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Ricorso inammissibile: requisiti ex art. 581 c.p.p.

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile a causa della genericità dei motivi presentati. L’ordinanza sottolinea come l’appello debba rispettare i requisiti di specificità dell’art. 581 c.p.p., non potendosi limitare a una critica vaga della sentenza impugnata. La decisione comporta per i ricorrenti la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 27 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Specificità dei Motivi

L’esito di un processo non si decide solo nel merito, ma anche nel rigoroso rispetto delle regole procedurali. Un chiaro esempio emerge da una recente ordinanza della Corte di Cassazione, che ha dichiarato un ricorso inammissibile a causa della sua eccessiva genericità. Questa decisione serve da monito sull’importanza di redigere atti di impugnazione chiari, specifici e dettagliati, come richiesto dal codice di procedura penale.

L’analisi del caso processuale

Quattro individui avevano presentato ricorso contro una sentenza emessa dal Tribunale di Reggio Calabria. Il nucleo della loro doglianza si concentrava su un presunto vizio di motivazione della sentenza di primo grado, lamentando una violazione della legge penale. Tuttavia, l’atto di impugnazione, pur menzionando gli articoli di legge che si assumevano violati, non andava oltre una critica generale, senza scendere nei dettagli concreti che avrebbero permesso di comprendere appieno le ragioni della contestazione.

La decisione sul ricorso inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, esaminato l’atto, ha prontamente rilevato un difetto fatale: la mancanza dei requisiti prescritti dall’articolo 581, comma 1, lettera c) del codice di procedura penale. Questa norma impone a chi impugna una sentenza di indicare in modo specifico non solo le ragioni di diritto ma anche gli elementi di fatto che sostengono ogni richiesta. L’appello presentato era, secondo la Corte, ‘generico per indeterminatezza’. Di conseguenza, senza nemmeno entrare nel merito della questione, la Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, condannando i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende.

Le motivazioni

La Corte ha spiegato che, a fronte di una motivazione della sentenza impugnata ritenuta ‘logicamente corretta’, i ricorrenti non avevano specificato quali fossero gli elementi concreti alla base della loro censura. L’atto di appello si limitava a una contestazione vaga, senza individuare i passaggi della sentenza di primo grado ritenuti erronei né fornire una contro-argomentazione puntuale. Questo approccio ha impedito al giudice dell’impugnazione di esercitare il proprio sindacato, poiché non erano stati messi in condizione di comprendere i rilievi mossi. In sostanza, un ricorso non può essere un semplice lamento generico, ma deve essere un’analisi critica e dettagliata che dialoga con la sentenza che intende contestare.

Le conclusioni

La pronuncia in esame ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: la specificità dei motivi di impugnazione non è un mero formalismo. È un requisito essenziale che garantisce la serietà del processo e consente al sistema giudiziario di funzionare in modo efficiente. Per gli avvocati, questa ordinanza è un forte richiamo alla necessità di redigere atti di appello con la massima diligenza e precisione, evitando formule generiche che, come in questo caso, non solo non portano al risultato sperato, ma comportano anche significative conseguenze economiche per i propri assistiti. Un ricorso inammissibile non è solo una sconfitta processuale, ma una porta chiusa alla giustizia per mancanza di chiarezza.

Per quale motivo principale la Corte di Cassazione ha dichiarato i ricorsi inammissibili?
I ricorsi sono stati dichiarati inammissibili per genericità e indeterminatezza, in quanto non rispettavano i requisiti di specificità previsti dall’articolo 581, comma 1, lettera c) del codice di procedura penale. L’atto di impugnazione non indicava gli elementi specifici a base della censura, impedendo al giudice di individuare i rilievi mossi alla sentenza.

Quali sono state le conseguenze economiche per i ricorrenti a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
I ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa contestava l’unico motivo di ricorso presentato?
L’unico motivo di ricorso contestava un vizio motivazionale per inosservanza della legge penale, in relazione agli articoli 132 del codice penale e 125 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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