Ricorso per Cassazione: Perché è Cruciale la Firma dell’Avvocato
Nel complesso mondo della giustizia penale, le regole procedurali non sono semplici formalità, ma pilastri che garantiscono il corretto svolgimento del processo. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione lo ribadisce con forza, chiarendo i requisiti indispensabili per presentare un ricorso per cassazione. L’assistenza di un avvocato abilitato non è un’opzione, ma un requisito di ammissibilità la cui mancanza comporta conseguenze severe, come la condanna al pagamento di spese e sanzioni.
I Fatti del Caso: Un Appello Presentato Personalmente
La vicenda trae origine dalla decisione di un imputato di impugnare personalmente una sentenza emessa dalla Corte di Appello di Firenze. Convinto delle proprie ragioni, l’individuo ha redatto e presentato direttamente il ricorso per cassazione, senza l’intermediazione di un difensore legalmente qualificato per patrocinare dinanzi alla Suprema Corte. Questo atto, apparentemente un esercizio del proprio diritto di difesa, si è scontrato con una precisa norma procedurale.
La Normativa sul Ricorso per Cassazione e la sua Obbligatorietà
Il punto focale della questione risiede nell’articolo 613 del codice di procedura penale. A seguito della riforma introdotta con la legge n. 103 del 2017, la norma stabilisce in modo inequivocabile che il ricorso per cassazione debba essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale della Corte di Cassazione. La legge ha quindi eliminato la possibilità per l’imputato di agire personalmente in questa fase del giudizio. La ratio della norma è garantire che l’atto di impugnazione sia tecnicamente fondato su vizi di legittimità, compito che solo un professionista esperto può svolgere adeguatamente.
le motivazioni della Corte di Cassazione
La Corte Suprema, con la sua ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile in via preliminare, senza nemmeno entrare nel merito delle questioni sollevate. I giudici hanno spiegato che l’inammissibilità era ‘originaria’, ovvero viziava l’atto fin dal suo concepimento. Il fatto che l’appello fosse stato proposto personalmente dall’imputato costituiva una violazione insanabile della procedura.
La Corte ha inoltre precisato che eventuali espedienti, come la successiva autenticazione della firma dell’imputato da parte di un avvocato o la sottoscrizione del difensore ‘per accettazione’ del mandato, non sono sufficienti a sanare il vizio. Questi atti non conferiscono al legale la ‘titolarità’ dell’impugnazione, che deve essere formalmente proposta e redatta dal professionista.
Infine, è stato ritenuto irrilevante anche un successivo atto di rinuncia al ricorso, presentato tramite un procuratore speciale. La Corte ha applicato il principio secondo cui non si può rinunciare a un atto giuridicamente inesistente o, come in questo caso, radicalmente nullo. L’inammissibilità originaria ha reso ogni azione successiva priva di qualsiasi effetto.
le conclusioni: Inammissibilità e Condanna alle Spese
La decisione finale è stata netta: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa declaratoria ha comportato per il ricorrente non solo la definitiva conferma della sentenza impugnata, ma anche conseguenze economiche significative. È stato infatti condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza serve da monito: nel presentare un ricorso per cassazione, il rispetto delle forme previste dalla legge non è negoziabile. L’assistenza di un avvocato cassazionista non è una scelta, ma l’unica via per accedere al giudizio di legittimità, evitando l’immediata e costosa chiusura del procedimento.
Un imputato può presentare personalmente un ricorso per cassazione?
No. L’ordinanza chiarisce che, in base all’art. 613 del codice di procedura penale, il ricorso deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un avvocato iscritto all’albo speciale della Corte di Cassazione.
Cosa succede se un ricorso inammissibile viene successivamente ritirato da un avvocato?
L’atto di rinuncia è irrilevante. La Corte ha stabilito che l’inammissibilità originaria del ricorso, dovuta alla mancata sottoscrizione da parte di un avvocato qualificato, rende inefficace qualsiasi atto successivo, inclusa la rinuncia.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile in questo caso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 6 Num. 838 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 6 Num. 838 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 14/11/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da COGNOME NOMECOGNOME nato a Bari il 25/07/1996
avverso la sentenza del 22/11/2022 emessa dalla Corte di appello di Firenze
visti gli atti e la sentenza impugnata; esaminati i motivi del ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere NOME COGNOME.
OSSERVA
Premesso che il ricorso è stato proposto personalmente dall’imputato;
Considerato che il ricorso per cassazione non può essere proposto dalla parte personalmente ma, a seguito della modifica apportata all’art. 613 cod. proc. pen. dalla legge 23 giugno 2017, n. 103, dev’essere sottoscritto, a pena
di inammissibilità, da difensori iscritti nell’albo speciale della Corte di cassazione, essendo irrilevante, per la natura personale dell’atto impugnatorio, sia l’autenticazione, ad opera di un legale, della sottoscrizione del ricorso, sia la sottoscrizione del difensore “per accettazione” del mandato difensivo e della delega al deposito dell’atto, la quale non attribuisce al difensore la titolarità dell’atto stesso (Sez. 3, n. 11126 ° dei- 25/01/2021, Rv. 281475);
Rilevato che la inammissibilità originaria del ricorso rende irrilevante il successivo atto di rinuncia al ricorso, effettuato con dichiarazione del difensore in qualità di procuratore speciale, pervenuta via pec in data 25 agosto 2023 alla Corte di Cassazione, e che quindi il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con procedura de plano e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 14/11/2023