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Ricorso per Cassazione inammissibile: limiti impugnazione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso per cassazione inammissibile avverso una sentenza di patteggiamento in appello. La decisione si fonda sul principio che tale ricorso è ammissibile solo se si lamenta la mancata declaratoria di estinzione del reato per prescrizione. Poiché il ricorrente non ha sollevato tale motivo, l’impugnazione è stata respinta con condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 22 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione Inammissibile: L’Analisi della Sentenza

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce i rigidi paletti per l’impugnazione delle sentenze emesse a seguito di ‘concordato in appello’. Il caso in esame dimostra come un ricorso per cassazione inammissibile non solo sia destinato al fallimento, ma comporti anche conseguenze economiche per il proponente. Analizziamo la decisione per comprendere i principi di diritto applicati e le loro implicazioni pratiche.

Il Contesto: Impugnazione di una Sentenza ‘Pattuita’

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte contro una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. Tale sentenza non era l’esito di un dibattimento ordinario, bensì di un ‘concordato in appello’, un istituto processuale attraverso cui le parti si accordano sull’entità della pena, ottenendo una rapida definizione del giudizio. L’imputato, tuttavia, decideva di presentare ugualmente ricorso per cassazione, cercando di rimettere in discussione l’esito concordato.

Limiti all’Impugnazione e la Giurisprudenza sul ricorso per cassazione inammissibile

La Corte di Cassazione, nell’esaminare il caso, ha immediatamente richiamato un fondamentale principio stabilito dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 19415 del 2023. Secondo tale autorevole precedente, il ricorso contro una sentenza di concordato in appello è proponibile solo ed esclusivamente per un motivo specifico: dedurre l’omessa dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione, a condizione che questa fosse già maturata prima della pronuncia della sentenza d’appello stessa.

Questa regola ha una logica precisa: l’accordo sulla pena implica una rinuncia a far valere altre doglianze. L’unica eccezione riguarda una causa di estinzione del reato, come la prescrizione, che opera di diritto e che il giudice ha l’obbligo di dichiarare in ogni stato e grado del processo. Qualsiasi altro motivo di ricorso è, per definizione, precluso.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte è stata lineare e perentoria. I giudici hanno constatato che il ricorrente non aveva formulato alcun motivo di ricorso attinente alla mancata declaratoria della prescrizione. Anzi, la Corte sottolinea che ‘nemmeno sul punto il ricorrente formula motivi’. Di fronte a questa totale assenza dell’unico argomento ammissibile, il destino del ricorso era segnato. La mancanza dei presupposti legali per l’impugnazione ha portato inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità. La Corte non è potuta entrare nel merito delle eventuali ragioni del ricorrente, poiché l’accesso stesso al giudizio di legittimità era sbarrato dalla natura della sentenza impugnata e dai motivi addotti.

Le Conclusioni

La conseguenza diretta della decisione è stata duplice. In primo luogo, il ricorso per cassazione è stato dichiarato inammissibile. In secondo luogo, in applicazione dell’articolo 616 del codice di procedura penale, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia serve da monito: la scelta di impugnare una sentenza deve essere attentamente ponderata, specialmente in casi, come quello del concordato in appello, dove i margini di manovra sono estremamente ridotti. Proporre un ricorso senza fondati e ammissibili motivi non solo non porta al risultato sperato, ma si traduce in un’ulteriore sanzione economica.

È sempre possibile presentare ricorso per cassazione contro una sentenza emessa a seguito di ‘concordato in appello’?
No, non è sempre possibile. L’ordinanza chiarisce che il ricorso è proponibile solo se si deduce la mancata dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione maturata prima della pronuncia della sentenza d’appello.

Cosa succede se un ricorso per cassazione viene dichiarato inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e, come in questo caso, al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale.

Qual era il motivo per cui il ricorso in esame è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il ricorrente non ha formulato alcun motivo valido per l’impugnazione. Nello specifico, non ha sollevato la questione della prescrizione del reato, che rappresenta l’unica eccezione ammessa dalla giurisprudenza per impugnare una sentenza di ‘concordato in appello’.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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