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Ricorso per cassazione: inammissibile se personale

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso per cassazione presentato personalmente da un imputato condannato per reati di contrabbando e commercio di prodotti contraffatti. La decisione si fonda sulla modifica dell’art. 613 c.p.p., che non consente più all’imputato di agire in proprio in questa sede, rendendo obbligatoria l’assistenza di un difensore. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione: Perché l’Appello Personale è Inammissibile

Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per cassazione non può essere presentato personalmente dall’imputato. Questa ordinanza sottolinea l’importanza del patrocinio di un avvocato abilitato per accedere al giudizio di legittimità, pena la declaratoria di inammissibilità. Analizziamo insieme la vicenda e le sue implicazioni.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una condanna emessa dal Tribunale e parzialmente riformata dalla Corte di Appello di Napoli. L’imputato era stato riconosciuto colpevole per i reati di introduzione e commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.), ricettazione (art. 648 c.p.) e contrabbando di sigarette.

Contro la sentenza di secondo grado, l’imputato decideva di agire in autonomia, presentando personalmente il ricorso presso la Corte di Cassazione, lamentando presunti errori nella decisione dei giudici di merito.

L’Ordinanza della Corte e il Ricorso per Cassazione

La Corte di Cassazione, senza entrare nel merito delle doglianze sollevate, ha immediatamente rilevato un vizio procedurale insuperabile. I giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile, non perché infondato, ma perché proposto da un soggetto non più legittimato a farlo.

La decisione si basa su una precisa modifica legislativa che ha cambiato le regole di accesso al giudizio di legittimità, rendendo di fatto obbligatoria la difesa tecnica specializzata.

Le Motivazioni: La Riforma dell’Art. 613 del Codice di Procedura Penale

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione dell’articolo 613 del codice di procedura penale, come modificato dalla Legge 23 giugno 2017, n. 103 (nota come ‘Riforma Orlando’). Prima di tale intervento, era consentito all’imputato di presentare personalmente il ricorso.

La riforma ha eliminato questa possibilità, stabilendo che, a pena di inammissibilità, l’atto di ricorso debba essere sottoscritto da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale della Cassazione. La finalità della norma è quella di garantire un filtro di tecnicità e professionalità, evitando che la Suprema Corte sia investita di ricorsi formulati in modo improprio o palesemente infondati.

Nel caso di specie, essendo stato il ricorso proposto ‘nel suo stesso interesse’ direttamente dall’imputato, la Corte non ha potuto fare altro che constatarne l’inammissibilità per carenza di legittimazione del proponente.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

Le conseguenze di questa declaratoria sono state significative per il ricorrente. La Corte, infatti, lo ha condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle Ammende. Tale sanzione è commisurata al grado di colpa del ricorrente nell’aver causato l’inutile avvio del procedimento.

Questa ordinanza serve da monito: chi intende impugnare una sentenza penale davanti alla Corte di Cassazione deve necessariamente avvalersi di un avvocato cassazionista. Il ‘fai da te’ processuale, in questa fase del giudizio, non solo è inefficace, ma comporta anche conseguenze economiche negative, rendendo definitiva la condanna subita nei gradi di merito.

Un imputato può presentare personalmente un ricorso per cassazione?
No, a seguito della modifica dell’art. 613 del codice di procedura penale introdotta dalla Legge n. 103 del 2017, l’imputato non è più legittimato a proporre personalmente il ricorso, che deve essere sottoscritto da un difensore abilitato.

Quali sono le conseguenze se un ricorso per cassazione viene dichiarato inammissibile perché presentato personalmente?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, tremila euro) da versare alla Cassa delle Ammende, a causa della colpa avuta nel determinare la causa di inammissibilità.

Quale norma specifica regola la presentazione del ricorso per cassazione?
È l’articolo 613 del codice di procedura penale, come modificato dalla Legge 23 giugno 2017, n. 103, che ha escluso la possibilità per l’imputato di presentare personalmente il ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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