Ricorso per Cassazione: Perché è Indispensabile l’Avvocato Cassazionista?
Il ricorso per cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui si può contestare la corretta applicazione della legge da parte dei giudici di merito. Tuttavia, l’accesso a questo strumento è regolato da norme procedurali molto severe. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 23258/2024) ci ricorda una regola fondamentale: senza la firma di un avvocato abilitato, il ricorso è destinato a fallire in partenza. Analizziamo insieme questa decisione e le sue importanti implicazioni.
I Fatti del Caso: Un Ricorso Presentato Personalmente
Il caso ha origine dall’impugnazione presentata da un soggetto avverso una sentenza della Corte di Appello di Torino. Invece di affidarsi a un legale, l’imputato ha deciso di redigere e depositare personalmente il ricorso per cassazione. Questa scelta, dettata forse da motivi personali o da una non completa conoscenza delle regole procedurali, si è rivelata fatale per l’esito del suo tentativo di ottenere una revisione della condanna.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Suprema Corte, senza nemmeno entrare nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La procedura adottata è stata quella cosiddetta de plano, ovvero una decisione rapida e senza udienza, che si applica quando emerge un vizio procedurale talmente evidente da non richiedere alcuna discussione. La conseguenza per il ricorrente non è stata solo la fine del suo percorso giudiziario, ma anche la condanna al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.
Le Motivazioni: Il Ruolo Obbligatorio del Difensore nel ricorso per cassazione
La motivazione della Corte è netta e si fonda su un principio cardine della procedura penale. L’articolo 613 del codice di procedura penale, come modificato dalla Legge n. 103 del 2017 (nota come Riforma Orlando), stabilisce in modo inequivocabile che l’atto di ricorso, le memorie e i motivi nuovi nel giudizio di cassazione devono essere sottoscritti, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale della Corte di Cassazione.
Questa norma non lascia spazio a interpretazioni: il patrocinio di un avvocato ‘cassazionista’ non è una facoltà, ma un requisito di ammissibilità essenziale. La Corte ha richiamato anche un precedente fondamentale delle Sezioni Unite (sentenza n. 8914/2017), che aveva già consolidato questo orientamento, sottolineando come tale requisito sia posto a garanzia della qualità tecnica degli atti e del corretto funzionamento della giustizia di legittimità. La presentazione personale dell’atto, pertanto, costituisce una violazione insanabile che impedisce al giudice di esaminare le ragioni dell’impugnazione.
Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche e Monito per i Ricorrenti
Questa ordinanza funge da importante monito. Chiunque intenda presentare un ricorso per cassazione deve essere consapevole che il ‘fai-da-te’ legale non è un’opzione percorribile. Le conseguenze della violazione di questa regola sono severe: oltre alla perdita della possibilità di far valere le proprie ragioni, si incorre in sanzioni economiche significative. La decisione riafferma la centralità della figura dell’avvocato specializzato come filtro tecnico e garante della corretta instaurazione del giudizio di legittimità, un presidio indispensabile per assicurare che la Corte Suprema possa concentrarsi sulla sua funzione di garante dell’uniforme interpretazione della legge.
È possibile presentare personalmente un ricorso per cassazione in materia penale?
No, il provvedimento chiarisce che il ricorso per cassazione in materia penale deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.
Cosa succede se un ricorso per cassazione viene presentato senza la firma di un avvocato abilitato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.
Qual è il fondamento normativo che impone la firma dell’avvocato per il ricorso in Cassazione?
Il fondamento è l’art. 613 del codice di procedura penale, come modificato dalla legge n. 103 del 2017. Questa norma ha reso obbligatoria la sottoscrizione dell’atto da parte di un difensore cassazionista.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 6 Num. 23258 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 6 Num. 23258 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 27/05/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME NOME (CUI CODICE_FISCALE) nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 20/03/2024 della CORTE APPELLO di TORINO
udita la relazione svolta dal Presidente NOME COGNOME; lette/sentite le conclusioni del PG
Ritenuto che il ricorso di NOME COGNOME avverso la sentenza indicata in epigrafe deve essere dichiarato inammissibile, con procedura de plano, perché proposto personalmente dalla parte poiché, ai sensi dell’art. 613 cod. proc. pen, come modificato dalla legge n. 103 del 2017, entrata in vigore il 3 agosto 2017, l’atto di ricorso, le memorie e i motivi nuovi nel giudizio per cassazione devono essere sottoscritti, a pena di inammissibilità, da difensori iscritti nell’albo speciale della Corte di Cassazione (S.U. 8914 del 21/12/2017, Aiello, Rv. 272010);
Considerato che all’inammissibilità dell’impugnazione segue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, che si ritiene conforme a giustizia liquidare come in dispositivo.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende.
Così deciso il 27 maggio 2024
Il President rei.