativa declaratoria consegue, per il disposto dell’art. 616 cod. proc. pen., la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, nonché al versamento in favore della Cassa delle ammende di una somma che, ritenuti e valutati i profili di colpa emergenti dal ricorso, si determina equitativamente in euro tremila.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il giorno 22 marzo 2024.