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Ricorso inammissibile: tardività e difetto di forma

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché presentato personalmente dall’imputato, oltre i termini di legge e per motivi non consentiti in caso di patteggiamento. La decisione sottolinea l’importanza delle regole procedurali e le conseguenze economiche in caso di loro violazione.

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Pubblicato il 9 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Impugnazione si Ferma per Errori Formali

Presentare un’impugnazione nel processo penale è un diritto fondamentale, ma deve seguire regole precise. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci mostra come un ricorso inammissibile possa derivare da una serie di errori procedurali, con conseguenze significative per l’imputato. L’analisi di questo caso offre spunti essenziali sulla necessità di rispettare i termini, le forme e i limiti imposti dalla legge per l’accesso al giudizio di legittimità.

I Fatti del Caso

Un individuo, a seguito di un patteggiamento davanti al Tribunale, veniva condannato a una pena di 8 mesi di reclusione e 2.000 euro di multa per violazione della legge sugli stupefacenti. Insoddisfatto della sentenza, l’imputato decideva di presentare personalmente ricorso per cassazione, lamentando un vizio di motivazione riguardo alla mancata applicazione di cause di proscioglimento.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile senza neanche entrare nel merito delle questioni sollevate. La decisione si fonda su tre distinti e insuperabili vizi procedurali che hanno reso l’impugnazione irricevibile sin dall’inizio. Questa pronuncia ribadisce la rigidità delle norme che regolano l’accesso al giudizio di legittimità.

Le Motivazioni del Ricorso Inammissibile

La Corte ha basato la sua decisione su tre pilastri giuridici che ogni imputato e difensore deve conoscere per evitare un esito simile.

1. Il Divieto di Ricorso Personale dell’Imputato

Il primo motivo di inammissibilità riguarda la modalità di presentazione del ricorso. L’imputato ha agito personalmente, depositando l’atto di impugnazione in prima persona. Tuttavia, la legge n. 103 del 2017 ha modificato l’articolo 613 del codice di procedura penale, eliminando la facoltà per l’indagato o l’imputato di proporre personalmente ricorso per cassazione. Questa prerogativa è oggi riservata esclusivamente ai difensori iscritti nell’apposito albo speciale. Avendo presentato il ricorso dopo l’entrata in vigore di tale modifica, l’atto era insanabilmente nullo.

2. La Tardività dell’Impugnazione

Il secondo errore fatale è stato il mancato rispetto dei termini. La sentenza del Tribunale era stata depositata l’8 luglio 2024, con motivazione contestuale. Secondo l’articolo 585 del codice di procedura penale, il termine per impugnare in questi casi è di 15 giorni. Il ricorso è stato invece depositato il 1° agosto 2024, ben oltre la scadenza del 23 luglio. Di conseguenza, al momento della presentazione del ricorso, la sentenza era già passata in giudicato.

3. I Limiti all’Impugnazione della Sentenza di Patteggiamento

Anche se i primi due vizi non fossero esistiti, il ricorso sarebbe stato comunque dichiarato inammissibile. L’articolo 448, comma 2-bis, del codice di procedura penale stabilisce che le sentenze di patteggiamento possono essere impugnate solo per motivi specifici, tra cui l’errata espressione della volontà dell’imputato, l’illegalità della pena o l’erronea qualificazione giuridica del fatto. Il motivo addotto dal ricorrente, relativo a un presunto vizio di motivazione sulle cause di proscioglimento, non rientra in questo elenco tassativo. La Corte ha quindi applicato la procedura semplificata ‘de plano’, che non prevede udienza, per dichiarare l’inammissibilità.

Conclusioni: Lezioni Pratiche dalla Sentenza

Questa ordinanza della Cassazione offre una lezione chiara: nel processo penale, la forma è sostanza. La decisione di dichiarare il ricorso inammissibile evidenzia tre insegnamenti fondamentali. Primo, l’assistenza di un avvocato specializzato è obbligatoria e indispensabile per il ricorso in cassazione. Secondo, il rispetto perentorio dei termini processuali è un requisito non negoziabile. Terzo, non tutte le sentenze sono appellabili per gli stessi motivi; il patteggiamento, in particolare, ha limiti di impugnazione molto stringenti. Ignorare queste regole non solo preclude l’esame del merito, ma comporta anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto nel caso di specie con la condanna al versamento di 3.000 euro alla Cassa delle Ammende.

Un imputato può presentare personalmente ricorso per cassazione?
No. A seguito della riforma introdotta con la legge n. 103/2017, la facoltà di proporre ricorso per cassazione è riservata esclusivamente ai difensori abilitati al patrocinio presso le giurisdizioni superiori. Un ricorso presentato personalmente dall’imputato è inammissibile.

Qual è il termine per impugnare una sentenza penale con motivazione depositata contestualmente al dispositivo?
Il termine per l’impugnazione, in questo caso, è di 15 giorni, come previsto dall’articolo 585 del codice di procedura penale. Il termine decorre dalla data del deposito della sentenza.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile per colpa del ricorrente?
La dichiarazione di inammissibilità comporta non solo l’impossibilità per il giudice di esaminare il merito della questione, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in favore della Cassa delle Ammende, il cui importo viene stabilito equitativamente dalla Corte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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