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Ricorso per cassazione: la firma dell’avvocato è un must

Un imputato, sostenendo di non aver mai avuto conoscenza del processo a suo carico, ha presentato personalmente un’istanza per poter impugnare una sentenza di condanna ormai definitiva. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso per cassazione inammissibile. La motivazione si fonda su una modifica legislativa del 2017 che impone, a pena di inammissibilità, che tali ricorsi siano sottoscritti esclusivamente da un avvocato iscritto all’albo speciale dei cassazionisti. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 27 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione: La Firma dell’Avvocato è Indispensabile

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per cassazione non può essere presentato personalmente dall’imputato. La pronuncia sottolinea come, a seguito delle riforme legislative, la sottoscrizione da parte di un difensore abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori sia un requisito di ammissibilità imprescindibile. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione e le sue implicazioni pratiche.

Il Contesto del Caso: Un’Istanza di Restituzione in Termini

Il caso ha origine dalla richiesta di un imputato di essere rimesso nei termini per proporre appello contro una sentenza di condanna del Tribunale di Rimini, divenuta ormai definitiva. L’interessato sosteneva di non aver mai avuto conoscenza degli atti del processo e, per questo motivo, si era rivolto alla Corte di Appello di Bologna. Quest’ultima, constatando la definitività della condanna, aveva trasmesso gli atti alla Corte di Cassazione, quale organo competente a decidere.

L’istanza, presentata nell’agosto del 2023, era stata sottoscritta e depositata personalmente dall’imputato, un dettaglio che si rivelerà cruciale per l’esito del procedimento.

La Regola Fondamentale sul Ricorso per Cassazione

La Corte Suprema ha dichiarato il ricorso inammissibile, basando la sua decisione su un principio di diritto consolidato e rafforzato dalla legge n. 103 del 23 giugno 2017. Questa normativa ha modificato gli articoli 571 e 613 del codice di procedura penale, escludendo esplicitamente la facoltà per l’imputato di proporre personalmente un ricorso per cassazione.

La Corte ha richiamato una fondamentale sentenza delle Sezioni Unite (n. 8914/18), la quale ha stabilito che qualsiasi ricorso per cassazione deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale. Questa regola si applica a tutti i provvedimenti, senza eccezioni.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La motivazione della sentenza è netta e lineare. Il ricorso in esame è stato presentato personalmente dall’imputato in data 4 agosto 2023. Tale data è successiva all’entrata in vigore della legge n. 103/2017 (avvenuta il 3 agosto 2017), che ha introdotto il divieto per la parte privata di sottoscrivere personalmente l’atto. Pertanto, il ricorso è risultato privo di un requisito formale essenziale, determinandone l’immediata inammissibilità.

La Corte ha inoltre specificato che questo principio si applica anche quando l’istanza di restituzione nel termine, seppur indirizzata alla Corte d’Appello, viene da questa trasmessa alla Cassazione. Anche in questo scenario, l’atto deve rispettare le forme previste per il ricorso, inclusa la necessaria sottoscrizione da parte di un avvocato cassazionista. La violazione di questa regola procedurale ha comportato non solo il rigetto dell’istanza, ma anche la condanna del ricorrente, ai sensi dell’art. 616 c.p.p., al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000,00 euro a favore della Cassa delle ammende, data la colpa evidente nella causazione dell’inammissibilità.

Le Conclusioni

Questa pronuncia serve come un importante monito: la complessità delle procedure legali richiede sempre l’assistenza di un professionista qualificato. In particolare, l’accesso alla Corte di Cassazione è subordinato a regole formali rigorose che non ammettono deroghe. Affidarsi al ‘fai da te’ in ambito processuale, soprattutto in sede di legittimità, non solo è inefficace, ma può comportare anche significative conseguenze economiche. La sentenza riafferma che il patrocinio di un avvocato cassazionista non è una mera formalità, ma una garanzia di professionalità e un requisito indispensabile per la validità stessa del ricorso.

Un imputato può presentare personalmente un ricorso per cassazione?
No. A seguito della legge n. 103 del 2017, qualsiasi ricorso per cassazione deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di cassazione.

Cosa succede se un ricorso viene presentato senza la firma di un avvocato cassazionista?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non esamina il merito della questione ma rigetta l’atto per un vizio di forma insanabile.

Quali sono le conseguenze economiche di una dichiarazione di inammissibilità?
La parte che ha proposto il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro, fissata equitativamente dal giudice, a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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