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Ricorso per cassazione: la firma dell’avvocato è d’obbligo

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 10/09/2025, ha dichiarato inammissibile il ricorso per cassazione presentato da un imputato perché sottoscritto personalmente e non da un difensore abilitato. La decisione ribadisce il principio, introdotto dalla riforma del 2017, che impone, a pena di inammissibilità, la firma di un avvocato iscritto all’albo speciale per questo tipo di impugnazioni, condannando il ricorrente anche al pagamento di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione: Perché la Firma dell’Avvocato è Indispensabile?

Presentare un ricorso per cassazione rappresenta l’ultima possibilità di contestare una sentenza, ma le regole per farlo sono estremamente rigide. Un errore di procedura può costare non solo l’esito della causa, ma anche una sanzione economica. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda una regola fondamentale: l’appello alla Suprema Corte non può essere un’iniziativa personale dell’imputato, ma deve essere necessariamente mediato da un difensore specializzato. Vediamo nel dettaglio il caso e le sue implicazioni.

I Fatti del Caso

Un imputato, a seguito di una sentenza della Corte di Appello di Torino che aveva parzialmente modificato la decisione di primo grado, decideva di impugnare tale provvedimento davanti alla Corte di Cassazione. Tuttavia, invece di affidarsi a un legale abilitato, redigeva e sottoscriveva personalmente l’atto di ricorso. Questo dettaglio, apparentemente minore, si è rivelato fatale per le sorti dell’impugnazione.

La Decisione della Corte: Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, senza nemmeno entrare nel merito delle questioni sollevate, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La Corte non ha avuto bisogno di complesse argomentazioni: la decisione si è basata su un principio di diritto ormai consolidato nel nostro ordinamento processuale penale. Oltre a respingere il ricorso, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione: Il Ruolo del Difensore Cassazionista

La motivazione dell’ordinanza è chiara e si fonda su una modifica legislativa cruciale introdotta con la legge n. 103 del 23 giugno 2017 (nota come Riforma Orlando). Questa legge ha modificato gli articoli 571 e 613 del codice di procedura penale, stabilendo un requisito non derogabile: il ricorso per cassazione deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di cassazione.

La ratio di questa norma è quella di garantire che l’accesso al giudizio di legittimità, che è un controllo sulla corretta applicazione della legge e non un terzo esame dei fatti, sia filtrato da professionisti con una specifica competenza tecnica. La Corte ha richiamato una precedente e autorevole sentenza delle Sezioni Unite (n. 8914/2018), che aveva già chiarito questo punto, eliminando ogni dubbio interpretativo.

Inoltre, la Corte ha applicato l’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale, che le consente di dichiarare l’inammissibilità per cause evidenti come questa ‘senza formalità di procedura’, accelerando così la definizione del giudizio.

Conclusioni: L’Importanza della Difesa Tecnica Qualificata

Questa ordinanza è un monito fondamentale sull’importanza della difesa tecnica qualificata nel processo penale, specialmente nei gradi più alti di giudizio. Tentare il ‘fai-da-te’ legale, soprattutto in un ambito complesso come il ricorso per cassazione, non solo è inefficace, ma è anche controproducente. La legge impone la presenza di un avvocato cassazionista non come un mero formalismo, ma come una garanzia di professionalità e competenza, essenziale per tutelare i diritti dell’imputato e assicurare il corretto funzionamento della giustizia. L’esito di questo caso dimostra che ignorare le regole procedurali porta a una sconfitta certa e a ulteriori conseguenze economiche.

Un imputato può firmare e presentare personalmente un ricorso per cassazione in materia penale?
No. In base alla normativa vigente (legge n. 103/2017), il ricorso penale in Cassazione deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un avvocato iscritto all’apposito albo speciale, altrimenti è dichiarato inammissibile.

Cosa succede se un ricorso per cassazione è firmato dall’imputato e non da un avvocato abilitato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione. Ciò significa che i motivi dell’appello non vengono nemmeno esaminati nel merito e la sentenza impugnata diventa definitiva.

Vi sono conseguenze economiche in caso di inammissibilità del ricorso per cassazione?
Sì. Come stabilito in questo caso, il ricorrente il cui appello è dichiarato inammissibile viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nell’ordinanza in esame è stata quantificata in quattromila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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