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Ricorso per cassazione: inammissibile se fatto da solo

Un’ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per cassazione è inammissibile se proposto personalmente dall’imputato. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile l’appello di un uomo, condannandolo al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria, poiché la legge, a seguito della riforma del 2017, richiede tassativamente la sottoscrizione di un avvocato abilitato al patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori.

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Pubblicato il 26 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione: Perché la Firma dell’Avvocato è Indispensabile?

Presentare un ricorso per cassazione è un passo cruciale e tecnicamente complesso nel sistema giudiziario italiano. Una recente ordinanza della Suprema Corte ha ribadito un principio non derogabile: l’appello non può essere presentato personalmente dall’imputato, ma deve essere sottoscritto da un difensore specializzato, pena la sua immediata inammissibilità. Analizziamo questa decisione per comprendere le ragioni e le conseguenze pratiche.

I Fatti del Caso: un Ricorso Fai-da-Te

Il caso in esame riguarda un imputato che, a seguito di una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano, ha deciso di presentare personalmente il ricorso alla Corte di Cassazione. L’atto è stato depositato il 29 gennaio 2024, portando la firma diretta dell’interessato. Questa scelta, tuttavia, si è rivelata fatale per le sorti del ricorso.

La Normativa sul Ricorso per Cassazione: La Riforma del 2017

Il punto centrale della questione risiede nella modifica dell’articolo 613 del codice di procedura penale, introdotta con la legge n. 103 del 2017. Questa riforma ha stabilito in modo inequivocabile che, a pena di inammissibilità, il ricorso deve essere sottoscritto da un avvocato iscritto nell’apposito albo speciale per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori. La legge ha di fatto eliminato la facoltà, precedentemente concessa, che l’imputato potesse agire in prima persona in questa fase del processo. La ratio della norma è garantire che l’atto di impugnazione sia tecnicamente valido e fondato su motivi di diritto, data la natura specifica del giudizio di cassazione, che non riesamina i fatti ma valuta la corretta applicazione delle norme.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione, nel dichiarare inammissibile il ricorso, ha agito in stretta conformità con la normativa vigente e con i propri consolidati orientamenti. I giudici hanno richiamato una fondamentale sentenza delle Sezioni Unite (n. 8914/2017), la quale aveva già chiarito che nessun tipo di provvedimento può essere impugnato in Cassazione direttamente dalla parte. La sottoscrizione personale dell’interessato è quindi priva di qualsiasi effetto, anche se fosse autenticata da un difensore. Il ricorso, essendo stato proposto personalmente dall’imputato, è stato ritenuto privo di un requisito essenziale e, di conseguenza, non meritevole di essere esaminato nel merito.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

La decisione ha conseguenze significative. In primo luogo, il ricorso è stato respinto senza alcuna valutazione delle ragioni esposte dall’imputato. In secondo luogo, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. Questa pronuncia serve da monito: la procedura per il ricorso per cassazione è rigorosa e non ammette improvvisazioni. Affidarsi a un difensore specializzato non è una facoltà, ma un obbligo legale imprescindibile per accedere al terzo grado di giudizio, garantendo la professionalità e la tecnicità necessarie per un’efficace difesa.

Un imputato può presentare personalmente un ricorso per cassazione?
No. A seguito della modifica dell’art. 613 c.p.p. operata dalla legge n. 103 del 2017, il ricorso deve essere obbligatoriamente sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un avvocato iscritto nell’albo speciale dei patrocinanti in Cassazione.

Qual è la conseguenza se un ricorso per cassazione è presentato personalmente dall’imputato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte. Ciò significa che non viene esaminato nel merito e viene respinto per un vizio di forma insanabile, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali.

Oltre alle spese processuali, ci sono altre sanzioni in caso di ricorso inammissibile?
Sì. Secondo quanto previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale, in caso di inammissibilità del ricorso, la Corte condanna il ricorrente anche al pagamento di una somma in denaro in favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie per un importo di tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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