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Ricorso per cassazione: inammissibile se personale

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso presentato personalmente da un imputato. La decisione si fonda sull’articolo 613 del codice di procedura penale, che impone, a pena di inammissibilità, la sottoscrizione del ricorso per cassazione da parte di un difensore iscritto all’apposito albo speciale. L’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 9 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per cassazione: Inammissibile se non firmato dall’avvocato

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per cassazione deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un difensore abilitato, altrimenti è inammissibile. Questa regola, rafforzata dalla riforma del 2017, mira a garantire la tecnicità e la specificità di un atto destinato al massimo organo della giurisdizione. Analizziamo insieme la decisione per capire le ragioni e le conseguenze pratiche.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato personalmente da un imputato avverso una sentenza della Corte di Appello di Roma. L’imputato, invece di affidarsi a un legale iscritto all’albo speciale dei cassazionisti, ha deciso di redigere e depositare l’atto di impugnazione in prima persona. Questa scelta procedurale è stata il fulcro della successiva valutazione da parte della Suprema Corte.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, con una procedura snella (de plano), ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito delle doglianze sollevate dall’imputato, ma si è fermata a una valutazione preliminare sulla validità formale dell’atto. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, a causa della colpa evidente nella determinazione della causa di inammissibilità.

Le Motivazioni: la regola sulla sottoscrizione del ricorso per cassazione

La motivazione della Corte è netta e si basa sull’interpretazione dell’articolo 613 del codice di procedura penale, come modificato dalla legge n. 103 del 2017. La norma stabilisce, senza eccezioni, che il ricorso per cassazione debba essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

La Corte ha ribadito che questa è una regola inderogabile. La natura personale dell’atto di impugnazione non è sufficiente a superare questo requisito formale. Viene inoltre citato un precedente giurisprudenziale (sentenza n. 11126/2021) per chiarire un punto cruciale: anche la semplice sottoscrizione del difensore ‘per accettazione’ del mandato non è sufficiente a sanare il vizio. Tale firma, infatti, non conferisce al legale la ‘paternità’ dell’atto, che rimane formalmente presentato dalla parte personalmente. La legge richiede che il difensore sia il soggetto che redige e sottoscrive il ricorso, assumendosene la piena responsabilità tecnica.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma la necessità di una difesa tecnica altamente qualificata per accedere al giudizio di legittimità. Le conclusioni pratiche sono chiare:

1. Obbligo di difesa tecnica: Chiunque intenda presentare un ricorso per cassazione in materia penale deve necessariamente rivolgersi a un avvocato cassazionista. Il ‘fai da te’ legale non è ammesso e conduce a una declaratoria di inammissibilità.
2. Conseguenze economiche: L’inammissibilità comporta non solo la conferma della sentenza impugnata, ma anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro.
3. Finalità della norma: La regola serve a garantire che i ricorsi presentati alla Suprema Corte abbiano un adeguato livello tecnico-giuridico, evitando di ingolfare la Corte con impugnazioni prive dei requisiti minimi di legge e focalizzando il giudizio di legittimità su questioni di diritto complesse e pertinenti.

Un imputato può presentare personalmente un ricorso per cassazione in materia penale?
No. In base all’art. 613 del codice di procedura penale, il ricorso deve essere obbligatoriamente sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

Cosa accade se un ricorso per cassazione viene presentato personalmente dall’imputato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.

La firma di un avvocato ‘per accettazione’ del mandato può rendere valido un ricorso presentato personalmente?
No. La Corte ha chiarito che tale sottoscrizione non è sufficiente a sanare il vizio, poiché non attribuisce al difensore la titolarità giuridica dell’atto di impugnazione, che resta formalmente proposto dalla parte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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