Ricorso per Cassazione: Come si Svolge il Giudizio in Suprema Corte
Il ricorso per cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui non si riesaminano i fatti, ma si valuta la corretta applicazione delle norme di diritto. Un’ordinanza emessa dalla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ci offre l’opportunità di analizzare da vicino i passaggi formali che caratterizzano questo tipo di procedimento, prendendo spunto da un caso concreto.
Il Caso in Esame: Un Appello alla Suprema Corte
L’ordinanza in oggetto nasce dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli. Sebbene il documento non entri nel merito della vicenda, esso certifica l’avvio del procedimento di legittimità davanti alla Suprema Corte. L’atto menziona le figure chiave del collegio giudicante, ovvero il Presidente e il Consigliere Relatore, e le date rilevanti, elementi che scandiscono il percorso del processo.
I Passaggi Fondamentali del Procedimento
L’ordinanza evidenzia due momenti procedurali di fondamentale importanza che precedono la decisione finale:
1. L’avviso alle parti: La Corte comunica formalmente alle parti coinvolte (l’imputato e l’accusa) la data dell’udienza. Questo garantisce il rispetto del principio del contraddittorio, permettendo alle difese di prepararsi adeguatamente.
2. La relazione del Consigliere: Prima della deliberazione, il Consigliere Relatore, ovvero il giudice incaricato di studiare approfonditamente il caso, espone i fatti, i motivi del ricorso e le questioni di diritto al resto del collegio. Questa relazione costituisce la base sulla quale la Corte costruirà la propria discussione e la decisione finale.
Analisi del ricorso per cassazione
Il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ripresentare prove o ricostruire i fatti. La sua funzione è quella di nomofilachia, cioè garantire l’uniforme interpretazione della legge su tutto il territorio nazionale. I motivi per cui si può ricorrere sono tassativamente previsti dal codice di procedura e riguardano, ad esempio, la violazione di legge o i vizi di motivazione della sentenza impugnata.
Le Motivazioni
Il documento analizzato è un’ordinanza che si limita a registrare lo svolgimento dell’udienza e non contiene il dispositivo finale né le motivazioni della decisione. Tuttavia, è proprio in questa fase successiva che la Corte di Cassazione esplica la sua funzione. Le motivazioni di una sentenza o ordinanza di cassazione spiegano l’iter logico-giuridico seguito dai giudici per giungere a una determinata conclusione. Esse possono dichiarare il ricorso inammissibile (se mancano i presupposti di legge), rigettarlo (se i motivi sono infondati) oppure accoglierlo, annullando la sentenza precedente con o senza rinvio a un altro giudice.
Le Conclusioni
Le conclusioni di un procedimento di questo tipo sono di estrema importanza pratica. La decisione della Corte di Cassazione, essendo definitiva, stabilisce in modo irrevocabile l’esito del processo. Nel caso di accoglimento del ricorso, la sentenza impugnata viene annullata, con effetti che possono variare dal rinvio a un nuovo giudizio d’appello fino all’annullamento senza rinvio, che chiude definitivamente la questione. Questo provvedimento, pur nella sua brevità, ci ricorda la rigorosa formalità che governa il giudizio di legittimità, un baluardo per la corretta applicazione del diritto.
Cosa significa che la Corte di Cassazione svolge una funzione di legittimità?
Significa che la Corte non riesamina i fatti del processo, ma valuta esclusivamente se i giudici dei gradi precedenti (Tribunale e Corte d’Appello) hanno applicato correttamente le leggi e se la motivazione della sentenza è logica e priva di vizi.
Quali sono le fasi preliminari alla decisione menzionate nell’ordinanza?
L’ordinanza attesta due fasi fondamentali: l’aver dato avviso dell’udienza alle parti, per garantire il diritto di difesa, e l’aver ascoltato la relazione del Consigliere incaricato, che riassume il caso per il collegio giudicante.
Cosa succede dopo l’udienza descritta nel documento?
Dopo l’udienza, la Corte si riunisce in camera di consiglio per deliberare. La decisione (che può essere di inammissibilità, rigetto o accoglimento del ricorso) viene poi formalizzata e le sue motivazioni vengono redatte e pubblicate successivamente.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 19587 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 19587 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 09/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a LACCO AMENO il 18/01/1999
avverso la sentenza del 21/03/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Rilevato che il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME che deduce la violazio dell’art. 606, comma 1
; lett. c) ed e) cod. proc. pen. per non avere la Corte di appell verificato se l’imputato abbia rilasciato procura speciale o abbia comunque manifestato la
volontà di addivenire al concordato di appello, è inammissibile perché, come risulta dal verbal di udienza del 21 marzo 2024, il concordato è stato richiesto proprio dall’imputato;
stante l’inammissibilità del ricorso e, a norma dell’art. 616 cod. proc. pen., non ravvisand assenza di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità (Corte Cost. sent. n. 186
del 13/06/2000), alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento consegue quella al pagamento della sanzione pecuniaria nella misura, ritenuta equa, di 3.000
euro in favore della Cassa delle ammende
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di €: 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 9 maggio 2025.