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Ricorso per cassazione: chi può firmarlo? La Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso per cassazione avverso una condanna per guida senza patente. Il ricorso era stato firmato personalmente dall’imputato, in violazione della normativa introdotta dalla Riforma Orlando (L. 103/2017), che richiede la sottoscrizione di un avvocato cassazionista. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione: L’Errore Fatale della Firma Personale

Il ricorso per cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui si può contestare una sentenza per vizi di legittimità. Tuttavia, l’accesso a questo strumento è regolato da norme procedurali molto rigide, la cui violazione può avere conseguenze definitive. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci ricorda come un errore apparentemente formale, ovvero chi firma l’atto, possa determinare l’inammissibilità del ricorso, precludendo ogni possibilità di esame nel merito. Analizziamo insieme questo caso emblematico.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un imputato per il reato di guida senza patente, previsto dall’art. 116 del Codice della Strada. La condanna, emessa in primo grado dal Tribunale di Napoli, è stata successivamente confermata dalla Corte di Appello della stessa città. La pena inflitta consisteva in due mesi di arresto e tremila euro di ammenda.

Non arrendendosi alla doppia condanna, l’imputato decideva di presentare ricorso per cassazione, lamentando una violazione di legge per l’omessa valutazione di eventuali cause di non punibilità. Tuttavia, commetteva un errore fatale: sottoscriveva personalmente l’atto di ricorso, senza avvalersi di un difensore abilitato.

La Decisione della Corte sul Ricorso per Cassazione

La Corte di Cassazione, senza nemmeno entrare nel merito dei motivi sollevati, ha dichiarato il ricorso palesemente inammissibile. La decisione si fonda su una ragione puramente procedurale: il ricorso era stato proposto da un soggetto privo di legittimazione. Questa conclusione non solo ha reso definitiva la condanna, ma ha anche comportato un’ulteriore sanzione per il ricorrente.

Le Motivazioni: La Riforma Orlando e la Firma dell’Avvocato

Il cuore della decisione risiede nell’impatto della cosiddetta Riforma Orlando (L. n. 103 del 2017), entrata in vigore il 3 agosto 2017. Questa legge ha modificato in modo significativo gli articoli 571 e 613 del codice di procedura penale, che disciplinano la proposizione delle impugnazioni.

La norma è chiarissima: dopo tale data, il ricorso per cassazione in materia penale non può più essere presentato personalmente dalla parte. Deve essere obbligatoriamente sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione. Poiché l’imputato ha firmato personalmente il ricorso in un momento in cui questa nuova regola era pienamente vigente, il suo atto è risultato irrimediabilmente viziato.

La Corte ha agito applicando la procedura semplificata dell’art. 610, comma 5-bis, c.p.p., che consente di dichiarare l’inammissibilità senza formalità quando questa emerge in modo evidente, come nel caso di un difetto di legittimazione.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche e Sanzioni

L’ordinanza ha delle implicazioni pratiche molto severe. La dichiarazione di inammissibilità ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali. Ma non solo: ai sensi dell’art. 616 c.p.p., la Corte lo ha anche condannato al versamento di una sanzione pecuniaria di quattromila euro in favore della cassa delle ammende.

Questo perché i giudici non hanno ravvisato un’assenza di colpa nella causa di inammissibilità, applicando il principio secondo cui l’ignoranza della legge non scusa. La vicenda sottolinea in modo inequivocabile l’importanza cruciale di affidarsi a un avvocato cassazionista per la redazione e la sottoscrizione del ricorso, un requisito non più derogabile.

Dopo la Riforma Orlando (L. 103/2017), un imputato può firmare personalmente il proprio ricorso per cassazione in materia penale?
No. L’ordinanza chiarisce che, a seguito delle modifiche agli artt. 571 e 613 del codice di procedura penale, il ricorso per cassazione deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

Cosa succede se il ricorso per cassazione viene proposto da un soggetto non legittimato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Questo significa che la Corte non entra nel merito della questione e l’atto non produce alcun effetto, rendendo definitiva la sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, se non si ravvisa un’assenza di colpa, la parte che ha proposto il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, 4.000 euro) a favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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