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Ricorso per cassazione: inammissibile se non firmato

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso per cassazione presentato personalmente da un condannato avverso un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza. La decisione si fonda sulla violazione dell’art. 613 c.p.p., che impone, a pena di inammissibilità, la sottoscrizione dell’atto da parte di un difensore iscritto all’albo speciale della Corte. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 10 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione: Perché la Firma dell’Avvocato è Indispensabile?

Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per cassazione deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un avvocato abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori. La presentazione personale dell’atto da parte del condannato ne determina l’immediata inammissibilità, precludendo ogni esame sul merito della questione. Analizziamo questa ordinanza per comprendere le ragioni e le conseguenze di tale regola.

Il Fatto all’Origine della Decisione

Il caso in esame trae origine dall’impugnazione proposta da un soggetto avverso un’ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza. Invece di affidarsi a un legale specializzato, l’interessato ha deciso di redigere e presentare personalmente il ricorso dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, sperando di ottenere una revisione del provvedimento a lui sfavorevole.

La Decisione della Corte sul ricorso per cassazione

La Corte di Cassazione, investita della questione, ha risolto il caso con una procedura snella (de plano), senza nemmeno entrare nel vivo delle doglianze sollevate. L’esito è stato netto: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato non solo al pagamento delle spese del procedimento, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni dietro l’Inammissibilità del ricorso per cassazione

La decisione dei giudici di legittimità si fonda su una norma chiara e inequivocabile del codice di procedura penale: l’articolo 613, comma 1. Questa disposizione stabilisce che l’atto di ricorso, le memorie e i motivi nuovi presentati in Cassazione devono essere sottoscritti, a pena di inammissibilità, da difensori iscritti nell’apposito albo speciale. La ratio di questa norma è duplice. Da un lato, garantisce che il ricorso sia tecnicamente ben formulato, data la complessità del giudizio di legittimità, che si concentra su errori di diritto e non sui fatti. Dall’altro, assicura un filtro qualitativo, evitando che la Corte venga sommersa da impugnazioni infondate o prive dei requisiti minimi di legge. Poiché nel caso di specie l’atto era stato presentato direttamente dal condannato, la Corte non ha potuto fare altro che rilevarne il vizio insanabile e dichiararne l’inammissibilità.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza serve come un importante monito: il percorso verso la Corte di Cassazione è strettamente regolamentato e non ammette improvvisazioni. La figura dell’avvocato cassazionista non è una mera formalità, ma un requisito di ammissibilità imposto dalla legge. Chiunque intenda impugnare un provvedimento penale dinanzi alla Suprema Corte deve necessariamente avvalersi dell’assistenza di un legale specializzato. Agire diversamente comporta non solo il rigetto automatico del ricorso, ma anche l’addebito di ulteriori spese e sanzioni, rendendo il tentativo di ‘fare da sé’ controproducente e dannoso.

Un condannato può presentare personalmente un ricorso per cassazione?
No. L’ordinanza in esame conferma che, ai sensi dell’art. 613 c.p.p., il ricorso deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un avvocato iscritto all’albo speciale della Corte di Cassazione, altrimenti è inammissibile.

Cosa succede se un ricorso per cassazione non è firmato da un avvocato abilitato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non esamina le ragioni dell’impugnazione. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende.

Qual è la norma di riferimento che impone la firma dell’avvocato?
La norma di riferimento è l’articolo 613, comma 1, del codice di procedura penale. Questa disposizione prevede espressamente la sanzione dell’inammissibilità per i ricorsi non sottoscritti da un difensore abilitato al patrocinio davanti alla Corte di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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