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Ricorso per cassazione: inammissibile se personale

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso per cassazione avverso una condanna per tentato furto. La decisione si fonda sul fatto che il ricorso è stato presentato personalmente dall’imputato e non, come richiesto dalla legge, da un difensore iscritto all’albo speciale, comportando la condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di un’ammenda.

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Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per cassazione: Inammissibile se Proposto Personalmente dall’Imputato

Il ricorso per cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui si può contestare la violazione della legge da parte dei giudici di merito. Tuttavia, l’accesso a questa giurisdizione superiore è regolato da norme procedurali molto rigide, la cui violazione può portare a una declaratoria di inammissibilità. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale: l’imputato non può presentare personalmente il ricorso, ma deve necessariamente avvalersi di un difensore abilitato.

I Fatti di Causa

Il caso in esame ha origine da una vicenda di tentato furto. Un individuo veniva condannato in primo grado dal Tribunale. La sentenza veniva successivamente confermata dalla Corte d’Appello. Non rassegnato alla decisione, l’imputato decideva di presentare personalmente un ricorso per cassazione contro la sentenza di secondo grado, cercando di ottenere l’annullamento della sua condanna.

Il Ricorso per Cassazione e i Requisiti di Ammissibilità

La questione centrale affrontata dalla Suprema Corte non riguarda il merito della vicenda (ovvero se l’imputato fosse colpevole o meno), ma un aspetto puramente procedurale. Il ricorso per cassazione è stato infatti dichiarato inammissibile per una ragione dirimente: è stato proposto personalmente dall’imputato.

La Corte ha ricordato che, a seguito della modifica apportata all’articolo 613 del codice di procedura penale dalla legge n. 103 del 2017, qualsiasi tipo di ricorso per cassazione deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da difensori iscritti nell’albo speciale della Corte di Cassazione. Questa norma è stata introdotta per garantire un’elevata qualità tecnica degli atti sottoposti alla Corte, che è giudice di legittimità e non di merito.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte sono state chiare e lineari. La legge impone un requisito formale non derogabile. Il fatto che l’imputato abbia agito personalmente, senza l’assistenza e la firma di un avvocato cassazionista, costituisce una violazione insanabile della procedura. La norma non lascia spazio a interpretazioni: la sottoscrizione del difensore specializzato è una condizione essenziale per la validità stessa del ricorso. Di conseguenza, i giudici non hanno potuto fare altro che dichiarare l’inammissibilità dell’atto, senza entrare nel vivo delle doglianze sollevate dal ricorrente.

Conclusioni

La decisione riafferma con forza un principio cardine della procedura penale di legittimità. Chi intende presentare un ricorso per cassazione deve obbligatoriamente affidarsi a un legale iscritto all’apposito albo. L’inosservanza di questa regola comporta conseguenze gravi: non solo il ricorso viene respinto senza essere esaminato nel merito, ma il ricorrente viene anche condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma, nel caso di specie di quattromila euro, in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia serve da monito sull’importanza di rispettare scrupolosamente le regole procedurali, la cui violazione può precludere definitivamente la possibilità di far valere le proprie ragioni.

Un imputato può presentare personalmente un ricorso per cassazione?
No. A seguito della modifica dell’art. 613 del codice di procedura penale, il ricorso deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di cassazione, pena l’inammissibilità.

Cosa accade se il ricorso per cassazione non è firmato da un avvocato abilitato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non entra nel merito della questione e non valuta i motivi di ricorso, ma si limita a constatare il difetto formale e a rigettare l’atto.

Quali sono le conseguenze economiche della dichiarazione di inammissibilità?
Alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso segue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata fissata in quattromila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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