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Ricorso per Cassazione Difensore: la firma è obbligatoria

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso poiché presentato personalmente dall’imputato. La decisione si fonda sulla modifica normativa che impone, a pena di inammissibilità, la sottoscrizione del ricorso per cassazione difensore iscritto all’albo speciale, eliminando la possibilità per la parte di agire autonomamente.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione: La Firma del Difensore è Indispensabile

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per cassazione difensore deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un avvocato abilitato, pena l’inammissibilità. Questa decisione, basata sulle modifiche introdotte dalla Riforma Orlando del 2017, chiarisce in modo definitivo che l’imputato non può più presentare personalmente l’atto di impugnazione davanti alla Suprema Corte.

Il Fatto: Un Ricorso Presentato Personalmente

Il caso in esame ha origine da un ricorso presentato direttamente dall’imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. L’atto, sebbene formalmente corretto, mancava di un requisito essenziale: la firma di un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione. Questo dettaglio, apparentemente secondario, si è rivelato fatale per le sorti dell’impugnazione.

La Riforma Orlando e il Ruolo del Ricorso per Cassazione Difensore

Il punto cruciale della vicenda risiede nella modifica legislativa introdotta dalla Legge n. 103 del 23 giugno 2017, nota come Riforma Orlando. Prima di questa riforma, l’articolo 613 del codice di procedura penale consentiva alla parte di presentare personalmente il ricorso. La nuova normativa ha soppresso questa possibilità, stabilendo che l’atto di ricorso debba essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, esclusivamente da un difensore patrocinante in Cassazione. La legge, entrata in vigore il 3 agosto 2017, ha lo scopo di assicurare un elevato livello di tecnicismo giuridico per i ricorsi presentati al più alto grado di giudizio.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, nel dichiarare inammissibile il ricorso, ha fondato la sua decisione su argomentazioni chiare e consolidate.

L’Obbligo della Sottoscrizione del Legale

I giudici hanno evidenziato che la modifica normativa impone, senza eccezioni, che il ricorso sia sottoscritto da un difensore iscritto all’albo speciale. La Corte ha precisato che, secondo un orientamento giurisprudenziale consolidato, è irrilevante anche l’eventuale autenticazione della firma dell’imputato da parte di un legale. Tale autenticazione, infatti, non trasferisce al difensore la titolarità dell’atto, che rimane un’iniziativa personale della parte e, come tale, inammissibile.

Il Principio “Tempus Regit Actum”

La Corte ha applicato il principio processuale tempus regit actum, secondo cui la validità di un atto è regolata dalla legge in vigore al momento del suo compimento. Poiché il ricorso è stato presentato nel 2023, ben dopo l’entrata in vigore della Riforma Orlando, doveva necessariamente rispettare le nuove e più stringenti regole formali. La declaratoria di inammissibilità, come previsto dal codice, è avvenuta de plano, ovvero senza udienza, data l’evidenza del vizio formale.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

L’ordinanza conferma che la facoltà per l’imputato di presentare personalmente il ricorso per cassazione è stata definitivamente abrogata. Questa regola mira a garantire che l’accesso alla giurisdizione di legittimità sia mediato da professionisti qualificati, capaci di articolare censure giuridicamente complesse e pertinenti. Per gli imputati e i loro legali, ciò significa prestare la massima attenzione a questo requisito formale: un errore sulla sottoscrizione comporta la conseguenza drastica dell’inammissibilità del ricorso, con la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, precludendo ogni possibilità di esame nel merito della questione.

È possibile per un imputato presentare personalmente ricorso per cassazione?
No. A seguito della modifica dell’art. 613 cod. proc. pen. introdotta dalla Legge n. 103/2017, il ricorso deve essere obbligatoriamente sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto all’albo speciale della Corte di Cassazione.

Cosa ha cambiato la legge n. 103 del 2017 (Riforma Orlando) riguardo al ricorso per cassazione?
Ha eliminato la possibilità per la parte di provvedere personalmente al ricorso, rendendo necessaria e obbligatoria la sottoscrizione dell’atto da parte di un difensore abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori.

Quali sono le conseguenze se il ricorso per cassazione non è firmato da un difensore abilitato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò comporta che la Corte non esamina il merito della questione e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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