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Ricorso per cassazione: analisi di un’ordinanza

Un’ordinanza della Corte di Cassazione introduce un caso riguardante un ricorso per cassazione presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello. Il documento si limita a constatare la proposizione del ricorso, senza entrare nel merito della decisione, delineando l’avvio del giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 4 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Il Ricorso per Cassazione: Analisi di un’Ordinanza Introduttiva

Il sistema giudiziario italiano prevede tre gradi di giudizio, l’ultimo dei quali si svolge dinanzi alla Corte di Cassazione. L’atto che dà inizio a questa fase è il ricorso per cassazione, uno strumento fondamentale per garantire la corretta applicazione della legge. Analizziamo un’ordinanza della Suprema Corte che segna proprio l’avvio di questo procedimento, per comprendere meglio il suo ruolo e le sue funzioni.

Il Contesto Processuale: Dal Giudizio di Merito a Quello di Legittimità

Dopo una sentenza di primo grado e una successiva pronuncia della Corte d’Appello, la decisione può essere ulteriormente contestata dinanzi alla Corte di Cassazione. A differenza dei primi due gradi, detti “di merito” perché i giudici possono riesaminare i fatti e le prove, la Cassazione svolge un “giudizio di legittimità”. Ciò significa che la Suprema Corte non valuta se l’imputato sia colpevole o innocente, ma controlla che i giudici precedenti abbiano applicato correttamente le leggi e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e non contraddittorio.

Il provvedimento in esame è un’ordinanza che si colloca esattamente in questa fase: recepisce l’impugnazione presentata dall’imputato contro la sentenza emessa dalla Corte d’Appello.

L’Ordinanza e l’Avvio del Ricorso per Cassazione

L’ordinanza in analisi ha una funzione prettamente procedurale. Essa non decide nulla sul merito della questione, ma si limita a compiere alcuni atti formali indispensabili per la prosecuzione del giudizio. Nello specifico, il documento:

* Identifica le parti: Indica chi ha proposto il ricorso (l’imputato) e contro quale provvedimento (la sentenza della Corte d’Appello del 22/11/2023).
* Dà atto dell’avvio: La Corte prende formalmente atto che un ricorso è stato presentato.
* Assegna il caso: Viene designato un Consigliere Relatore, il quale avrà il compito di studiare il fascicolo e preparare una relazione per il collegio giudicante.

Questo tipo di atto, pur essendo molto sintetico, è cruciale perché segna l’effettiva pendenza del processo dinanzi al più alto organo della giurisdizione penale.

Le Motivazioni

La sezione “le motivazioni” in un’ordinanza di questo tipo illustra il ragionamento giuridico della Corte. Nel frammento di provvedimento analizzato, che ha carattere introduttivo, la Corte si limita a rilevare l’avvenuta proposizione del ricorso, senza esprimere valutazioni. In un provvedimento completo che decide il caso, la Corte esaminerebbe i motivi di ricorso presentati dalla difesa, confrontandoli con la sentenza impugnata e con i principi di diritto. Verificherebbe se i motivi sollevati riguardino effettivamente violazioni di legge o vizi di motivazione, gli unici che possono essere fatti valere in questa sede.

Le Conclusioni

La parte conclusiva del provvedimento, qui non presente data la natura preliminare dell’atto, conterrebbe la decisione finale della Corte sul ricorso. Questa potrebbe consistere nel dichiarare il ricorso inammissibile (se privo dei requisiti di legge), nel rigettarlo (se infondato), o nell’accoglierlo. In caso di accoglimento, la Corte può annullare la sentenza impugnata, con o senza rinvio ad un altro giudice per un nuovo esame del merito, a seconda della natura del vizio riscontrato. La decisione finale ha implicazioni pratiche enormi, potendo confermare la condanna, annullarla definitivamente o rimettere in discussione l’intero processo.

Cosa stabilisce l’ordinanza in esame?
L’ordinanza si limita a prendere atto che l’imputato ha presentato un ricorso per cassazione contro una sentenza della Corte d’Appello, dando così formalmente inizio all’iter giudiziario presso la Suprema Corte.

Qual è il ruolo del Consigliere Relatore menzionato nel documento?
Il Consigliere Relatore è il giudice incaricato di studiare il caso e di preparare una relazione per il collegio giudicante, esponendo i fatti e le questioni legali sollevate dal ricorso.

La Corte di Cassazione decide nuovamente sui fatti del processo?
No, sulla base di quanto si evince dalla natura del provvedimento (un ricorso per cassazione), la Corte di Cassazione non riesamina i fatti, ma si pronuncia solo sulla corretta applicazione delle norme di diritto e sulla logicità della motivazione della sentenza impugnata (giudizio di legittimità).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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