Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 16818 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 16818 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 06/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a NAPOLI il 09/09/1979
avverso la sentenza del 21/06/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parà
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
Esaminato il ricorso proposto avverso la sentenza in data 21/06/2024, con la quale la Corte di Appello di Napoli, su concorde richiesta delle parti, riduceva
la pena per NOME COGNOME ad anni due e mesi dieci di reclusione ed €
9.000,00 di multa;
Rilevato che deve procedersi nelle forme di cui all’art. 610, comma
5bis, cod. proc. pen.;
Ritenuto che la censura vede su profili sui quali il giudice di merito non era tenuto a svolgere ulteriore motivazione, dovendosi in proposito, richiamare la
giurisprudenza di legittimità consolidata, secondo cui: «In tema di concordato in appello, è ammissibile il ricorso in cassazione avverso la sentenza emessa ex art.
599 bis cod. proc. pen. che deduca motivi relativi alla formazione della volontà
della parte di accedere al concordato in appello, al consenso del Procuratore generale sulla richiesta ed al contenuto difforme della pronuncia del giudice,
mentre sono inammissibili le doglianze relative a motivi rinunciati o alla mancata valutazione delle condizioni di proscioglimento ex art. 129 cod. proc. pen» (così
Sez. 2, n. 30990 del 01/06/2018, Rv. 272969);
che «nei confronti della sentenza resa all’esito di concordato in appello è proponibile il ricorso per cassazione con cui si deduca l’omessa dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione maturata anteriormente alla pronuncia di tale sentenza» (Sez. U, n. 19415 del 27/10/2022, dep. 2023, Rv. 284881-01) e nemmeno sul punto il ricorrente formula motivi.
Per queste ragioni, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, non ricorrendo ipotesi di esonero, al versamento di una somma alla Cassa delle ammende, determinabile in 3.000,00 euro, ai sensi dell’art. 616 cod. proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 6 marzo 2025