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Ricorso per cassazione: inammissibile dopo concordato

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso per cassazione presentato da due imputati. Dopo aver concordato la pena in appello ai sensi dell’art. 599-bis c.p.p., gli imputati non possono più sollevare questioni coperte dall’accordo, come la motivazione sulla pena, nel successivo giudizio di legittimità. L’ordinanza conferma che l’accordo ha un effetto preclusivo, salvo il caso di pena illegale.

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Pubblicato il 20 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per cassazione: perché è inammissibile dopo un accordo in appello

L’istituto del concordato in appello, introdotto dall’art. 599-bis del codice di procedura penale, offre una via per ridefinire la pena, ma chiude le porte a un successivo ricorso per cassazione sui punti oggetto dell’accordo. Con l’ordinanza in commento, la Suprema Corte ribadisce questo principio fondamentale, dichiarando inammissibili le impugnazioni di due imputati che, dopo aver accettato la rideterminazione della pena, hanno tentato di rimettere in discussione la sentenza.

I fatti del processo

Due soggetti, condannati in primo grado dal GUP del Tribunale per una serie di rapine, presentavano appello contro la sentenza. In sede di appello, le parti raggiungevano un accordo sulla pena, conformemente a quanto previsto dall’art. 599-bis c.p.p. La Corte di Appello, accogliendo le richieste concordate, riformava la sentenza di primo grado e rideterminava la sanzione. Nonostante l’accordo raggiunto, entrambi gli imputati decidevano di presentare un ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione.

L’impugnazione e il ricorso per cassazione

I motivi del ricorso per cassazione erano specifici: un imputato lamentava un vizio di motivazione riguardo alla mancata prevalenza delle circostanze attenuanti generiche sull’aggravante contestata; l’altro deduceva la mancanza di motivazione sulla congruità della pena base applicata. Entrambe le doglianze, tuttavia, riguardavano aspetti della determinazione della pena che erano stati oggetto del precedente accordo siglato in appello.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato i ricorsi inammissibili, basando la sua decisione su un orientamento ormai consolidato. I giudici hanno chiarito che il potere dispositivo riconosciuto alle parti dall’art. 599-bis c.p.p. non si limita a influenzare la cognizione del giudice di secondo grado, ma produce effetti preclusivi sull’intero processo, incluso il giudizio di legittimità.

Accettando il concordato, l’imputato rinuncia implicitamente a contestare i punti che ne sono oggetto. Di conseguenza, non può successivamente sollevare in Cassazione questioni relative a motivi rinunciati, come il difetto di motivazione sulla pena concordata. La Corte ha precisato che tale preclusione è superabile solo in casi eccezionali, come l’irrogazione di una pena palesemente illegale, circostanza non riscontrata nel caso di specie. L’accordo, infatti, limita la cognizione del giudice di legittimità ai soli motivi che non sono stati oggetto di rinuncia.

Le conclusioni

L’ordinanza riafferma con forza un principio cruciale: la scelta del concordato in appello è una decisione strategica con conseguenze definitive. Chi accetta di patteggiare la pena in secondo grado perde la facoltà di contestare in Cassazione gli aspetti coperti dall’accordo. La declaratoria di inammissibilità totale dei ricorsi ha comportato, come previsto dall’art. 616 c.p.p., la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle Ammende, a causa della loro colpa nel determinare la causa di inammissibilità.

È possibile presentare un ricorso per cassazione dopo aver raggiunto un accordo sulla pena (concordato) in appello?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che il ricorso è inammissibile per le questioni a cui l’interessato ha rinunciato in funzione dell’accordo. L’accordo ha effetti preclusivi sull’intero svolgimento processuale, compreso il giudizio di legittimità.

Quali sono le uniche eccezioni per cui un ricorso potrebbe essere ammesso dopo un concordato in appello?
Secondo la Corte, il ricorso può essere ammesso solo per motivi che non sono stati oggetto di rinuncia, come nel caso di applicazione di una pena illegale. Il difetto di motivazione sui punti concordati, invece, non costituisce un motivo valido.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso per cassazione presentato per colpa del ricorrente?
Comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in tremila euro, da versare alla Cassa delle Ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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