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Ricorso mandato arresto europeo: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso mandato arresto europeo presentato oltre il termine di cinque giorni. La sentenza chiarisce che i motivi di appello sono limitati a vizi di legge, escludendo censure sulla valutazione di merito delle condizioni detentive dello Stato richiedente.

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Pubblicato il 17 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Mandato Arresto Europeo: I Limiti Imposti dalla Cassazione

La procedura del ricorso mandato arresto europeo rappresenta un meccanismo fondamentale di cooperazione giudiziaria all’interno dell’Unione Europea, ma è soggetta a regole procedurali stringenti. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito con forza due principi cardine che ne delimitano l’ammissibilità: il rispetto del termine perentorio per l’impugnazione e la natura dei vizi che possono essere fatti valere. Analizziamo come la Suprema Corte ha applicato questi principi in un caso di richiesta di consegna verso la Romania per reati di droga.

Il caso: un ricorso contro la consegna alla Romania

La vicenda trae origine da una sentenza della Corte di Appello di Trieste che accoglieva la richiesta di consegna di un cittadino, basata su un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità rumene per reati legati alla coltivazione e vendita di sostanze stupefacenti.

Il difensore dell’interessato ha proposto ricorso in Cassazione, sollevando diverse questioni. In primo luogo, ha lamentato la violazione dei diritti fondamentali della persona, sostenendo che le condizioni delle carceri rumene fossero inumane e degradanti, come testimoniato da rapporti di organismi europei. Secondo la difesa, le rassicurazioni fornite dalle autorità rumene erano generiche e insufficienti, provenendo peraltro dall’amministrazione penitenziaria e non dall’autorità giudiziaria. Durante l’udienza, l’avvocato ha inoltre sollevato una questione di legittimità costituzionale riguardo al termine di soli cinque giorni previsto per presentare ricorso.

La decisione della Cassazione: il ricorso mandato arresto europeo inammissibile

La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione, con la sentenza in esame, ha dichiarato il ricorso totalmente inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito delle argomentazioni difensive sulle carceri rumene, ma si è fermata a due rilievi procedurali, considerati assorbenti e decisivi.

La Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, confermando di fatto la decisione della Corte di Appello e, quindi, la consegna del soggetto alle autorità rumene.

Le motivazioni: tardività e limiti del sindacato di legittimità sul ricorso mandato arresto europeo

Le motivazioni della Suprema Corte sono chiare e si fondano su due pilastri principali.

1. Tardività del Ricorso:
Il primo motivo, di per sé sufficiente a chiudere il caso, è la tardività dell’impugnazione. La legge (art. 18 del d.lgs. n. 10/2021) stabilisce un termine perentorio di cinque giorni dalla conoscenza legale della sentenza per proporre ricorso per cassazione. Nel caso di specie, la sentenza della Corte di Appello era stata notificata il 22 febbraio 2025, mentre il ricorso è stato depositato il 28 febbraio successivo, quindi oltre il termine previsto. La violazione di questo termine processuale comporta automaticamente l’inammissibilità del ricorso.

2. Censure non Deducibili in Sede di Legittimità:
Anche se il ricorso fosse stato tempestivo, la Cassazione lo avrebbe comunque dichiarato inammissibile. Le recenti modifiche normative (introdotte dal d.lgs. 10/2021 all’art. 22 della L. 69/2005) hanno ristretto notevolmente i motivi per cui si può impugnare una decisione sul mandato di arresto europeo. Il ricorso è ora consentito solo per violazioni di legge (i motivi previsti dall’art. 606, lettere a, b, e c del codice di procedura penale), escludendo la possibilità di contestare vizi di motivazione, come la sua contraddittorietà o illogicità.

Le doglianze del ricorrente, pur presentate come violazioni di legge, miravano in realtà a contestare la valutazione di merito fatta dalla Corte di Appello circa l’adeguatezza delle informazioni ricevute dalla Romania e l’assenza di un rischio concreto di trattamenti inumani. La Cassazione ha chiarito che non è suo compito riesaminare la documentazione o verificare la tenuta logica della valutazione del giudice di merito. La Corte d’Appello aveva acquisito informazioni “individualizzate” sulla destinazione del ricorrente (il penitenziario di Bucarest-Rahova) e sullo spazio disponibile, escludendo motivatamente il rischio, e questa valutazione non è sindacabile in sede di legittimità.

Infine, la Corte ha ritenuto di non dover affrontare la questione di legittimità costituzionale sul termine di cinque giorni, poiché il ricorso era già inammissibile per i motivi di merito non consentiti, rendendo irrilevante la questione della tempestività.

Le conclusioni

La sentenza consolida un orientamento rigoroso in materia di ricorso mandato arresto europeo. Emerge con chiarezza che il rispetto dei termini procedurali è un requisito non negoziabile, la cui violazione determina l’immediata inammissibilità dell’atto. Inoltre, viene confermata la natura prettamente giuridica del giudizio di Cassazione in questo ambito: non è una terza istanza di merito dove si può ridiscutere la valutazione dei fatti (come le condizioni detentive), ma unicamente un controllo sulla corretta applicazione della legge. Per i difensori, ciò significa concentrare le proprie argomentazioni esclusivamente su vizi di legittimità, ben sapendo che le contestazioni sull’analisi probatoria della corte territoriale non troveranno accoglimento.

Qual è il termine per presentare ricorso per cassazione contro una sentenza in materia di mandato di arresto europeo?
Il termine per proporre ricorso per cassazione è di cinque giorni, che decorrono dalla conoscenza legale della sentenza emessa dalla Corte di Appello.

È possibile contestare in Cassazione la valutazione della Corte d’Appello sulle condizioni carcerarie di un altro Stato membro dell’UE?
No. A seguito delle recenti riforme, il ricorso per cassazione non è ammissibile per vizi di motivazione. Contestare la valutazione del giudice di merito sulle condizioni detentive e sul rischio di trattamenti inumani rientra nel merito e non può essere oggetto del giudizio della Corte di Cassazione.

Cosa succede se un ricorso avverso un mandato di arresto europeo viene presentato in ritardo?
Se il ricorso è presentato oltre il termine di cinque giorni, viene dichiarato inammissibile. Ciò comporta che la Corte non esamina le questioni sollevate e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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