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Ricorso per cassazione inammissibile: la decisione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso per cassazione presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello. Quest’ultima aveva già parzialmente riformato la condanna di primo grado, concedendo le attenuanti generiche. La decisione comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione: Analisi di una Dichiarazione di Inammissibilità

Il ricorso per cassazione rappresenta l’ultimo baluardo della giustizia nel nostro ordinamento, un mezzo di impugnazione straordinario che permette di contestare una sentenza per vizi di legittimità e non di merito. Una recente pronuncia della Suprema Corte, la sentenza n. 23126/2025, offre uno spunto di riflessione su uno degli esiti più comuni di questo procedimento: la declaratoria di inammissibilità. Analizziamo insieme i dettagli del caso e le conseguenze di tale decisione.

I Fatti del Processo

La vicenda processuale ha origine da una condanna emessa dal Tribunale di Catania in data 8 marzo 2022. L’imputato, ritenuto colpevole dei reati ascrittigli, ha impugnato la decisione dinanzi alla Corte d’Appello di Catania.

In secondo grado, con sentenza del 5 luglio 2024, i giudici hanno parzialmente riformato la pronuncia iniziale. Pur confermando la colpevolezza, la Corte ha concesso all’imputato le circostanze attenuanti generiche, procedendo a una rideterminazione della pena in senso più favorevole.

Nonostante l’esito parzialmente positivo in appello, l’imputato, tramite il proprio difensore, ha deciso di proseguire l’iter giudiziario, proponendo ricorso per cassazione al fine di ottenere l’annullamento della sentenza di secondo grado.

La Decisione della Corte di Cassazione sul Ricorso

La Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione, riunitasi in udienza l’11 marzo 2025, ha esaminato il ricorso. Dopo aver visionato gli atti, il provvedimento impugnato e le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale, che chiedeva di dichiarare l’inammissibilità del ricorso, la Corte ha accolto tale richiesta.

La Suprema Corte ha quindi emesso una declaratoria di inammissibilità, chiudendo di fatto la porta a qualsiasi ulteriore esame nel merito della questione.

Le Motivazioni

Il testo della sentenza è estremamente sintetico e si concentra principalmente sulla parte dispositiva. Non vengono esplicitate nel dettaglio le ragioni giuridiche specifiche che hanno condotto alla declaratoria di inammissibilità del singolo motivo di doglianza. Tuttavia, si evince che la Corte, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere e letto le conclusioni conformi del Pubblico Ministero, non ha ravvisato i presupposti di legge per poter esaminare il merito del ricorso. In generale, l’inammissibilità di un ricorso per cassazione può derivare da diverse cause, come la presentazione di motivi non consentiti dalla legge (ad esempio, la richiesta di una nuova valutazione dei fatti), la carenza di interesse o il mancato rispetto dei requisiti formali dell’atto.

Conclusioni

La decisione della Corte di Cassazione ha conseguenze pratiche immediate e definitive per il ricorrente. La declaratoria di inammissibilità rende irrevocabile la sentenza della Corte d’Appello di Catania, consolidando la condanna. Inoltre, come previsto dalla legge in questi casi, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di mille euro in favore della cassa delle ammende. Questo caso sottolinea l’importanza di strutturare un ricorso per cassazione in modo tecnicamente ineccepibile, concentrandosi esclusivamente sui vizi di legittimità, unico terreno sul quale la Suprema Corte è chiamata a pronunciarsi.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile.

Cosa era successo nel grado di giudizio precedente?
La Corte d’Appello aveva parzialmente riformato la sentenza di primo grado, concedendo le circostanze attenuanti generiche e rideterminando la pena applicata all’imputato.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della decisione?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di mille euro in favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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