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Ricorso per abnormità: atto di P.G. è inammissibile

Una società ha impugnato direttamente in Cassazione un verbale di sequestro redatto dalla polizia giudiziaria, sostenendone l’abnormità. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso per abnormità inammissibile, chiarendo che tale rimedio eccezionale è esperibile solo contro provvedimenti dell’autorità giudiziaria (giudice o P.M.) e non contro atti della polizia giudiziaria. La sentenza sottolinea che esistono rimedi specifici, come l’istanza di revoca al P.M., per contestare tali atti.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per abnormità contro un atto della polizia giudiziaria? La Cassazione dice no

Il ricorso per abnormità rappresenta un rimedio eccezionale nel nostro ordinamento processuale penale, uno strumento creato dalla giurisprudenza per sanare situazioni anomale non altrimenti risolvibili. Ma quali sono i suoi esatti confini? Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 19548/2024) ha fornito un chiarimento fondamentale: questo strumento non può essere utilizzato per contestare gli atti della polizia giudiziaria. Analizziamo insieme la decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso: La Sfida a un Verbale di Sequestro

Il caso trae origine dal ricorso presentato da una società, indagata per responsabilità amministrativa degli enti ex D.Lgs. 231/2001. La difesa della società ha impugnato direttamente dinanzi alla Corte di Cassazione il verbale di sequestro preventivo redatto dalla Guardia di Finanza. Secondo la ricorrente, l’atto della polizia giudiziaria era talmente anomalo da configurare un’ipotesi di abnormità, in quanto avrebbe sostanzialmente emesso un nuovo decreto di sequestro, invadendo così le competenze esclusive dell’autorità giudiziaria.

La Tesi della Difesa e il ricorso per abnormità

La difesa sosteneva che la polizia giudiziaria, nel dare esecuzione a un precedente provvedimento di sequestro, avesse ecceduto i propri poteri. Invece di limitarsi a un’attività meramente esecutiva, avrebbe compiuto operazioni tali da configurare una vera e propria sostituzione al potere decisionale del giudice. Tale invasione di campo, secondo i ricorrenti, avrebbe dato vita a un atto “abnorme”, ovvero un atto che, per la sua deviazione dallo schema legale, non può trovare posto nel sistema processuale e deve essere rimosso.

I Confini dell’Abnormità secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato entrambi i ricorsi inammissibili, tracciando una linea netta e invalicabile. I giudici hanno ribadito un principio cardine: la categoria dell’abnormità è stata concepita per i provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria (giudici e, in certi casi, Pubblico Ministero), non per gli atti compiuti dalla polizia giudiziaria.

La polizia giudiziaria agisce come organo esecutivo sotto la direzione della magistratura. I suoi atti, anche se potenzialmente illegittimi, non possono essere qualificati come abnormi nel senso tecnico-giuridico, poiché non provengono dall’organo titolare del potere giurisdizionale. Pertanto, un ricorso per abnormità contro un verbale di sequestro è, in radice, inammissibile.

I Rimedi Corretti: Cosa Fare in Caso di Sequestro Ritenuto Illegittimo?

La Corte non lascia il cittadino senza tutela. L’inammissibilità del ricorso per abnormità non significa che non esistano rimedi contro un’esecuzione del sequestro ritenuta illegittima. La sentenza indica chiaramente il percorso corretto da seguire:

1. Istanza al Pubblico Ministero: La parte che si ritiene lesa deve presentare un’istanza di revoca del sequestro al Pubblico Ministero, ai sensi dell’art. 321, comma 3, cod. proc. pen., chiedendo la restituzione dei beni.
2. Decisione del Giudice: In caso di parere negativo del P.M., l’istanza viene trasmessa al giudice per le indagini preliminari, che decide in merito.
3. Sistema delle Impugnazioni: Contro il provvedimento del giudice, è poi possibile attivare il sistema di impugnazioni previsto dagli articoli 322 e seguenti del codice di procedura penale (riesame e appello cautelare).

Questo percorso garantisce il pieno diritto di difesa, incanalandolo però negli strumenti processuali specificamente previsti dalla legge.

Le motivazioni

La decisione della Corte si fonda sul principio di tassatività dei mezzi di impugnazione. L’abnormità è uno strumento di chiusura del sistema, da utilizzare solo quando manchi qualsiasi altro rimedio previsto dalla legge per contestare un atto gravemente anomalo dell’autorità giudiziaria. Nel caso di specie, come evidenziato dalla Corte, un rimedio esiste ed è chiaramente delineato dal codice di procedura penale. La polizia giudiziaria, operando sulla base di un decreto di sequestro preventivo già emesso dal giudice, si è limitata a individuare materialmente i beni da apprendere nei limiti di valore indicati. Questa attività, pur se contestata, rientra nella fase esecutiva e non costituisce un’usurpazione del potere giurisdizionale. Ammettere un ricorso per abnormità in questo contesto significherebbe scardinare l’ordine processuale e creare un canale di impugnazione non previsto dal legislatore.

Le conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 19548/2024 rafforza un principio fondamentale della procedura penale: ogni atto ha i suoi rimedi specifici. Il ricorso per abnormità è un’arma potente ma eccezionale, riservata alle sole deviazioni patologiche dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Per contestare gli atti della polizia giudiziaria, anche se ritenuti illegittimi, è necessario seguire le vie ordinarie previste dal codice, a partire dall’istanza di revoca al Pubblico Ministero. Questa pronuncia offre un’importante guida per gli operatori del diritto, evitando ricorsi destinati all’inammissibilità e garantendo al contempo che il diritto di difesa venga esercitato nelle sedi e con gli strumenti processuali corretti.

È possibile presentare un ricorso per abnormità contro un atto della polizia giudiziaria?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che il ricorso per abnormità è inammissibile contro gli atti redatti dalla polizia giudiziaria, poiché tale rimedio è riservato esclusivamente ai provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria (giudice o Pubblico Ministero).

Qual è il rimedio corretto contro un verbale di sequestro preventivo ritenuto illegittimo?
La parte interessata deve presentare un’istanza al Pubblico Ministero per la revoca del sequestro e la restituzione dei beni. In caso di esito negativo, si può procedere con gli ordinari mezzi di impugnazione cautelare (riesame o appello) avverso la decisione del giudice competente.

A quali atti si applica la categoria dell’abnormità?
L’abnormità si applica ai provvedimenti dell’autorità giudiziaria che si caratterizzano per una deviazione, strutturale o funzionale, dagli schemi legali, e per i quali non è previsto uno specifico mezzo di impugnazione. L’esempio classico è un atto del P.M. che invade i poteri riservati al giudice.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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