Ricorso Inammissibile in Cassazione: Quando la Valutazione dei Fatti è Preclusa
L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un chiaro esempio di un principio fondamentale del nostro sistema processuale: i limiti del giudizio di legittimità. Quando un imputato decide di impugnare una sentenza davanti alla Suprema Corte, deve attenersi a censure di natura giuridica, senza tentare di riaprire il dibattito sui fatti. Il caso di specie si conclude con la dichiarazione di un ricorso inammissibile, proprio perché fondato su una richiesta di rivalutazione del merito, con conseguente condanna del ricorrente alle spese e a una sanzione pecuniaria.
Il Contesto del Ricorso e la Decisione Precedente
Un individuo, condannato dalla Corte d’Appello di Trieste con sentenza dell’11 marzo 2024, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione. L’oggetto della sua contestazione era il ‘trattamento sanzionatorio’ che gli era stato applicato. In sostanza, il ricorrente non contestava una violazione di legge da parte dei giudici di secondo grado, ma piuttosto il modo in cui questi avevano valutato gli elementi emersi nel processo per determinare la sua pena.
I Limiti del Giudizio di Cassazione e il Ricorso Inammissibile
Il ruolo della Corte di Cassazione, nota anche come giudice di legittimità, non è quello di un terzo grado di giudizio sul merito della vicenda. La Suprema Corte non può riesaminare le prove, ascoltare nuovamente i testimoni o sostituire la propria valutazione dei fatti a quella dei giudici dei gradi precedenti. Il suo compito è assicurare la corretta applicazione e interpretazione della legge, nonché l’uniformità del diritto nazionale. Un ricorso, per essere ammissibile, deve quindi sollevare questioni relative a errori di diritto (error in iudicando) o a vizi procedurali (error in procedendo). Proporre una ‘diversa valutazione dei dati emersi’, come ha fatto il ricorrente, equivale a chiedere alla Cassazione di agire come un giudice di merito, compito che non le spetta.
Le Conseguenze dell’Inammissibilità
La dichiarazione di inammissibilità di un ricorso non è priva di conseguenze. Oltre a rendere definitiva la sentenza impugnata, comporta per legge la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, la Corte impone il versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle Ammende, un ente destinato a finanziare progetti di reinserimento per i detenuti. In questo caso, l’importo è stato fissato a 3.000 euro, una sanzione che serve anche a scoraggiare la proposizione di ricorsi palesemente infondati o dilatori.
Le Motivazioni della Cassazione
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 28 febbraio 2025, ha liquidato il ricorso in modo molto sintetico ma incisivo. I giudici hanno rilevato che la motivazione della Corte d’Appello era ‘articolata e congrua’. A fronte di una motivazione logicamente strutturata e priva di vizi evidenti, l’opposizione del ricorrente, basata unicamente su una personale e diversa interpretazione degli elementi fattuali, non poteva trovare accoglimento. La Suprema Corte ha ribadito un principio consolidato: la critica alla valutazione delle prove da parte del giudice di merito non costituisce un valido motivo di ricorso in sede di legittimità. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia
Questa decisione rafforza un pilastro del sistema giudiziario italiano. Chi intende ricorrere in Cassazione deve essere consapevole che la propria impugnazione deve concentrarsi su questioni di diritto. È inutile e controproducente tentare di convincere la Suprema Corte che i fatti avrebbero dovuto essere interpretati diversamente. La pronuncia serve da monito: un ricorso inammissibile non solo non porterà al risultato sperato, ma comporterà anche un aggravio di spese e sanzioni per il proponente, confermando la solidità della decisione impugnata.
Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché il ricorrente si è limitato a proporre una diversa valutazione degli elementi di fatto già esaminati dalla Corte d’Appello, anziché contestare una violazione di legge, come richiesto per un giudizio in sede di legittimità.
Cosa non è consentito fare quando si presenta un ricorso in Cassazione?
Non è consentito chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare il merito della causa o di sostituire la propria valutazione delle prove a quella dei giudici dei gradi precedenti. Il ricorso deve basarsi esclusivamente su presunti errori di diritto o vizi procedurali.
Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 12322 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 12322 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 28/02/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME nato il 30/04/1999
avverso la sentenza del 11/03/2024 della CORTE APPELLO di TRIESTE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Rilevato che il ricorso proposto da NOME COGNOME è inammissibile: si censura kolti4,0 il trattamento sanzionatorio applicato con riguardo alla motivazionekkelativa, in realtà articolata e congrua, cui si oppone soltanto una diversa valutazione dei dati emersi, come tale inammissibile, come noto, in sede di legittimità.
Consegue che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3000 in favore della Cassa delle Ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 28 02 2025
Il Consigliere estensore
Il Presidente