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Ricorso inammissibile: quando le doglianze sono generiche

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché basato su motivi generici e sulla mera riproposizione di argomenti già valutati. La decisione sottolinea che le attenuanti generiche non sono un diritto e conferma la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Spiega i Limiti dell’Appello

Quando si presenta un ricorso alla Corte di Cassazione, è fondamentale che i motivi siano specifici e legalmente validi. Un recente provvedimento, l’ordinanza n. 1123/2024, ci offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile venga trattato dalla Suprema Corte, ribadendo principi cardine della procedura penale. Analizziamo questa decisione per comprendere perché non basta semplicemente dissentire da una sentenza per ottenere una sua revisione.

Il Contesto del Caso Giudiziario

Il caso trae origine da un ricorso presentato da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello di Catania. L’imputato contestava la sua condanna, basando le proprie argomentazioni su una rilettura di elementi già ampiamente esaminati nei precedenti gradi di giudizio. Tra le prove citate vi erano il verbale di arresto, di perquisizione e sequestro, il referto del pronto soccorso e la documentazione fotografica dei danni subiti da un’autovettura.

I Motivi del Ricorso e le Attenuanti Generiche

Il ricorrente lamentava una valutazione errata di questi elementi da parte dei giudici di merito. Inoltre, contestava il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, che avrebbero potuto comportare una riduzione della pena. La difesa sosteneva che la sentenza d’appello fosse carente sotto il profilo motivazionale.

La Decisione della Cassazione: un Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarandolo inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si concentra esclusivamente sulla correttezza formale e sostanziale dell’atto di impugnazione. La Corte ha ritenuto che i motivi presentati non fossero conformi a quanto richiesto dalla legge per un giudizio di legittimità.

Le Doglianze Generiche e Riproduttive

Il punto centrale della decisione è la natura dei motivi addotti. La Corte ha specificato che le lamentele (o ‘doglianze’) erano generiche e si limitavano a riproporre le stesse censure già adeguatamente esaminate e respinte dalla Corte d’Appello. In sede di legittimità, non è possibile chiedere alla Cassazione di effettuare una nuova valutazione dei fatti o delle prove. Il suo compito è verificare che la legge sia stata applicata correttamente, non di rifare il processo.

La Questione delle Attenuanti Generiche

Anche riguardo al diniego delle circostanze attenuanti generiche, la Cassazione ha confermato la correttezza della decisione impugnata. Ha ribadito un principio consolidato: le attenuanti non sono un diritto automatico dell’imputato. La loro concessione deve essere supportata da elementi positivi e concreti, che in questo caso non erano emersi. La motivazione della Corte d’Appello è stata quindi giudicata sufficiente e non illogica.

Le Motivazioni della Corte

La Suprema Corte ha motivato la sua decisione di inammissibilità evidenziando che il ricorso era fondato su motivi non consentiti dalla legge in sede di legittimità. Le critiche mosse alla sentenza di secondo grado costituivano “doglianze generiche e meramente riproduttive di profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi”. Di conseguenza, l’impugnazione non presentava critiche a specifici errori di diritto, ma mirava a ottenere un riesame del merito, precluso in Cassazione. L’inammissibilità del ricorso ha comportato, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale, la condanna del ricorrente alle spese processuali e al pagamento di una somma a favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni

Questa ordinanza è un importante monito: un ricorso in Cassazione deve essere tecnicamente ben costruito. Non è sufficiente essere in disaccordo con una sentenza; è necessario individuare e argomentare precisi vizi di legittimità, come l’errata applicazione di una norma di legge o un difetto di motivazione palese e illogico. La semplice riproposizione di argomenti fattuali già respinti conduce inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità, con conseguenze economiche per il ricorrente. La decisione rafforza il ruolo della Cassazione come giudice della legge e non del fatto.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando si fonda su motivi non consentiti dalla legge, come doglianze generiche o la semplice riproposizione di censure già esaminate e respinte nei gradi di giudizio precedenti, senza individuare specifici errori di diritto.

La concessione delle circostanze attenuanti generiche è un diritto dell’imputato?
No, la concessione delle circostanze attenuanti generiche non è un diritto. La loro applicazione deve essere basata su elementi positivi specifici che il giudice deve valutare, e il diniego, se adeguatamente motivato come in questo caso, è legittimo.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
Secondo l’art. 616 del codice di procedura penale, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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