LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: requisiti di specificità

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile a causa della genericità del motivo presentato. La difesa del ricorrente si era limitata a contestare la motivazione della sentenza di secondo grado senza specificare gli elementi concreti a supporto della propria tesi, violando i requisiti previsti dal codice di procedura penale. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 13 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Necessità di Motivi Specifici secondo la Cassazione

Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale del diritto processuale penale: un ricorso, per essere esaminato, deve essere specifico e non generico. La decisione in esame dichiara un ricorso inammissibile proprio per la mancanza di tali requisiti, offrendo un’importante lezione sulla corretta redazione degli atti di impugnazione. Questo caso evidenzia come una difesa che si limita a contestare genericamente la motivazione di una sentenza, senza indicare con precisione i punti critici, sia destinata a fallire.

I Fatti del Caso

Il ricorrente, condannato dalla Corte d’Appello di Potenza con una sentenza del 3 aprile 2024, ha proposto ricorso per Cassazione. La difesa ha basato l’impugnazione su un unico motivo, contestando vizi di motivazione della sentenza di secondo grado che aveva confermato la sua responsabilità penale. Tuttavia, il ricorso non è andato oltre una generica critica alla decisione impugnata, senza entrare nel merito delle argomentazioni logico-giuridiche del giudice d’appello.

I requisiti di specificità del ricorso

Il cuore della questione risiede nell’articolo 581, comma 1, lettera c) del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che l’atto di impugnazione deve contenere, a pena di inammissibilità, l’indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. In altre parole, non è sufficiente affermare che la motivazione di una sentenza è sbagliata; è necessario spiegare perché è sbagliata, indicando quali passaggi sono illogici, contraddittori o carenti e quali elementi probatori sono stati trascurati o mal interpretati.

La decisione della Corte sul ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione, nel dichiarare il ricorso inammissibile, ha sottolineato come il motivo presentato fosse del tutto generico e indeterminato. La difesa non ha fornito al giudice dell’impugnazione gli strumenti per comprendere quali fossero i rilievi concreti mossi alla sentenza. Di fronte a una motivazione della Corte d’Appello ritenuta “logicamente corretta”, l’atto di ricorso non ha saputo individuare specifici punti di debolezza, rendendo impossibile per la Suprema Corte esercitare il proprio sindacato di legittimità.

Le motivazioni

I giudici hanno evidenziato che la genericità del ricorso impedisce al giudice dell’impugnazione di svolgere il proprio ruolo. Il compito della Cassazione non è quello di riesaminare l’intero processo, ma di valutare se la decisione del giudice precedente sia immune da vizi logici e giuridici, sulla base delle specifiche censure formulate dal ricorrente. Se queste censure mancano o sono vaghe, il ricorso non supera la soglia di ammissibilità. La Corte ha pertanto concluso che il ricorso era “privo dei requisiti prescritti dall’art. 581, comma 1, lett. c) cod. proc. pen.”, in quanto non indicava “gli elementi che sono alla base della censura formulata”.

Le conclusioni

La conseguenza di un ricorso inammissibile è duplice. In primo luogo, la sentenza impugnata diventa definitiva. In secondo luogo, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, in questo caso fissata in tremila euro. Questa decisione serve da monito: la redazione di un atto di impugnazione richiede precisione e rigore. Una critica generica non è sufficiente a mettere in discussione una decisione giudiziaria, ma si traduce solo in una condanna accessoria per il ricorrente.

Perché un ricorso per Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se è generico e indeterminato, ovvero se non specifica chiaramente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la critica alla sentenza impugnata, come richiesto dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘generico’?
Significa che si limita a contestare la correttezza della motivazione della sentenza in modo vago, senza indicare gli specifici passaggi logici ritenuti errati o gli elementi probatori mal valutati. Questo impedisce al giudice di individuare i rilievi mossi e di esercitare il proprio controllo.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata determinata in tremila euro. Inoltre, la sentenza impugnata diventa definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati