Ricorso Penale Generico: La Cassazione Spiega i Requisiti di Ammissibilità
Presentare un ricorso in Cassazione è un momento cruciale nel percorso processuale, ma per avere successo non basta dissentire dalla decisione precedente. È fondamentale che l’atto di impugnazione sia specifico e dettagliato. Un ricorso penale generico, come evidenziato dalla Corte di Cassazione nell’Ordinanza n. 25990/2024, è destinato a essere dichiarato inammissibile, con conseguenze economiche significative per il ricorrente. Analizziamo questa decisione per capire i requisiti di specificità richiesti dalla legge.
I Fatti del Processo
Il caso trae origine dal ricorso presentato da una donna avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Firenze. La ricorrente contestava la correttezza della motivazione che aveva portato alla sua dichiarazione di responsabilità. Il suo ricorso, tuttavia, è stato sottoposto al vaglio della Suprema Corte di Cassazione, che ne ha analizzato i requisiti formali prima ancora di entrare nel merito della questione.
La Decisione della Corte di Cassazione
Con l’ordinanza in esame, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, ha condannato la ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche a versare una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione si fonda interamente su una questione procedurale: la genericità del motivo di ricorso.
Le Motivazioni: Perché un ricorso penale generico è inammissibile?
La Corte ha basato la sua decisione sull’art. 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che l’atto di impugnazione deve contenere, a pena di inammissibilità, l’indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta.
Nel caso specifico, i giudici hanno ritenuto che il ricorso penale generico presentato fosse del tutto indeterminato. La ricorrente si era limitata a contestare la motivazione della sentenza d’appello senza però:
1. Indicare gli elementi specifici su cui si basava la sua censura.
2. Spiegare in che modo la motivazione della Corte d’Appello fosse errata o illogica.
La Suprema Corte ha sottolineato che, a fronte di una motivazione della sentenza impugnata ritenuta “logicamente corretta”, il ricorso non forniva al giudice dell’impugnazione gli strumenti per individuare i rilievi mossi e, quindi, per esercitare il proprio sindacato di legittimità. In altre parole, un’affermazione generica di dissenso non è sufficiente. È necessario “smontare” punto per punto la motivazione del giudice precedente, evidenziandone le presunte falle logiche o giuridiche.
Le Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: la specificità dei motivi di impugnazione non è un mero formalismo, ma un requisito sostanziale che garantisce il corretto funzionamento della giustizia. Per chi intende impugnare una sentenza, la lezione è chiara: non basta essere convinti delle proprie ragioni, ma è indispensabile articolarle in modo chiaro, preciso e puntuale. Un ricorso penale generico non solo non porterà al risultato sperato, ma comporterà anche un’ulteriore condanna economica, rendendo la sconfitta processuale ancora più pesante. La decisione serve da monito per i professionisti del diritto sull’importanza di redigere atti di impugnazione rigorosi e tecnicamente ineccepibili.
Per quale motivo un ricorso penale può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso penale viene dichiarato inammissibile se è generico e indeterminato, ossia se non indica in modo specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la contestazione, come richiesto dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.
Cosa significa che un motivo di ricorso è “generico per indeterminatezza”?
Significa che il ricorso è formulato in modo vago, senza identificare con precisione gli elementi della sentenza impugnata che si ritengono errati. Questa mancanza di specificità non consente al giudice di comprendere le censure mosse e di esercitare il proprio potere di revisione.
Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, tremila euro) da versare alla Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 25990 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 25990 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 21/05/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a CAMAIORE il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 04/12/2023 della CORTE APPELLO di FIRENZE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME, – ritenuto che l’unico motivo di ricorso, che contesta la correttezza della motivazione posta a base della dichiarazione di responsabilità, è generico per indeterminatezza perché privo dei requisiti prescritti dall’art. 581, comma 1, lett. c) cod. proc. pen. in quanto, a fronte di una motivazione della sentenza impugnata logicamente corretta, non indica gli elementi che sono alla base della censura formulata, non consentendo al giudice dell’impugnazione di individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato;
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 21 maggio 2024
Il Consigliere Estensore
Il Presidente