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Ricorso per cassazione: inammissibile se senza avvocato

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso per cassazione in materia penale poiché proposto personalmente dall’imputato. La decisione si fonda sulla modifica normativa del 2017 che ha reso obbligatoria la sottoscrizione dell’atto da parte di un avvocato abilitato, pena l’inammissibilità e la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 26 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione: La Firma dell’Avvocato è Obbligatoria

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per cassazione non può essere presentato personalmente dall’imputato. La mancanza della sottoscrizione da parte di un avvocato specializzato comporta l’immediata inammissibilità dell’atto, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Milano. L’aspetto cruciale della vicenda non riguarda il merito della questione, ma la modalità di presentazione dell’impugnazione. L’imputato, infatti, ha redatto e depositato il ricorso per cassazione in prima persona, senza avvalersi dell’assistenza e della firma di un difensore abilitato a patrocinare davanti alla Suprema Corte.

La Decisione della Corte sul ricorso per cassazione

La Corte di Cassazione, con una procedura snella e senza entrare nel merito delle doglianze, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda sull’applicazione di una specifica norma procedurale che regola l’accesso al giudizio di legittimità. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Sentenza

La motivazione della Corte è puramente giuridico-procedurale e si basa su una modifica legislativa cruciale. La legge n. 103 del 23 giugno 2017 ha modificato l’articolo 613 del codice di procedura penale, sopprimendo l’inciso «Salvo che la parte non vi provveda personalmente». Questa modifica ha eliminato la possibilità per l’imputato di presentare autonomamente il ricorso per cassazione.

Dal 3 agosto 2017, data di entrata in vigore della riforma, la norma impone in modo inderogabile che l’atto sia sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale della Corte di Cassazione. La Corte ha applicato il principio tempus regit actum, secondo cui gli atti processuali sono regolati dalla legge in vigore al momento del loro compimento. Poiché il ricorso è stato presentato dopo l’entrata in vigore della riforma, doveva rispettarne i requisiti formali.

La declaratoria di inammissibilità è avvenuta de plano, ovvero senza formalità, come previsto dall’articolo 605, comma 5-bis, del codice di procedura penale. Infine, la condanna al pagamento della sanzione pecuniaria è stata giustificata dall’assenza di una scusabile ignoranza della legge, non ravvisando la Corte alcuna assenza di colpa nella proposizione dell’impugnazione.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma in modo netto che nel processo penale l’accesso alla Corte di Cassazione è un percorso tecnico che richiede obbligatoriamente il filtro e l’assistenza di un professionista qualificato. La scelta di agire personalmente non solo è inefficace, ma risulta anche economicamente svantaggiosa. Per chiunque intenda impugnare una sentenza penale davanti alla Suprema Corte, è quindi imprescindibile affidarsi a un avvocato cassazionista, l’unico soggetto autorizzato dalla legge a redigere e sottoscrivere il relativo ricorso.

È possibile presentare personalmente un ricorso per cassazione in materia penale?
No. A seguito della modifica dell’art. 613 del codice di procedura penale introdotta nel 2017, il ricorso deve essere obbligatoriamente sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di cassazione.

Cosa succede se un ricorso per cassazione viene presentato senza la firma di un avvocato abilitato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile “de plano”, cioè con una procedura semplificata e senza che la Corte esamini le ragioni di merito dell’impugnazione.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile per questo motivo?
Il soggetto che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione pecuniaria in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in 4.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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