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Ricorso per cassazione: inammissibile senza avvocato

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso per cassazione in materia penale poiché presentato personalmente dalla parte interessata e non da un avvocato iscritto all’apposito albo. La decisione si fonda sulla modifica dell’art. 613 c.p.p. introdotta dalla legge n. 103/2017, che ha reso obbligatoria la difesa tecnica per questo tipo di impugnazione, pena l’inammissibilità. La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione: La Firma dell’Avvocato è Obbligatoria

Presentare un ricorso per cassazione è un passo cruciale e tecnicamente complesso nel percorso giudiziario. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale: l’inammissibilità del ricorso se presentato personalmente dalla parte, senza l’assistenza di un difensore specializzato. Analizziamo questa decisione per capire le ragioni e le conseguenze pratiche di questa regola procedurale.

I Fatti del Caso

Una persona, condannata a una pena di otto mesi di reclusione, otteneva dal Tribunale di Sorveglianza l’affidamento in prova al servizio sociale. Insoddisfatta di alcuni aspetti dell’ordinanza, decideva di impugnarla presentando personalmente un ricorso per cassazione.

Questo atto, tuttavia, non rispettava un requisito formale divenuto imprescindibile a seguito di una specifica modifica legislativa.

La Decisione della Corte e il ricorso per cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile senza nemmeno entrare nel merito delle questioni sollevate. La ragione è puramente procedurale ma di importanza capitale: l’impugnazione era stata proposta direttamente dalla parte interessata, in violazione delle norme che regolano il giudizio di legittimità.

Le Motivazioni: La Riforma dell’Art. 613 del Codice di Procedura Penale

Il cuore della decisione risiede nella legge 23 giugno 2017, n. 103 (la cosiddetta “Riforma Orlando”). Questa legge ha modificato l’articolo 613, comma 1, del codice di procedura penale, eliminando la possibilità per la parte di presentare personalmente il ricorso.

In precedenza, la norma conteneva l’inciso “salvo che la parte non vi provveda personalmente”. Con la sua soppressione, il legislatore ha reso obbligatorio, a pena di inammissibilità, che il ricorso per cassazione sia sottoscritto da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione. Questa interpretazione è stata consolidata da una pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione (sentenza n. 8914/2018), citata nell’ordinanza in esame, che ha fugato ogni dubbio sulla portata della nuova disposizione.

La Corte ha quindi applicato rigorosamente la legge, stabilendo che il ricorso, essendo stato presentato dopo l’entrata in vigore della riforma e senza il ministero di un difensore, non poteva essere esaminato.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa pronuncia serve come un importante monito. Chiunque intenda adire la Corte di Cassazione deve necessariamente avvalersi di un avvocato abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori. Il “fai da te” legale, in questo ambito, non è consentito e conduce a conseguenze negative e inevitabili:

1. Inammissibilità del Ricorso: L’atto viene rigettato senza alcuna valutazione delle sue ragioni.
2. Condanna alle Spese: La parte che ha proposto il ricorso inammissibile è condannata al pagamento delle spese processuali.
3. Sanzione Pecuniaria: Viene inoltre disposta la condanna al versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

La regola garantisce che il giudizio di cassazione, incentrato su complesse questioni di diritto, sia affrontato con la necessaria competenza tecnica, evitando di gravare la Corte con impugnazioni prive dei requisiti minimi di ammissibilità.

È possibile presentare personalmente un ricorso per cassazione in materia penale?
No, a seguito della modifica dell’art. 613, comma 1, c.p.p. introdotta dalla legge n. 103 del 2017, il ricorso deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

Qual è la conseguenza se un ricorso per cassazione viene presentato senza la firma di un avvocato abilitato?
La conseguenza è la dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Ciò significa che la Corte non esaminerà il merito delle questioni sollevate.

Cosa succede dopo la dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La parte ricorrente viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte con un atto non conforme alla legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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