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Ricorso inammissibile se reitera motivi d’appello

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un imputato condannato per tentato furto aggravato. La decisione si fonda sul principio che l’appello non può limitarsi a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte nel grado precedente, ma deve contenere una critica specifica e argomentata della sentenza impugnata. In mancanza di questo confronto critico, il ricorso perde la sua funzione e viene dichiarato inammissibile, con condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione chiarisce i limiti dell’impugnazione

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione torna a pronunciarsi su un principio fondamentale della procedura penale: i requisiti di ammissibilità del ricorso. La decisione sottolinea come un ricorso inammissibile sia la conseguenza inevitabile quando l’atto di impugnazione si limita a riproporre le stesse censure già esaminate e rigettate nel precedente grado di giudizio, senza un reale confronto critico con la sentenza impugnata. Questo provvedimento offre spunti essenziali per comprendere la corretta tecnica di redazione degli atti di impugnazione e le gravi conseguenze di un approccio superficiale.

I Fatti di Causa

La vicenda processuale ha origine da una condanna emessa dal Tribunale di primo grado per tentato furto aggravato e danneggiamento. La Corte di Appello, in parziale riforma della prima sentenza, ha assolto l’imputato dal reato di danneggiamento e ha rideterminato la pena per il tentato furto in cinque mesi e dieci giorni di reclusione, oltre a una multa. Contro questa decisione, la difesa dell’imputato ha proposto ricorso per cassazione, lamentando una violazione di legge e una manifesta illogicità della motivazione. In particolare, si sosteneva la tesi del cosiddetto ‘reato impossibile’, secondo cui l’azione delittuosa non avrebbe mai potuto concretizzarsi.

Il Ricorso in Cassazione e la questione del ricorso inammissibile

Il nucleo della decisione della Suprema Corte non risiede tanto nel merito della questione (la configurabilità o meno del reato impossibile), quanto nell’analisi preliminare dei motivi di ricorso. I giudici di legittimità hanno rilevato come le argomentazioni presentate dalla difesa fossero una mera e semplice riproposizione delle stesse doglianze già sollevate con l’atto di appello. L’imputato, in sostanza, non ha sviluppato una critica specifica e puntuale contro le ragioni esposte dalla Corte di Appello per confutare le sue tesi, ma si è limitato a reiterare le medesime considerazioni. Questo approccio ha portato la Corte a dichiarare il ricorso inammissibile per carenza della sua funzione tipica.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione sul ricorso inammissibile

La Corte ha ribadito un principio consolidato nella sua giurisprudenza: la funzione dell’impugnazione è quella di una ‘critica argomentata’ al provvedimento che si contesta. L’atto di ricorso, per essere ammissibile, deve contenere un confronto puntuale e specifico con le argomentazioni della sentenza impugnata, indicando chiaramente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che ne giustificano la riforma.

Se il ricorso, come nel caso di specie, ignora la motivazione della sentenza di secondo grado e si limita a riproporre le stesse questioni già respinte, viene meno la sua stessa ragione d’essere. Non si tratta più di una critica al provvedimento, ma di una sterile ripetizione che non attiva un valido contraddittorio nel giudizio di legittimità. I giudici hanno richiamato numerosi precedenti conformi, sottolineando come questa mancanza di confronto critico destini inevitabilmente l’impugnazione all’inammissibilità.

Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche della Decisione

L’ordinanza in esame rappresenta un monito importante per gli operatori del diritto. La redazione di un ricorso per cassazione richiede uno studio approfondito della sentenza impugnata e la costruzione di argomentazioni che ne attacchino specificamente la logica e le fondamenta giuridiche. Non è sufficiente essere in disaccordo con la decisione; è necessario dimostrare, con argomenti pertinenti e specifici, dove e perché il giudice di merito ha errato nell’applicare la legge o nel motivare la sua scelta.

Le conseguenze di un ricorso inammissibile non sono solo processuali, ma anche economiche. La Corte, infatti, ha condannato il ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per scoraggiare impugnazioni palesemente infondate o dilatorie. Questa decisione, quindi, riafferma la necessità di un approccio rigoroso e tecnicamente ineccepibile nella fase delle impugnazioni, pena severe sanzioni.

Perché il ricorso per cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché si limitava a ripetere le stesse argomentazioni già presentate e respinte dalla Corte di Appello, senza confrontarsi criticamente con le motivazioni della sentenza impugnata.

Qual è la funzione essenziale di un atto di impugnazione secondo la Corte?
Secondo la Corte, la funzione tipica dell’impugnazione è quella di una ‘critica argomentata’ del provvedimento contestato. Ciò richiede un confronto puntuale e specifico con le argomentazioni del giudice, indicando le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che fondano il dissenso.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000,00 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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