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Ricorso inammissibile: quando mancano i motivi di legge

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile poiché il ricorrente non ha dedotto alcuno dei motivi specifici consentiti dalla legge. A causa di questo vizio procedurale, l’appello non viene esaminato nel merito e il proponente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Cosa Succede se i Motivi non sono Corretti?

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma è un percorso irto di tecnicismi. Un errore nella formulazione dei motivi può portare a una declaratoria di ricorso inammissibile, chiudendo la porta a qualsiasi discussione sul merito della questione. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio delle conseguenze di un appello proceduralmente viziato.

I Fatti del Caso: Un Appello Senza Fondamento Giuridico

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa da una Corte d’Appello. Il ricorrente lamentava la mancata applicazione di una specifica norma del codice penale, ovvero l’articolo 385, comma 4. Tuttavia, la sua doglianza non è stata articolata secondo le rigide regole previste per il giudizio di legittimità.

In sostanza, il ricorrente si è limitato a contestare una scelta del giudice di merito senza inquadrare la sua critica in uno dei motivi tassativamente previsti dalla legge per poter adire la Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte: la via del Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte, con una procedura semplificata e senza formalità, ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel vivo della questione, ovvero se la norma invocata fosse o meno applicabile al caso di specie. L’attenzione dei giudici si è fermata al livello preliminare della correttezza formale e sostanziale dell’atto di impugnazione.

La conseguenza diretta di tale declaratoria è stata non solo la conferma della sentenza impugnata, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione in modo lapidario ma inequivocabile. Il ricorso è stato considerato inammissibile perché il ricorrente non ha dedotto alcuno dei motivi consentiti. La giurisprudenza di legittimità è costante nell’affermare che non è sufficiente lamentare un presunto errore del giudice precedente; è necessario che la censura sia specificamente inquadrata in una violazione di legge o in un vizio di motivazione (come illogicità o contraddittorietà), cosa che nel caso di specie non è avvenuta. La mancanza di questa fondamentale specificazione rende l’appello un atto non idoneo a innescare il giudizio della Corte.

Le conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso alla Corte di Cassazione è un rimedio straordinario, riservato a specifici vizi della decisione impugnata. Un ricorso mal formulato, che non rispetta i requisiti di legge, non ha alcuna possibilità di essere esaminato nel merito. Le conseguenze non sono solo la sconfitta processuale, ma anche un aggravio di spese significativo per il ricorrente. Ciò serve da monito sull’importanza di affidarsi a una difesa tecnica specializzata, capace di navigare le complessità del giudizio di legittimità e di formulare i motivi di ricorso in modo giuridicamente ineccepibile.

Per quale motivo principale il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il ricorrente non ha formulato la sua contestazione secondo uno dei motivi specifici previsti dalla legge per poter adire la Corte di Cassazione, limitandosi a lamentare la mancata applicazione di una norma.

La Corte di Cassazione ha esaminato il merito della questione?
No, la Corte non è entrata nel merito della questione. La declaratoria di inammissibilità è una decisione preliminare che blocca l’esame della fondatezza del ricorso a causa di un vizio procedurale.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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